Tra i temi più importanti della zootecnia odierna e futura vi è il benessere animale. Si iniziò a parlare di benessere animale nei primi anni '60 del secolo scorso con la pubblicazione di ¿Animal machines¿ della scrittrice Ruth Harrison, la quale descrisse per prima le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi. Dal dibattito pubblico che ne scaturì, il governo inglese commissionò uno studio ad un gruppo di ricercatori, da cui nacque il Brambell Report (1965), uno dei primi documenti scientifici sul tema e in esso furono enunciate le famose 5 libertà per la tutela del benessere animale, ancora oggi usate come elementi d'ispirazione per la ricerca scientifica. La specializzazione e l'intensivizzazione della produzione zootecnica, con l'aumento delle densità di allevamento e l'introduzione della meccanizzazione, consentirono una riduzione dei costi e, allo stesso tempo, un incremento dell'efficienza produttiva. Tali benefici, tuttavia, furono spesso ottenuti a discapito delle necessità comportamentali e, quindi, del benessere degli animali allevati. In particolare, il suino mal si adatta a questi ambienti sviluppando così una predisposizione a manifestare una serie di comportamenti anomali, dette stereotipie. Contrariamente all'immaginario comune, il suino è un animale pulito, intelligente e curioso e proprio una delle sue attività principali è l'esplorazione. Il comportamento esplorativo viene attuato dall'animale per la conoscenza dell'ambiente, la ricerca del cibo e del luogo in cui riposarsi. L'ambiente scarno degli allevamenti intensivi e, in particolare la mancanza di materiale idoneo all'esplorazione, rappresenta uno dei principali problemi nel suino ed è la prima causa del manifestarsi dei comportamenti anomali. Per ridurre l'incidenza e la gravità di tali comportamenti vengono immessi all'interno del box di allevamento materiali di diverse tipologie, definiti ¿arricchimenti ambientali¿, che hanno lo scopo di stimolare la curiosità del suino e favorire l'espressione del comportamento esplorativo. Dagli studi analizzati si evidenzia come l'arricchimento ambientale influisca positivamente sul benessere animale. Il tipo di materiale e la densità di allevamento influiscono sul tempo speso nel comportamento esplorativo dei suini. Si suggerisce di porre particolare attenzione nella scelta del materiale in base alle caratteristiche del materiale stesso e al tipo di ambiente in cui è allevato l'animale. Inoltre, l'efficacia di un certo arricchimento è diverso se accoppiato ad un altro materiale e il suo valore deve essere sempre valutato tramite opportuni test. Infine, l'arricchimento ambientale può indurre a una valutazione più ottimistica data da uno stato affettivo positivo e può essere valutato tramite il test del bias cognitivo. Questo metodo potrà essere ulteriormente studiato nell'allevamento del suino o di altre specie animali, per identificare pratiche agricole che inducano stati affettivi positivi e migliorino così il benessere degli animali da reddito.
L'arricchimento ambientale nell'allevamento suino: effetti sul comportamento e il benessere animale
GIOGHÀ, SILVIA
2017/2018
Abstract
Tra i temi più importanti della zootecnia odierna e futura vi è il benessere animale. Si iniziò a parlare di benessere animale nei primi anni '60 del secolo scorso con la pubblicazione di ¿Animal machines¿ della scrittrice Ruth Harrison, la quale descrisse per prima le condizioni degli animali negli allevamenti intensivi. Dal dibattito pubblico che ne scaturì, il governo inglese commissionò uno studio ad un gruppo di ricercatori, da cui nacque il Brambell Report (1965), uno dei primi documenti scientifici sul tema e in esso furono enunciate le famose 5 libertà per la tutela del benessere animale, ancora oggi usate come elementi d'ispirazione per la ricerca scientifica. La specializzazione e l'intensivizzazione della produzione zootecnica, con l'aumento delle densità di allevamento e l'introduzione della meccanizzazione, consentirono una riduzione dei costi e, allo stesso tempo, un incremento dell'efficienza produttiva. Tali benefici, tuttavia, furono spesso ottenuti a discapito delle necessità comportamentali e, quindi, del benessere degli animali allevati. In particolare, il suino mal si adatta a questi ambienti sviluppando così una predisposizione a manifestare una serie di comportamenti anomali, dette stereotipie. Contrariamente all'immaginario comune, il suino è un animale pulito, intelligente e curioso e proprio una delle sue attività principali è l'esplorazione. Il comportamento esplorativo viene attuato dall'animale per la conoscenza dell'ambiente, la ricerca del cibo e del luogo in cui riposarsi. L'ambiente scarno degli allevamenti intensivi e, in particolare la mancanza di materiale idoneo all'esplorazione, rappresenta uno dei principali problemi nel suino ed è la prima causa del manifestarsi dei comportamenti anomali. Per ridurre l'incidenza e la gravità di tali comportamenti vengono immessi all'interno del box di allevamento materiali di diverse tipologie, definiti ¿arricchimenti ambientali¿, che hanno lo scopo di stimolare la curiosità del suino e favorire l'espressione del comportamento esplorativo. Dagli studi analizzati si evidenzia come l'arricchimento ambientale influisca positivamente sul benessere animale. Il tipo di materiale e la densità di allevamento influiscono sul tempo speso nel comportamento esplorativo dei suini. Si suggerisce di porre particolare attenzione nella scelta del materiale in base alle caratteristiche del materiale stesso e al tipo di ambiente in cui è allevato l'animale. Inoltre, l'efficacia di un certo arricchimento è diverso se accoppiato ad un altro materiale e il suo valore deve essere sempre valutato tramite opportuni test. Infine, l'arricchimento ambientale può indurre a una valutazione più ottimistica data da uno stato affettivo positivo e può essere valutato tramite il test del bias cognitivo. Questo metodo potrà essere ulteriormente studiato nell'allevamento del suino o di altre specie animali, per identificare pratiche agricole che inducano stati affettivi positivi e migliorino così il benessere degli animali da reddito.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139846