L'elaborato intitolato ¿Dalle gabbie dell'euro all'euro-Bancor¿ è un parallelo storico tra il sistema monetario internazionale cosiddetto Gold Standard (nella sua versione classica e in quella del Gold Exchange Standard) e l'Unione Monetaria Europea. Il fine ultimo dell'elaborato è quello di mostrare come un sistema monetario che incentiva il riassorbimento degli squilibri commerciali esclusivamente dal lato dei paesi debitori rischia di provocare una prolungata fase di depressione come quella verificatasi negli anni Trenta del Diciannovesimo secolo. Nel primo capitolo viene illustrata la storia del Gold Standard a cavallo tra Diciannovesimo e Ventesimo secolo e la proposta avanzata alla conferenza di Bretton Woods del 1944 da John Maynard Keynes in merito alla riforma del sistema monetario internazionale. L'obiettivo del capitolo è quello di illustrare come l'International Clearing Union di Keynes potrebbe evitare l'accumulo di eccessivi squilibri commerciali e finanziari tra i paesi creditori e quelli debitori, regolando l'espansione e il restringimento del commercio internazionale sulla base dell'effettiva domanda globale. Nel secondo capitolo si illustra le breve storia dell'UME. Così come il Gold Standard anche l'UME è un sistema monetario intrinsecamente deflazionistico dal momento che addossa tutti gli oneri degli aggiustamenti sui paesi della periferia. questi due sistemi monetari sono basati sull'ortodossia monetaria e su quella fiscale. Inoltre i tre trilemmi che hanno caratterizzato il Gold Standard vengono riflessi e amplificati all'interno dell'eurozona. Il primo trilemma è l'incompatibilità della combinazione di tassi di cambio fissi e mobilità dei capitali con la stabilità finanziaria. Il secondo trilemma riguarda l'impossibilità di mantenere tassi di cambio fissi, libertà dei movimenti di capitali, e politiche monetarie indipendenti. Non potendo deprezzare il tasso di cambio, i paesi in deficit sono costretti alla svalutazione interna di prezzi e salari, quando questi si trovino disallineati. Il terzo trilemma è il più inquietante: la potenziale incompatibilità dei tassi di cambio fissi e dei liberi movimenti di capitale con la democrazia. Nel terzo capitolo vengono illustrate alcune proposte recenti di riforma del sistema monetario europeo attuale. La prima è la nota ¿Modestal Proposal¿ di Varufakis, Galbraith e Holland e si caratterizza per il progetto di europeizzare gli investimenti. La seconda è quella di Fazi e Iodice e si propone di decentralizzare gli investimenti pubblici una volta posta fine alla libera circolazione dei capitali all'interno della zona euro. La terza proposta è la cosiddetta ¿riforma morbida¿ dell'UME e consiste nell'emissione di una moneta complementare da parte di ogni governo nazionale. Via moltiplicatore del reddito, tale moneta (chi ne ha proposto l'emissione si riferisce ad essa con la sigla CCF, Certificati di Credito Fiscale) sarebbe in grado di far crescere le economie della periferia anche senza un ripensamento da parte dell'Europa della sua politica di austerità fiscale. La quarta proposta consiste nel riproporre una nuova Unione Europea dei Pagamenti a cinquant'anni di distanza. L'UPE è stato un sistema monetario fondato sul clearing multilaterale e ha permesso all'Europa devastata dalla Seconda guerra mondiale di riattivare la ripresa post-bellica in tempi record. La proposta consiste nello sfruttare il sistema T2 attraverso oneri simmetrici tanto ai paesi debitori quanto a quelli

DALLE GABBIE DELL'EURO ALL'EURO-BANCOR

RUGGIO, FEDERICO
2015/2016

Abstract

L'elaborato intitolato ¿Dalle gabbie dell'euro all'euro-Bancor¿ è un parallelo storico tra il sistema monetario internazionale cosiddetto Gold Standard (nella sua versione classica e in quella del Gold Exchange Standard) e l'Unione Monetaria Europea. Il fine ultimo dell'elaborato è quello di mostrare come un sistema monetario che incentiva il riassorbimento degli squilibri commerciali esclusivamente dal lato dei paesi debitori rischia di provocare una prolungata fase di depressione come quella verificatasi negli anni Trenta del Diciannovesimo secolo. Nel primo capitolo viene illustrata la storia del Gold Standard a cavallo tra Diciannovesimo e Ventesimo secolo e la proposta avanzata alla conferenza di Bretton Woods del 1944 da John Maynard Keynes in merito alla riforma del sistema monetario internazionale. L'obiettivo del capitolo è quello di illustrare come l'International Clearing Union di Keynes potrebbe evitare l'accumulo di eccessivi squilibri commerciali e finanziari tra i paesi creditori e quelli debitori, regolando l'espansione e il restringimento del commercio internazionale sulla base dell'effettiva domanda globale. Nel secondo capitolo si illustra le breve storia dell'UME. Così come il Gold Standard anche l'UME è un sistema monetario intrinsecamente deflazionistico dal momento che addossa tutti gli oneri degli aggiustamenti sui paesi della periferia. questi due sistemi monetari sono basati sull'ortodossia monetaria e su quella fiscale. Inoltre i tre trilemmi che hanno caratterizzato il Gold Standard vengono riflessi e amplificati all'interno dell'eurozona. Il primo trilemma è l'incompatibilità della combinazione di tassi di cambio fissi e mobilità dei capitali con la stabilità finanziaria. Il secondo trilemma riguarda l'impossibilità di mantenere tassi di cambio fissi, libertà dei movimenti di capitali, e politiche monetarie indipendenti. Non potendo deprezzare il tasso di cambio, i paesi in deficit sono costretti alla svalutazione interna di prezzi e salari, quando questi si trovino disallineati. Il terzo trilemma è il più inquietante: la potenziale incompatibilità dei tassi di cambio fissi e dei liberi movimenti di capitale con la democrazia. Nel terzo capitolo vengono illustrate alcune proposte recenti di riforma del sistema monetario europeo attuale. La prima è la nota ¿Modestal Proposal¿ di Varufakis, Galbraith e Holland e si caratterizza per il progetto di europeizzare gli investimenti. La seconda è quella di Fazi e Iodice e si propone di decentralizzare gli investimenti pubblici una volta posta fine alla libera circolazione dei capitali all'interno della zona euro. La terza proposta è la cosiddetta ¿riforma morbida¿ dell'UME e consiste nell'emissione di una moneta complementare da parte di ogni governo nazionale. Via moltiplicatore del reddito, tale moneta (chi ne ha proposto l'emissione si riferisce ad essa con la sigla CCF, Certificati di Credito Fiscale) sarebbe in grado di far crescere le economie della periferia anche senza un ripensamento da parte dell'Europa della sua politica di austerità fiscale. La quarta proposta consiste nel riproporre una nuova Unione Europea dei Pagamenti a cinquant'anni di distanza. L'UPE è stato un sistema monetario fondato sul clearing multilaterale e ha permesso all'Europa devastata dalla Seconda guerra mondiale di riattivare la ripresa post-bellica in tempi record. La proposta consiste nello sfruttare il sistema T2 attraverso oneri simmetrici tanto ai paesi debitori quanto a quelli
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/139924