Background. In the literature there are few studies about the clinical and the personological characteristics of patients with purging behaviors. Several recent studies highlight the importance of knowing these parameters to make the therapy of patients with purging behaviors more effective. The hospital treatment of these patients is complex and consists of both pharmacological and psychotherapeutic therapies. The goal of our study is to identify any correlations between patients with self-inducing vomiting behavior and certain clinical, anamnestic and personological characteristics. Methods. The group of patients is composed of 457 patients admitted to the Regional Expert Center for Eating Disorders (University Complex of Psychiatry, City of Health and Science Hospital of Turin). Participants were 431 females and 26 males recruited from January 2013 to December 2020. The patient group includes individuals diagnosed with AN binge-purging, BN and other DNA with purging behavior. The sample was divided and patients with self-inducing vomiting behavior were compared with inpatients who did not have this purging behavior. Clinical, anamnestic and psychometric variables (State-Trait Anxiety Inventory, Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness, Eating Disorder Inventory 2 and Temperament and Character Inventory) were measured and the groups were compared. Results. Our analyzes showed a statistically significant correlation with specific anamnestic, clinical and psychometric variables. Our study confirmed data in the literature relating to the complexity of the clinical manifestation of patients with purging behaviors: in fact, there were greater treatment failures and a higher rate of discharge against medical advice; in addition, an association with other purging conducts was found. The data report associations with: states and traits of anxiety, bodily dissatisfaction, recognition dependence, self-directivity and self-transcendence. These associations clarify previous data according to which purging behaviors are preceded by negative feelings. Conclusions. Research findings suggest the presence of specific characteristics related to self-induced vomiting behaviors. The treatment of patients with purging behaviors is confirmed as complex. Our data underline the importance to improve the doctor-patient relationship and investigate any improvement in the effectiveness of hospital therapies. The associations with certain psychometric variables suggest the possible need to set up psychotherapies aimed at improving anxiety states and body dissatisfaction; in addition, it would seem useful to help the patient in the management of addiction to recognition and self-directivity. These evidence are a first step for the more in-depth study of patients with purging behaviors and for a more effective therapy for them.
Background. L’analisi dei pazienti con condotte purging in termini di caratteristiche cliniche e personologiche è un ambito di ricerca ad oggi poco rappresentato in letteratura. Diversi recenti studi evidenziano l’importanza di conoscere detti parametri per rendere più efficace la terapia dei pazienti con comportamenti purging. Il trattamento ospedaliero di tali pazienti è complesso e si articola in terapie sia farmacologiche sia psicoterapiche. L’obiettivo del nostro studio è quello di individuare eventuali correlazioni tra pazienti con comportamento di autoinduzione di vomito e determinate caratteristiche cliniche, anamnestiche e personologiche. Materiali e metodi. Il campione preso in analisi è composto da 457 pazienti ricoverati presso il Centro Esperto Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare (Struttura Complessa Universitaria di Psichiatria, Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino). Il campione è composto da 431 femmine e 26 maschi reclutati dal gennaio del 2013 al dicembre del 2020. Il gruppo di pazienti comprende individui con diagnosi di AN binge-purging, BN e altri DNA con condotte purging. Il campione è stato diviso e i pazienti con comportamento di autoinduzione di vomito sono stati confrontati con pazienti ricoverati che non presentavano questa condotta purging. Sono stati misurati e raccolti dati clinici, anamnestici e variabili psicometriche (State-Trait Anxiety Inventory, Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness, Eating Disorder Inventory 2 e Temperament and Character Inventory) e sono stati confrontati i gruppi. Risultati. Le nostre analisi hanno evidenziato una correlazione statisticamente significativa con specifiche variabili anamnestiche, cliniche e psicometriche. Il nostro studio ha confermato i dati presenti in letteratura relativi alla complessità dei quadri clinici dei pazienti con condotte purging: infatti, si sono riscontrati maggiori fallimenti nelle terapie e maggior tasso di dimissioni contro il parere medico; inoltre, è stata riscontrata un’associazione con altre condotte purging. I dati riportano associazioni con: stati e tratti di ansia, insoddisfazione corporea, dipendenza dal riconoscimento, autodiretività e autotrascendenza. Tali associazioni chiariscono i dati già presenti in letteratura secondo cui le condotte purging sono precedute da sentimenti negativi. Conclusioni. I risultati della ricerca suggeriscono la presenza di specifiche caratteristiche correlate ai comportamenti di vomito autoindotto. Il trattamento dei pazienti con condotte purging si conferma complesso. Data la maggiore gravità psicopatologica che emerge dal nostro studio appare utile migliorare il rapporto medico-paziente e indagare un eventuale miglioramento dell’efficacia delle terapie ospedaliere. Le associazioni con determinate variabili psicometriche suggeriscono la possibile necessità di impostare psicoterapie finalizzate al miglioramento degli stati ansiosi e dell’insoddisfazione corporea; inoltre, sembrerebbe utile aiutare il paziente nella gestione della dipendenza al riconoscimento e dell’autodirettività. Tali evidenze sono un primo passo per lo studio più approfondito dei pazienti con comportamenti purging e per una terapia più efficace per gli stessi.
Correlazioni tra comportamenti di purging e outcome clinici in pazienti ricoverate per Disturbo della Nutrizione e dell'Alimentazione
SOTTOSANTI, ILARIA
2020/2021
Abstract
Background. L’analisi dei pazienti con condotte purging in termini di caratteristiche cliniche e personologiche è un ambito di ricerca ad oggi poco rappresentato in letteratura. Diversi recenti studi evidenziano l’importanza di conoscere detti parametri per rendere più efficace la terapia dei pazienti con comportamenti purging. Il trattamento ospedaliero di tali pazienti è complesso e si articola in terapie sia farmacologiche sia psicoterapiche. L’obiettivo del nostro studio è quello di individuare eventuali correlazioni tra pazienti con comportamento di autoinduzione di vomito e determinate caratteristiche cliniche, anamnestiche e personologiche. Materiali e metodi. Il campione preso in analisi è composto da 457 pazienti ricoverati presso il Centro Esperto Regionale per i Disturbi del Comportamento Alimentare (Struttura Complessa Universitaria di Psichiatria, Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino). Il campione è composto da 431 femmine e 26 maschi reclutati dal gennaio del 2013 al dicembre del 2020. Il gruppo di pazienti comprende individui con diagnosi di AN binge-purging, BN e altri DNA con condotte purging. Il campione è stato diviso e i pazienti con comportamento di autoinduzione di vomito sono stati confrontati con pazienti ricoverati che non presentavano questa condotta purging. Sono stati misurati e raccolti dati clinici, anamnestici e variabili psicometriche (State-Trait Anxiety Inventory, Multidimensional Assessment of Interoceptive Awareness, Eating Disorder Inventory 2 e Temperament and Character Inventory) e sono stati confrontati i gruppi. Risultati. Le nostre analisi hanno evidenziato una correlazione statisticamente significativa con specifiche variabili anamnestiche, cliniche e psicometriche. Il nostro studio ha confermato i dati presenti in letteratura relativi alla complessità dei quadri clinici dei pazienti con condotte purging: infatti, si sono riscontrati maggiori fallimenti nelle terapie e maggior tasso di dimissioni contro il parere medico; inoltre, è stata riscontrata un’associazione con altre condotte purging. I dati riportano associazioni con: stati e tratti di ansia, insoddisfazione corporea, dipendenza dal riconoscimento, autodiretività e autotrascendenza. Tali associazioni chiariscono i dati già presenti in letteratura secondo cui le condotte purging sono precedute da sentimenti negativi. Conclusioni. I risultati della ricerca suggeriscono la presenza di specifiche caratteristiche correlate ai comportamenti di vomito autoindotto. Il trattamento dei pazienti con condotte purging si conferma complesso. Data la maggiore gravità psicopatologica che emerge dal nostro studio appare utile migliorare il rapporto medico-paziente e indagare un eventuale miglioramento dell’efficacia delle terapie ospedaliere. Le associazioni con determinate variabili psicometriche suggeriscono la possibile necessità di impostare psicoterapie finalizzate al miglioramento degli stati ansiosi e dell’insoddisfazione corporea; inoltre, sembrerebbe utile aiutare il paziente nella gestione della dipendenza al riconoscimento e dell’autodirettività. Tali evidenze sono un primo passo per lo studio più approfondito dei pazienti con comportamenti purging e per una terapia più efficace per gli stessi.File | Dimensione | Formato | |
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