La presenza di spazi verdi all'interno del contesto urbano garantisce molteplici benefici dal punto di vista sociale, climatico, ecologico, culturale ed economico. Inoltre, riveste un ruolo fondamentale per il mantenimento della biodiversità e, grazie a numerose caratteristiche di natura climatica e non, consente l'insediamento di alcune popolazioni animali. L'ambiente urbano è molto diverso da quello naturale in cui gli alberi si sono evoluti ed adattati; lo si può descrivere, infatti, come un insieme di microambienti, ciascuno dei quali diversamente favorevole allo sviluppo della vita vegetale. Ciò si ripercuote sulla fisiologia delle piante, causando una diminuzione del vigore e della durata della vita media e rendendo necessario, per problemi di sicurezza di cose o persone, il monitoraggio delle specie la cui stabilità potrebbe essere compromessa dall'insorgenza di alcuni stress, talvolta inevitabili ed irreversibili. Tra tutte le differenze, quella relativa alla composizione del suolo urbano riveste notevole importanza: quest'ultimo si differenzia dagli altri tipi di suolo perché la sua pedogenesi deriva dall'azione umana piuttosto che da agenti naturali. Ne consegue che la stratificazione è generata dall'accumulo di detriti, materiali di riporto ed edili, causando una serie di alterazioni, tra cui la carenza di nutrienti, che compromettono la durata della vita degli alberi. Questo problema può essere risolto mediante l'utilizzo di fertilizzanti: sono stati considerati due casi di studio il cui obiettivo era valutare gli effetti che questi ultimi possono avere su Quercus robur L., Magnolia grandiflora L. e Quercus virginiana Mill.; nel primo caso l'influenza della fertilizzazione è stata monitorata per un periodo di tre anni dalla messa a dimora di esemplari di Q. robur, la cui crescita, superficie fogliare, contenuto di clorofilla e scambi gassosi tra le foglie sono stati più alti nelle tesi fertilizzate. Per quanto riguarda le piante di M. grandiflora, sono state trattate con concimi contenenti azoto in forma di nitrato di ammonio e somministrati a diversi tassi, dimostrando che, per ciascuno di questi, l'altezza dell'albero e il diametro del fusto erano maggiori rispetto alle piante non concimate. Le piante di Q. virginiana sono state trattate con diversi tipi di fertilizzanti e hanno risposto, sin dal primo anno di applicazione, con una crescita più veloce rispetto alle piante che non hanno subito trattamenti. Potassio e/o fosforo, applicati in combinazione con l'azoto, non hanno avuto invece alcun effetto.

Effetti della fertilizzazione sul comportamento vegetativo di specie arboree ornamentali (Quercus spp. e Magnolia grandiflora L.)

VITOBELLO, ROSSELLA
2015/2016

Abstract

La presenza di spazi verdi all'interno del contesto urbano garantisce molteplici benefici dal punto di vista sociale, climatico, ecologico, culturale ed economico. Inoltre, riveste un ruolo fondamentale per il mantenimento della biodiversità e, grazie a numerose caratteristiche di natura climatica e non, consente l'insediamento di alcune popolazioni animali. L'ambiente urbano è molto diverso da quello naturale in cui gli alberi si sono evoluti ed adattati; lo si può descrivere, infatti, come un insieme di microambienti, ciascuno dei quali diversamente favorevole allo sviluppo della vita vegetale. Ciò si ripercuote sulla fisiologia delle piante, causando una diminuzione del vigore e della durata della vita media e rendendo necessario, per problemi di sicurezza di cose o persone, il monitoraggio delle specie la cui stabilità potrebbe essere compromessa dall'insorgenza di alcuni stress, talvolta inevitabili ed irreversibili. Tra tutte le differenze, quella relativa alla composizione del suolo urbano riveste notevole importanza: quest'ultimo si differenzia dagli altri tipi di suolo perché la sua pedogenesi deriva dall'azione umana piuttosto che da agenti naturali. Ne consegue che la stratificazione è generata dall'accumulo di detriti, materiali di riporto ed edili, causando una serie di alterazioni, tra cui la carenza di nutrienti, che compromettono la durata della vita degli alberi. Questo problema può essere risolto mediante l'utilizzo di fertilizzanti: sono stati considerati due casi di studio il cui obiettivo era valutare gli effetti che questi ultimi possono avere su Quercus robur L., Magnolia grandiflora L. e Quercus virginiana Mill.; nel primo caso l'influenza della fertilizzazione è stata monitorata per un periodo di tre anni dalla messa a dimora di esemplari di Q. robur, la cui crescita, superficie fogliare, contenuto di clorofilla e scambi gassosi tra le foglie sono stati più alti nelle tesi fertilizzate. Per quanto riguarda le piante di M. grandiflora, sono state trattate con concimi contenenti azoto in forma di nitrato di ammonio e somministrati a diversi tassi, dimostrando che, per ciascuno di questi, l'altezza dell'albero e il diametro del fusto erano maggiori rispetto alle piante non concimate. Le piante di Q. virginiana sono state trattate con diversi tipi di fertilizzanti e hanno risposto, sin dal primo anno di applicazione, con una crescita più veloce rispetto alle piante che non hanno subito trattamenti. Potassio e/o fosforo, applicati in combinazione con l'azoto, non hanno avuto invece alcun effetto.
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