CAPITOLO 1: FONTI DELL’UNIONE EUROPEA 1.1 Le fonti dell’Unione Europea Prima di inquadrare le fonti dell’Unione Europea, occorre parlare della sua origine e dei valori su cui essa si è fondata. È necessario sottolineare che l’obiettivo di questo lungo processo di integrazione è stato fin da subito la promozione della pace entro i confini europei, andando a riconoscere ai cittadini sicurezze, libertà e tutele. L’Unione Europea, che conosciamo oggi, è l’antenata di tre Comunità Europee: la Comunità Economica Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nata nel 1951, la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (EURATOM) fondate nel 1957. Il primo passo verso il processo di integrazione è stata la CECA che, con il Trattato di Parigi firmato il 18 aprile 1951, perseguiva l’obiettivo di stanziare un mercato comune del carbone e dell’acciaio, composta dagli Stati in conflitto durante la Seconda Guerra Mondiale. In seguito, con lo scadere della validità del Trattato di Parigi si guardò al futuro con esigenze aggiuntive che portarono all’istituzione di nuove comunità a completamento della CECA: la CEE e l’EURATOM, istituite con il Trattato di Roma firmato il 25 marzo 1957. Grazie alle seguenti comunità si giunge a una più intensa integrazione economica tra gli Stati, in primo luogo la Comunità Economica Europea identifica un mercato comune interno fondato sulla libertà di circolazione di servizi, persone, capitali e beni, mentre la Comunità Europea dell’Energia Atomica dispone programmi a sostegno dell’utilizzo pacifico dell’energia nucleare. Con quest’ultime, si inizia a parlare di “Comunità Europea” che, a partire dal 1992 con il Trattato di Maastricht, verrà sostituita dall’attuale Unione Europea. Quest’ultimo trattato porrà le basi per la creazione di un unione monetaria e politica, dotata di propria personalità giuridica e retta su tre pilastri: le tre Comunità Europee, la Cooperazione Politica Estera e Sicurezza (PESC) e la Cooperazione Giustizia e Affari Interni (GAI). Inoltre, a sostegno degli individui sul territorio europeo, verrà aggiunta alla cittadinanza nazionale quella europea, che renderà possibile acquisire ulteriori diritti, come la libertà di circolazione all’interno dei confini europei, la libertà di lavorare e stabilirsi in qualsiasi Stato membro e, in aggiunta, tutele a favore della dignità umana, dell’uguaglianza, della solidarietà, delle libertà fondamentali e della giustizia. Questo organismo sovranazionale si avvale di sette istituzioni, con riferimento all’art. 13 Trattato sull’Unione Europea: il Parlamento Europeo; il Consiglio Europeo; il Consiglio; la Commissione Europea, ritenute istituzioni politiche; la Corte di Giustizia dell’Unione Europea; la Corte dei Conti, istituzioni di controllo; infine, la Banca Centrale Europea, istituzione monetaria. Le suddette perseguono gli obbiettivi e promuovono i valori secondo gli interessi dell’Unione e dei cittadini europei, garantendo la continuità delle sue azioni e delle sue politiche.
LE FONTI EUROPEE IN AMBITO TRIBUTARIO
NEAMTU, RALUCA PARASCHIVA
2021/2022
Abstract
CAPITOLO 1: FONTI DELL’UNIONE EUROPEA 1.1 Le fonti dell’Unione Europea Prima di inquadrare le fonti dell’Unione Europea, occorre parlare della sua origine e dei valori su cui essa si è fondata. È necessario sottolineare che l’obiettivo di questo lungo processo di integrazione è stato fin da subito la promozione della pace entro i confini europei, andando a riconoscere ai cittadini sicurezze, libertà e tutele. L’Unione Europea, che conosciamo oggi, è l’antenata di tre Comunità Europee: la Comunità Economica Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA) nata nel 1951, la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (EURATOM) fondate nel 1957. Il primo passo verso il processo di integrazione è stata la CECA che, con il Trattato di Parigi firmato il 18 aprile 1951, perseguiva l’obiettivo di stanziare un mercato comune del carbone e dell’acciaio, composta dagli Stati in conflitto durante la Seconda Guerra Mondiale. In seguito, con lo scadere della validità del Trattato di Parigi si guardò al futuro con esigenze aggiuntive che portarono all’istituzione di nuove comunità a completamento della CECA: la CEE e l’EURATOM, istituite con il Trattato di Roma firmato il 25 marzo 1957. Grazie alle seguenti comunità si giunge a una più intensa integrazione economica tra gli Stati, in primo luogo la Comunità Economica Europea identifica un mercato comune interno fondato sulla libertà di circolazione di servizi, persone, capitali e beni, mentre la Comunità Europea dell’Energia Atomica dispone programmi a sostegno dell’utilizzo pacifico dell’energia nucleare. Con quest’ultime, si inizia a parlare di “Comunità Europea” che, a partire dal 1992 con il Trattato di Maastricht, verrà sostituita dall’attuale Unione Europea. Quest’ultimo trattato porrà le basi per la creazione di un unione monetaria e politica, dotata di propria personalità giuridica e retta su tre pilastri: le tre Comunità Europee, la Cooperazione Politica Estera e Sicurezza (PESC) e la Cooperazione Giustizia e Affari Interni (GAI). Inoltre, a sostegno degli individui sul territorio europeo, verrà aggiunta alla cittadinanza nazionale quella europea, che renderà possibile acquisire ulteriori diritti, come la libertà di circolazione all’interno dei confini europei, la libertà di lavorare e stabilirsi in qualsiasi Stato membro e, in aggiunta, tutele a favore della dignità umana, dell’uguaglianza, della solidarietà, delle libertà fondamentali e della giustizia. Questo organismo sovranazionale si avvale di sette istituzioni, con riferimento all’art. 13 Trattato sull’Unione Europea: il Parlamento Europeo; il Consiglio Europeo; il Consiglio; la Commissione Europea, ritenute istituzioni politiche; la Corte di Giustizia dell’Unione Europea; la Corte dei Conti, istituzioni di controllo; infine, la Banca Centrale Europea, istituzione monetaria. Le suddette perseguono gli obbiettivi e promuovono i valori secondo gli interessi dell’Unione e dei cittadini europei, garantendo la continuità delle sue azioni e delle sue politiche.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139831