Negli ultimi decenni nei paesi europei sviluppati, come ad esempio l’Italia e la Spagna, si è evidenziato un crescente aumento del livello di sedentarietà giovanile dovuto probabilmente alla mancanza di spazi adeguati a poter praticare il così detto gioco di strada (infatti è molto raro vedere bambini che giocano nella piazza del paese o nei parchi per ore e ore nel pomeriggio dopo la scuola) e all’aumento del tempo passato davanti agli schermi (TV, tablet o cellulari ne sono un esempio) che i genitori sfruttano per tenere impegnati i bambini senza però considerare l’impatto che questa scelta avrà nel futuro dei loro piccoli. Nel 2010 l’OMS ha pubblicato un primo documento che mette insieme gli studi svolti fino a quell’anno arrivando a redigere delle vere e proprie linee guida circa la quantità, la tipologia e la durata del movimento ideale per le varie fasce d’età. In questo testo sono elencati inoltre tutta una serie di benefici fisiologici che l’attività fisica apporta alla salute della persona. Non sono tuttavia presenti riferimenti per quel che riguarda lo sviluppo della persona a 360°, né da una prospettiva sociale né in particolar modo troviamo richiami a possibili miglioramenti, che il movimento potrebbe portare nella vita scolastica sia nell’immediato sia nel medio/lungo periodo. Sorge spontaneo dunque chiedersi se tali benefici non vengono presi in considerazione perché non esistono o perché è un campo ancora da esplorare. Questo studio si pone quindi l’obiettivo di valutare, attraverso un’analisi di ricerche scientifiche, se e come il movimento, svolto tra i 6 e 12 anni, possa agevolare risultati scolastici migliori nell’ immediato, quale attività possa portare maggiori benefici rispetto alle altre e se dovesse esistere una progressione in cui svolgere le varie tipologie di attività che possa essere ideale a tale scopo.
Gli effetti dell'attività fisica sul rendimento scolastico nei bambini tra i 6 e i 12 anni
ZENGA, SIMONE
2021/2022
Abstract
Negli ultimi decenni nei paesi europei sviluppati, come ad esempio l’Italia e la Spagna, si è evidenziato un crescente aumento del livello di sedentarietà giovanile dovuto probabilmente alla mancanza di spazi adeguati a poter praticare il così detto gioco di strada (infatti è molto raro vedere bambini che giocano nella piazza del paese o nei parchi per ore e ore nel pomeriggio dopo la scuola) e all’aumento del tempo passato davanti agli schermi (TV, tablet o cellulari ne sono un esempio) che i genitori sfruttano per tenere impegnati i bambini senza però considerare l’impatto che questa scelta avrà nel futuro dei loro piccoli. Nel 2010 l’OMS ha pubblicato un primo documento che mette insieme gli studi svolti fino a quell’anno arrivando a redigere delle vere e proprie linee guida circa la quantità, la tipologia e la durata del movimento ideale per le varie fasce d’età. In questo testo sono elencati inoltre tutta una serie di benefici fisiologici che l’attività fisica apporta alla salute della persona. Non sono tuttavia presenti riferimenti per quel che riguarda lo sviluppo della persona a 360°, né da una prospettiva sociale né in particolar modo troviamo richiami a possibili miglioramenti, che il movimento potrebbe portare nella vita scolastica sia nell’immediato sia nel medio/lungo periodo. Sorge spontaneo dunque chiedersi se tali benefici non vengono presi in considerazione perché non esistono o perché è un campo ancora da esplorare. Questo studio si pone quindi l’obiettivo di valutare, attraverso un’analisi di ricerche scientifiche, se e come il movimento, svolto tra i 6 e 12 anni, possa agevolare risultati scolastici migliori nell’ immediato, quale attività possa portare maggiori benefici rispetto alle altre e se dovesse esistere una progressione in cui svolgere le varie tipologie di attività che possa essere ideale a tale scopo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
778834_tesisimonezenga.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
524.5 kB
Formato
Adobe PDF
|
524.5 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/139795