La dislessia evolutiva (DE) consiste in un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che emerge all'inizio del processo di scolarizzazione in soggetti che non abbiano patologie o traumi a cui riferire il deficit (Vicari, Caselli, 2002). Nel presente lavoro viene descritta l'applicazione e l'efficacia del trattamento sublessicale ¿Dislessia e Trattamento sublessicale¿ (Cazzaniga, Re, Cornoldi, Poli e Tressoldi, 2005) su un caso di dislessia evolutiva. L'obiettivo è quello di migliorare correttezza e rapidità di lettura di un bambino di 10 anni (che chiameremo Simon) facilitando la rilevazione di parti sublessicali importanti (sillaba o altri gruppi di lettere), fino al riconoscimento di parole intere attraverso una ripetizione prolungata che miri alla loro automatizzazione. Simon ha 10 anni e frequenta la quinta elementare e solo adesso viene sottoposto ad una valutazione diagnostica. Oltre al test cognitivo per il quale Simon risulta avere un quoziente intellettivo nella norma, gli sono stati somministrati i seguenti test standardizzati: Mt di lettura (11 errori; 1,37 sill./sec.), Mt di comprensione (5 errori), e alcuni subtest della Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia evolutiva, in particolare lettura di parole (10 errori; 297 sec.) e lettura di non parole (13 errori; 282 sec.). Simon viene diagnosticato come soggetto con un quadro riconducibile ad un disturbo di lettura. Si decide, così, di sottoporlo al trattamento sublessicale sopracitato seguendo questo programma: il trattamento è durato tre mesi con incontri a cadenza settimanale e prevedeva una verifica della sua efficacia in itinere, una a fine trattamento e un'altra a sei mesi dal trattamento. Tali valutazioni consistevano nella ripetizione delle prove Mt di lettura e la lettura di parole e non parole per verificare di volta in volta se i parametri di correttezza e velocità (variabili dipendenti) miglioravano conseguentemente al trattamento. L'ipotesi è quella che, proporre il trattamento sublessicale con regolarità e sistematicità, possa migliorare la prestazione di Simon nella lettura in termini di correttezza e velocità. In particolare, rifacendomi a quando riportato dalla letteratura, il trattamento verrà considerato efficace se il bambino aumenterà di almeno mezza sillaba la quantità di sillabe che mediamente riesce a leggere in un secondo. I risultati ottenuti sembrano dimostrare l'efficacia del trattamento e convalidano l'ipotesi di partenza. Il bambino dall'inizio del trattamento alla valutazione conclusiva migliora la rapidità di lettura di 0.93 sill./sec. Anche da un punto di vista qualitativo la lettura di Simon è molto cambiata dalla prima valutazione: non solo non compie più molti errori, ma è molto attento a non confondere le lettere (errore molto presente prima dell'inizio del trattamento) mentre persistono, anche se in misura molto minore, gli errori semantici. Non legge più sottovoce lettera per lettera ma, se trova difficoltà, l'affronta sillabando la parola senza troppe incertezze.
COME AIUTARE UN'AQUILA A VOLARE. VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DI UN CASO DI DISLESSIA EVOLUTIVA
RASSA, SARAJANE
2009/2010
Abstract
La dislessia evolutiva (DE) consiste in un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che emerge all'inizio del processo di scolarizzazione in soggetti che non abbiano patologie o traumi a cui riferire il deficit (Vicari, Caselli, 2002). Nel presente lavoro viene descritta l'applicazione e l'efficacia del trattamento sublessicale ¿Dislessia e Trattamento sublessicale¿ (Cazzaniga, Re, Cornoldi, Poli e Tressoldi, 2005) su un caso di dislessia evolutiva. L'obiettivo è quello di migliorare correttezza e rapidità di lettura di un bambino di 10 anni (che chiameremo Simon) facilitando la rilevazione di parti sublessicali importanti (sillaba o altri gruppi di lettere), fino al riconoscimento di parole intere attraverso una ripetizione prolungata che miri alla loro automatizzazione. Simon ha 10 anni e frequenta la quinta elementare e solo adesso viene sottoposto ad una valutazione diagnostica. Oltre al test cognitivo per il quale Simon risulta avere un quoziente intellettivo nella norma, gli sono stati somministrati i seguenti test standardizzati: Mt di lettura (11 errori; 1,37 sill./sec.), Mt di comprensione (5 errori), e alcuni subtest della Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia evolutiva, in particolare lettura di parole (10 errori; 297 sec.) e lettura di non parole (13 errori; 282 sec.). Simon viene diagnosticato come soggetto con un quadro riconducibile ad un disturbo di lettura. Si decide, così, di sottoporlo al trattamento sublessicale sopracitato seguendo questo programma: il trattamento è durato tre mesi con incontri a cadenza settimanale e prevedeva una verifica della sua efficacia in itinere, una a fine trattamento e un'altra a sei mesi dal trattamento. Tali valutazioni consistevano nella ripetizione delle prove Mt di lettura e la lettura di parole e non parole per verificare di volta in volta se i parametri di correttezza e velocità (variabili dipendenti) miglioravano conseguentemente al trattamento. L'ipotesi è quella che, proporre il trattamento sublessicale con regolarità e sistematicità, possa migliorare la prestazione di Simon nella lettura in termini di correttezza e velocità. In particolare, rifacendomi a quando riportato dalla letteratura, il trattamento verrà considerato efficace se il bambino aumenterà di almeno mezza sillaba la quantità di sillabe che mediamente riesce a leggere in un secondo. I risultati ottenuti sembrano dimostrare l'efficacia del trattamento e convalidano l'ipotesi di partenza. Il bambino dall'inizio del trattamento alla valutazione conclusiva migliora la rapidità di lettura di 0.93 sill./sec. Anche da un punto di vista qualitativo la lettura di Simon è molto cambiata dalla prima valutazione: non solo non compie più molti errori, ma è molto attento a non confondere le lettere (errore molto presente prima dell'inizio del trattamento) mentre persistono, anche se in misura molto minore, gli errori semantici. Non legge più sottovoce lettera per lettera ma, se trova difficoltà, l'affronta sillabando la parola senza troppe incertezze.File | Dimensione | Formato | |
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