I programmi di ricerca degli ultimi venti anni si sono dedicati a cercare di capire i meccanismi di base del funzionamento del sistema nervoso affinché un giorno sia possibile applicare le conoscenze sperimentali ad ambiti riabilitativi con l'obbiettivo di dare una qualità di vita migliore alle persone affette da malattie neurodegenerative e quindi di cercare di renderli il più possibile indipendenti dalle cure ospedaliere e dei propri familiari. Molti sono gli studi che sono stati fatti e nonostante tutte le difficoltà del tema molti sono i progressi che tutti i giorni vengono fatti. Fondamentale per il progresso della ricerca è stato il mutamento della convinzione che il cervello non potesse più modificarsi una volta raggiunto un certo stadio nella vita di un individuo. Pensare che un individuo possa essere in grado di modificarsi durante tutta la sua esistenza ha fatto si che il concetto della plasticità potesse essere ampliato ed utilizzato anche per quelle persone che prima ne venivano escluse. Oggi la plasticità neuronale ha una letteratura molto ampia. Basti pensare a tutti i progetti messi in atto per patologie come l'Alzheimer, il Parkinson, disturbi vascolari. Molta è ancora la strada che la ricerca delle neuroscienze deve fare per riuscire a capire i meccanismi micro e macro del substrato cerebrale. Sicuramente oggi le neuroscienze svolgono un ruolo centrale per queste problematiche e sicuramente la multidisciplinarietà che caratterizza le neuroscienze grazie all'apporto integrato di varie discipline come la neurofisiologia, la biologia molecolare, la psicologia è il miglior punto di partenza per affrontarle. Le neuroscienze hanno svolto un ruolo innovativo nello studiare il comportamento umano sia esso normale sia esso patologico. Il grandissimo merito dell'approccio integrato delle neuroscienze è certamente quello di scoprire quali siano i meccanismi che stanno alla base della mente (quelli che i comportamentisti chiamavano 'black box') e dei processi fisiologici. Il seguente lavoro cerca di approfondire alcuni aspetti della plasticità, prendendo il cervelletto ed in particolare il complesso delle cellule di Purkinje come modello sperimentale da studiare. In questa tesi è stato possibile osservare come anche in età adulta e non solo limitatamente al periodo di sviluppo di individuo si possano osservare fenomeni di plasticità. Infatti questo lavoro illustra che il fenomeno plastico dato dall'aumento di dimensione dei terminali delle cellule di Purkinje che contattano i nuclei profondi del cervelletto avviene dopo una lesione, condizione che induce modifiche strutturali e funzionali nell'ambiente molecolare del sistema nervoso centrale. Inoltre è stato affrontato il tema della plasticità dei terminali delle cellule di Purkinje sui nuclei profondi del cervelletto prendendo in considerazioni animali Knock-Out della proteina responsabile della consistenza della rete perineuronale che circonda certi neuroni dei nuclei profondi del cervelletto, da cui ipotizziamo possano, in una certa misura, dipendere le capacità plastiche del sistema nervoso centrale.
plasticità del sistema nervoso centrale adulto dopo lesione e ruolo della matrice extracellulare
FARALLI, ALESSIO
2009/2010
Abstract
I programmi di ricerca degli ultimi venti anni si sono dedicati a cercare di capire i meccanismi di base del funzionamento del sistema nervoso affinché un giorno sia possibile applicare le conoscenze sperimentali ad ambiti riabilitativi con l'obbiettivo di dare una qualità di vita migliore alle persone affette da malattie neurodegenerative e quindi di cercare di renderli il più possibile indipendenti dalle cure ospedaliere e dei propri familiari. Molti sono gli studi che sono stati fatti e nonostante tutte le difficoltà del tema molti sono i progressi che tutti i giorni vengono fatti. Fondamentale per il progresso della ricerca è stato il mutamento della convinzione che il cervello non potesse più modificarsi una volta raggiunto un certo stadio nella vita di un individuo. Pensare che un individuo possa essere in grado di modificarsi durante tutta la sua esistenza ha fatto si che il concetto della plasticità potesse essere ampliato ed utilizzato anche per quelle persone che prima ne venivano escluse. Oggi la plasticità neuronale ha una letteratura molto ampia. Basti pensare a tutti i progetti messi in atto per patologie come l'Alzheimer, il Parkinson, disturbi vascolari. Molta è ancora la strada che la ricerca delle neuroscienze deve fare per riuscire a capire i meccanismi micro e macro del substrato cerebrale. Sicuramente oggi le neuroscienze svolgono un ruolo centrale per queste problematiche e sicuramente la multidisciplinarietà che caratterizza le neuroscienze grazie all'apporto integrato di varie discipline come la neurofisiologia, la biologia molecolare, la psicologia è il miglior punto di partenza per affrontarle. Le neuroscienze hanno svolto un ruolo innovativo nello studiare il comportamento umano sia esso normale sia esso patologico. Il grandissimo merito dell'approccio integrato delle neuroscienze è certamente quello di scoprire quali siano i meccanismi che stanno alla base della mente (quelli che i comportamentisti chiamavano 'black box') e dei processi fisiologici. Il seguente lavoro cerca di approfondire alcuni aspetti della plasticità, prendendo il cervelletto ed in particolare il complesso delle cellule di Purkinje come modello sperimentale da studiare. In questa tesi è stato possibile osservare come anche in età adulta e non solo limitatamente al periodo di sviluppo di individuo si possano osservare fenomeni di plasticità. Infatti questo lavoro illustra che il fenomeno plastico dato dall'aumento di dimensione dei terminali delle cellule di Purkinje che contattano i nuclei profondi del cervelletto avviene dopo una lesione, condizione che induce modifiche strutturali e funzionali nell'ambiente molecolare del sistema nervoso centrale. Inoltre è stato affrontato il tema della plasticità dei terminali delle cellule di Purkinje sui nuclei profondi del cervelletto prendendo in considerazioni animali Knock-Out della proteina responsabile della consistenza della rete perineuronale che circonda certi neuroni dei nuclei profondi del cervelletto, da cui ipotizziamo possano, in una certa misura, dipendere le capacità plastiche del sistema nervoso centrale.File | Dimensione | Formato | |
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