Two symmetrical and complementary images proceed from the fact/value dichotomy: 1) science is value-free, its factual observations do not imply any reference to value judgments, the "correct description of the world" is independent of the human individual perspective; 2) Ethics is not descriptive, the meaning of ethical concepts can not be analysed as a cognitive meaning, the value-laden language fulfil a peculiar function that imply a reference to subjectivity. During the twentieth century, these images have received as much support as criticism. In favour of the clear separation between the "factual" and the "value-laden" we find the anti-realistic position of neopositivism (Carnap), the non-descriptivist position of non-cognitivism (Hare), the realist and scientist position of cultural relativism (Williams). In this thesis we'll examine the most recent criticisms made by two authors, Hilary Putnam and Philippa Foot, who worked long against the fact / value dichotomy. In the first section, (§1) examines the pragmatist approach with which Putnam elaborates his criticism; (§2) retrace the verificationist framework from which, at the beginning of the last century, neo-positivism sustained the fact/value dichotomy; (§3) deals with the criticisms of ethical non-cognitivism, the question of the "fact/value entanglement" and Putnam's thesis about the scientific objectivity of epistemic values. In the second section, (§4) illustrates Moore's anti-naturalist argument and how moral cognitivism has criticized it (namely Frankena, Geach, Foot); (§5) presents Foot's elaboration of a ¿finalistic naturalism¿ from the notion of "natural normativity", an open criticism of anti-naturalism and non-cognitivism.

Dalla dicotomia fatto/valore procedono due immagini speculari e complementari: 1) la scienza è a-valutativa, le sue osservazioni fattuali non implicano alcun riferimento a giudizi di valore, la "descrizione corretta del mondo" è indipendente dalla prospettiva individuale umana; 2) l'etica non è descrittiva, il significato dei concetti etici non è analizzabile come significato cognitivo, il linguaggio valutativo svolge una funzione peculiare che presuppone un riferimento alla soggettività. Queste immagini hanno ricevuto, nel corso del Novecento, tanto sostegno quanto sono state criticate. A favore della netta separazione tra "fattualità" e "valutatività" vi sono la posizione antirealista del neopositivismo (Carnap), quella non-descrittivista del non-cognitivismo (Hare), quella realista e scientista del relativismo culturale (Williams). Nella presente tesi saranno esaminate le critiche più recenti da parte di due autori che a lungo hanno lavorato contro la dicotomia fatto/valore: Hilary Putnam e Philippa Foot. Nella prima sezione, (§1) si presenta l'approccio pragmatista con cui Putnam elabora la sua critica; (§2) si ripercorre l'impianto verificazionista dal quale, a inizio del secolo scorso, il neopositivismo ha sostenuto la dicotomia fatto/valore; (§3) sono affrontate le critiche al non-cognitivismo etico, la questione dell'"intreccio fatto/valore", la tesi di Putnam circa l'oggettività scientifica dei valori epistemici. Nella seconda sezione, (§4) è illustrata la tesi antinaturalista di Moore e le sue critiche per parte del cognitivismo etico (in particolare Frankena, Geach, Foot); (§5) è presentata l'elaborazione del naturalismo finalistico di Foot a partire dalla nozione di "normatività naturale", in aperta critica con l'antinaturalismo e il non-cognitivismo etico.

Putnam e Foot: fatti, valori, teorie

INNICO, SIMONE
2016/2017

Abstract

Dalla dicotomia fatto/valore procedono due immagini speculari e complementari: 1) la scienza è a-valutativa, le sue osservazioni fattuali non implicano alcun riferimento a giudizi di valore, la "descrizione corretta del mondo" è indipendente dalla prospettiva individuale umana; 2) l'etica non è descrittiva, il significato dei concetti etici non è analizzabile come significato cognitivo, il linguaggio valutativo svolge una funzione peculiare che presuppone un riferimento alla soggettività. Queste immagini hanno ricevuto, nel corso del Novecento, tanto sostegno quanto sono state criticate. A favore della netta separazione tra "fattualità" e "valutatività" vi sono la posizione antirealista del neopositivismo (Carnap), quella non-descrittivista del non-cognitivismo (Hare), quella realista e scientista del relativismo culturale (Williams). Nella presente tesi saranno esaminate le critiche più recenti da parte di due autori che a lungo hanno lavorato contro la dicotomia fatto/valore: Hilary Putnam e Philippa Foot. Nella prima sezione, (§1) si presenta l'approccio pragmatista con cui Putnam elabora la sua critica; (§2) si ripercorre l'impianto verificazionista dal quale, a inizio del secolo scorso, il neopositivismo ha sostenuto la dicotomia fatto/valore; (§3) sono affrontate le critiche al non-cognitivismo etico, la questione dell'"intreccio fatto/valore", la tesi di Putnam circa l'oggettività scientifica dei valori epistemici. Nella seconda sezione, (§4) è illustrata la tesi antinaturalista di Moore e le sue critiche per parte del cognitivismo etico (in particolare Frankena, Geach, Foot); (§5) è presentata l'elaborazione del naturalismo finalistico di Foot a partire dalla nozione di "normatività naturale", in aperta critica con l'antinaturalismo e il non-cognitivismo etico.
ITA
Two symmetrical and complementary images proceed from the fact/value dichotomy: 1) science is value-free, its factual observations do not imply any reference to value judgments, the "correct description of the world" is independent of the human individual perspective; 2) Ethics is not descriptive, the meaning of ethical concepts can not be analysed as a cognitive meaning, the value-laden language fulfil a peculiar function that imply a reference to subjectivity. During the twentieth century, these images have received as much support as criticism. In favour of the clear separation between the "factual" and the "value-laden" we find the anti-realistic position of neopositivism (Carnap), the non-descriptivist position of non-cognitivism (Hare), the realist and scientist position of cultural relativism (Williams). In this thesis we'll examine the most recent criticisms made by two authors, Hilary Putnam and Philippa Foot, who worked long against the fact / value dichotomy. In the first section, (§1) examines the pragmatist approach with which Putnam elaborates his criticism; (§2) retrace the verificationist framework from which, at the beginning of the last century, neo-positivism sustained the fact/value dichotomy; (§3) deals with the criticisms of ethical non-cognitivism, the question of the "fact/value entanglement" and Putnam's thesis about the scientific objectivity of epistemic values. In the second section, (§4) illustrates Moore's anti-naturalist argument and how moral cognitivism has criticized it (namely Frankena, Geach, Foot); (§5) presents Foot's elaboration of a ¿finalistic naturalism¿ from the notion of "natural normativity", an open criticism of anti-naturalism and non-cognitivism.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/140572