L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare il ¿caso WikiLeaks¿, esploso nel 2010 con la pubblicazione di uno scioccante video riguardante la guerra in Afghanistan. Julian Assange è fondatore e leader di quella che Andy Greenberg ha definito «la macchina che uccide i segreti», WikiLeaks. WikiLeaks si inserisce in un panorama comunicativo dominato dal web 2.0: chiunque potrebbe fornire informazioni sensibili in un'epoca in cui nulla è dato per scontato e in cui perfino i poteri più forti si dimostrano vulnerabili, non godendo più della credibilità e dell'autorevolezza che un tempo li caratterizzava. La piattaforma è diventata un fenomeno globalmente rilevante non soltanto per i documenti che ha pubblicato, ma anche grazie alla sua abilità di lanciare questi ultimi in pasto alla pubblica opinione nel modo più fragoroso possibile, attraverso astute collaborazioni internazionali con i principali mass media tradizionali, ovvero quelli a cui la gente comune è abituata. In effetti, i documenti pubblicati sul sito sono spesso incomprensibili ai più, necessitando dunque di una narrazione che, eventualmente, inserisca i file originali come sporadici intermezzi, o come semplici allegati. Senza queste collaborazioni, molti dei file pubblicati sarebbero rimasti ignoti e non avrebbero di certo suscitato alcuno scandalo, com'è successo invece nella realtà dei fatti. Ma qual è la portata effettiva delle rivelazioni di WikiLeaks e quali saranno le conseguenze per la politica e le relazioni internazionali? È davvero praticabile e auspicabile, negli affari internazionali, una trasparenza assoluta?
Il caso WikiLeaks: le rivelazioni che hanno fatto tremare il mondo
TRANE, LAURA
2016/2017
Abstract
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare il ¿caso WikiLeaks¿, esploso nel 2010 con la pubblicazione di uno scioccante video riguardante la guerra in Afghanistan. Julian Assange è fondatore e leader di quella che Andy Greenberg ha definito «la macchina che uccide i segreti», WikiLeaks. WikiLeaks si inserisce in un panorama comunicativo dominato dal web 2.0: chiunque potrebbe fornire informazioni sensibili in un'epoca in cui nulla è dato per scontato e in cui perfino i poteri più forti si dimostrano vulnerabili, non godendo più della credibilità e dell'autorevolezza che un tempo li caratterizzava. La piattaforma è diventata un fenomeno globalmente rilevante non soltanto per i documenti che ha pubblicato, ma anche grazie alla sua abilità di lanciare questi ultimi in pasto alla pubblica opinione nel modo più fragoroso possibile, attraverso astute collaborazioni internazionali con i principali mass media tradizionali, ovvero quelli a cui la gente comune è abituata. In effetti, i documenti pubblicati sul sito sono spesso incomprensibili ai più, necessitando dunque di una narrazione che, eventualmente, inserisca i file originali come sporadici intermezzi, o come semplici allegati. Senza queste collaborazioni, molti dei file pubblicati sarebbero rimasti ignoti e non avrebbero di certo suscitato alcuno scandalo, com'è successo invece nella realtà dei fatti. Ma qual è la portata effettiva delle rivelazioni di WikiLeaks e quali saranno le conseguenze per la politica e le relazioni internazionali? È davvero praticabile e auspicabile, negli affari internazionali, una trasparenza assoluta?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/140466