Gli sport da combattimento coinvolgono in misura variabile tutti e tre i sistemi energetici e necessitano, sempre in misura variabile, di un ottimale combinazione delle varie capacità neuromuscolari e metaboliche, perciò da questo punto di vista non sono facilmente classificabili. Non risulta inoltre semplice capire quali di queste capacità sia maggiormente importante sviluppare ai fini di una migliore prestazione sportiva. In particolare, vi è da sempre una diatriba sugli allenamenti correlati della velocità e della forza, che molti tecnici e allenatori ritengono superflua o addirittura dannosa. In realtà durante lo svolgimento si cercherà di dimostrare come le 2 siano effettivamente correlate, e si cercherà di indagare, secondo alcune chiavi di lettura, quali tipi di forza, quanta forza e quali componenti della velocità siano maggiormente utili nelle diverse discipline. Si è inoltre eseguita una breve sperimentazione sulla capacità di resistenza alla rapidità, intesa come ¿la capacità di ripetere nel tempo una prestazione di velocità¿ (Nicosia, 2016). Perciò sarà ciò che permette agli atleti di mantenere un'alta efficacia in una prestazione di rapidità ripetuta nel tempo, che, nel caso degli sport da combattimento, si tradurrà nella capacità di mantenere la rapidità di movimento necessaria affinché le tecniche utilizzate nell'ultimo round di un incontro siano ancora efficaci. Si è preso un gruppo di 5 praticanti di thai boxe, si è valutata la loro capacità di resistenza alla rapidità tramite una semplice prova appositamente elaborata, si è fatto svolgere loro un allenamento specifico di 3 settimane e infine si è riproposta la suddetta prova. I risultati sono stati positivi e hanno confermato l'efficacia dell'allenamento eseguito.
La velocità e la forza negli sport da combattimento. La progettazione di una prova di valutazione
CREN, MARCO
2016/2017
Abstract
Gli sport da combattimento coinvolgono in misura variabile tutti e tre i sistemi energetici e necessitano, sempre in misura variabile, di un ottimale combinazione delle varie capacità neuromuscolari e metaboliche, perciò da questo punto di vista non sono facilmente classificabili. Non risulta inoltre semplice capire quali di queste capacità sia maggiormente importante sviluppare ai fini di una migliore prestazione sportiva. In particolare, vi è da sempre una diatriba sugli allenamenti correlati della velocità e della forza, che molti tecnici e allenatori ritengono superflua o addirittura dannosa. In realtà durante lo svolgimento si cercherà di dimostrare come le 2 siano effettivamente correlate, e si cercherà di indagare, secondo alcune chiavi di lettura, quali tipi di forza, quanta forza e quali componenti della velocità siano maggiormente utili nelle diverse discipline. Si è inoltre eseguita una breve sperimentazione sulla capacità di resistenza alla rapidità, intesa come ¿la capacità di ripetere nel tempo una prestazione di velocità¿ (Nicosia, 2016). Perciò sarà ciò che permette agli atleti di mantenere un'alta efficacia in una prestazione di rapidità ripetuta nel tempo, che, nel caso degli sport da combattimento, si tradurrà nella capacità di mantenere la rapidità di movimento necessaria affinché le tecniche utilizzate nell'ultimo round di un incontro siano ancora efficaci. Si è preso un gruppo di 5 praticanti di thai boxe, si è valutata la loro capacità di resistenza alla rapidità tramite una semplice prova appositamente elaborata, si è fatto svolgere loro un allenamento specifico di 3 settimane e infine si è riproposta la suddetta prova. I risultati sono stati positivi e hanno confermato l'efficacia dell'allenamento eseguito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/140328