Il miglioramento delle prestazioni sportive è il principale obiettivo di ogni atleta. Alcuni dei parametri su cui lavorare e da cui emergono maggiori miglioramenti sono le prestazioni neuromuscolari soprattutto il CMJ, le prestazioni di sprint e la forza muscolare. Per il raggiungimento di tali obiettivi si possono attuare diverse metodologie di allenamento che prevedono sedute svolte in sala pesi con l’utilizzo di sovraccarichi. Tra queste vi è il Velocity Based Training che utilizza la velocità come strumento di misurazione e di valutazione. Nello specifico è possibile utilizzare la perdita di velocità, Velocity Loss, durante l’esecuzione di un esercizio per stabilire i corretti carichi di lavoro e individuare gli aspetti su cui lavorare per migliorare le prestazioni dell’atleta. OBIETTIVO DELLO STUDIO L’obiettivo della ricerca è verificare, attraverso l'applicazione in allenamento, le relazioni che intercorrono tra la velocità con cui viene spostato un carico e la qualità delle prestazioni sul campo. Attraverso l’analisi degli studi si cerca di comprendere se con l’utilizzo del Velocity Loss sia possibile migliorare le prestazioni di forza, di accelerazione, di salto di un atleta e individuare fino a quale perdita di velocità è consigliabile lavorare per ottenere tali miglioramenti. METODOLOGIA Dalla ricerca bibliografica svolta mediante la banca dati biomedica PubMed e dalle ricerche documentali online effettuate, è stato possibile individuare dieci articoli idonei ad esaminare, sviluppare e verificare l'ipotesi della tesi. Essa è incentrata sull’utilizzo del VBT come metodologia di allenamento e sull’analisi della perdita di velocità, Velocity Loss, durante ogni serie di lavoro. CONCLUSIONI L'esame della letteratura a disposizione, fa emergere una correlazione evidente tra l’allenamento gestito con la misurazione della velocità di movimento durante le ripetizioni e le prestazioni sportive. I miglioramenti delle prestazioni di sprint, forza e CMJ appaiono evidenti. Infatti, è possibile affermare, sulla base dei dati rilevati in sede di somministrazione e rilevazione delle prove, che l'allenamento basato sulla misurazione della velocità di movimento durante ogni ripetizione ed il mantenimento di una perdita di velocità bassa, corrispondente al 10-20% in una serie, permette di migliorare le prestazioni di forza, CMJ e sprint (20m). Il grado di affaticamento indotto con tale metodologia di allenamento è inferiore rispetto alla pratica di prolungare ripetute con perdite di velocità del 30-40%, condizione che spesso accade in mancanza di adeguata misurazione.

Utilizzo del Velocity Loss come mezzo per il miglioramento delle prestazioni neuromuscolari

VARRONE, DAVIDE
2021/2022

Abstract

Il miglioramento delle prestazioni sportive è il principale obiettivo di ogni atleta. Alcuni dei parametri su cui lavorare e da cui emergono maggiori miglioramenti sono le prestazioni neuromuscolari soprattutto il CMJ, le prestazioni di sprint e la forza muscolare. Per il raggiungimento di tali obiettivi si possono attuare diverse metodologie di allenamento che prevedono sedute svolte in sala pesi con l’utilizzo di sovraccarichi. Tra queste vi è il Velocity Based Training che utilizza la velocità come strumento di misurazione e di valutazione. Nello specifico è possibile utilizzare la perdita di velocità, Velocity Loss, durante l’esecuzione di un esercizio per stabilire i corretti carichi di lavoro e individuare gli aspetti su cui lavorare per migliorare le prestazioni dell’atleta. OBIETTIVO DELLO STUDIO L’obiettivo della ricerca è verificare, attraverso l'applicazione in allenamento, le relazioni che intercorrono tra la velocità con cui viene spostato un carico e la qualità delle prestazioni sul campo. Attraverso l’analisi degli studi si cerca di comprendere se con l’utilizzo del Velocity Loss sia possibile migliorare le prestazioni di forza, di accelerazione, di salto di un atleta e individuare fino a quale perdita di velocità è consigliabile lavorare per ottenere tali miglioramenti. METODOLOGIA Dalla ricerca bibliografica svolta mediante la banca dati biomedica PubMed e dalle ricerche documentali online effettuate, è stato possibile individuare dieci articoli idonei ad esaminare, sviluppare e verificare l'ipotesi della tesi. Essa è incentrata sull’utilizzo del VBT come metodologia di allenamento e sull’analisi della perdita di velocità, Velocity Loss, durante ogni serie di lavoro. CONCLUSIONI L'esame della letteratura a disposizione, fa emergere una correlazione evidente tra l’allenamento gestito con la misurazione della velocità di movimento durante le ripetizioni e le prestazioni sportive. I miglioramenti delle prestazioni di sprint, forza e CMJ appaiono evidenti. Infatti, è possibile affermare, sulla base dei dati rilevati in sede di somministrazione e rilevazione delle prove, che l'allenamento basato sulla misurazione della velocità di movimento durante ogni ripetizione ed il mantenimento di una perdita di velocità bassa, corrispondente al 10-20% in una serie, permette di migliorare le prestazioni di forza, CMJ e sprint (20m). Il grado di affaticamento indotto con tale metodologia di allenamento è inferiore rispetto alla pratica di prolungare ripetute con perdite di velocità del 30-40%, condizione che spesso accade in mancanza di adeguata misurazione.
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