La percezione uditiva e la comunicazione acustica sono due caratteristiche presenti nella maggior parte delle specie animali, uomo compreso. Nella vita umana, la musica è una parte essenziale, e analizzare gli effetti che ha sul cervello permette di comprendere l’elaborazione del linguaggio, delle emozioni e delle azioni motorie. Studiare la percezione musicale degli esseri umani e degli altri animali consente di scoprire e successivamente analizzare differenze interspecifiche. Moltissime specie di animali, tra cui balene, elefanti, mammiferi marini come foche e delfini, primati non umani e uccelli, vengono studiati al fine di scoprire differenze e somiglianze nei processi musicali. La musicalità, elaborazione mentale in contrapposizione con la musica, costrutto culturale, è necessaria per fornire informazioni sull’evoluzione musicale degli animali e dell’uomo. Questo studio ha l’obiettivo di analizzare le varie caratteristiche musicali cognitive relative alla percezione e alla produzione del suono appartenenti a specie differenti, e a confrontarle. Tali caratteristiche sono comuni a molte specie differenti. Per prima viene trattata la capacità di riconoscere somiglianze tra melodie trasposte in termini di tono. In seguito, ci si concentra sulla percezione ritmica e sul ruolo che ricopre nelle interazioni sociali, sulla tonalità e sulla sua correlazione con le frequenze fondamentali e le armoniche. Vengono poi analizzati il concetto di pitch, correlato alla frequenza del suono, e le sue due modalità, l’absolute pitch e il relative pitch. Successivamente, vengono trattati la percezione della fondamentale mancante e il tema dell’equivalenza di ottava. Infine, vengono riportate la psicoacustica animale e la biomusicologia. La prima consente agli animali di sopravvivere e interagire con l’ambiente circostante, mentre la seconda studia la musicalità in tutte le sue forme nel contesto evoluzionistico. Vengono evidenziate quattro componenti: il tambureggiamento, il canto, la danza e la sincronizzazione. Durante l’opera di revisione, gli articoli selezionati sono stati letti e analizzati con lo scopo di trovare dati sulla presenza delle caratteristiche precedentemente elencate in specie animali differenti. In particolare, il mio lavoro si è concentrato sulla percezione di un pattern uditivo testando due cani (Canis lupus familiaris). Lo scopo della sperimentazione consisteva nel comprendere se i cani fossero in grado di discriminare un pattern acustico ascendente da uno discendente. I risultati finali non sono stati però positivi, poiché i pochi soggetti studiati e le attrezzature poco tecnologiche non hanno permesso di superare la fase di addestramento e di intraprendere il test sperimentale vero e proprio. Studi futuri, concentrandosi su un numero di soggetti maggiori, potrebbe fornire informazioni importanti per comprendere i processi uditivi e discriminatori specifici dei cani

Biomusicologia e Psicoacustica animale: strutture uditive ed espressioni musicali.

VOTTERO, NICOLÒ
2022/2023

Abstract

La percezione uditiva e la comunicazione acustica sono due caratteristiche presenti nella maggior parte delle specie animali, uomo compreso. Nella vita umana, la musica è una parte essenziale, e analizzare gli effetti che ha sul cervello permette di comprendere l’elaborazione del linguaggio, delle emozioni e delle azioni motorie. Studiare la percezione musicale degli esseri umani e degli altri animali consente di scoprire e successivamente analizzare differenze interspecifiche. Moltissime specie di animali, tra cui balene, elefanti, mammiferi marini come foche e delfini, primati non umani e uccelli, vengono studiati al fine di scoprire differenze e somiglianze nei processi musicali. La musicalità, elaborazione mentale in contrapposizione con la musica, costrutto culturale, è necessaria per fornire informazioni sull’evoluzione musicale degli animali e dell’uomo. Questo studio ha l’obiettivo di analizzare le varie caratteristiche musicali cognitive relative alla percezione e alla produzione del suono appartenenti a specie differenti, e a confrontarle. Tali caratteristiche sono comuni a molte specie differenti. Per prima viene trattata la capacità di riconoscere somiglianze tra melodie trasposte in termini di tono. In seguito, ci si concentra sulla percezione ritmica e sul ruolo che ricopre nelle interazioni sociali, sulla tonalità e sulla sua correlazione con le frequenze fondamentali e le armoniche. Vengono poi analizzati il concetto di pitch, correlato alla frequenza del suono, e le sue due modalità, l’absolute pitch e il relative pitch. Successivamente, vengono trattati la percezione della fondamentale mancante e il tema dell’equivalenza di ottava. Infine, vengono riportate la psicoacustica animale e la biomusicologia. La prima consente agli animali di sopravvivere e interagire con l’ambiente circostante, mentre la seconda studia la musicalità in tutte le sue forme nel contesto evoluzionistico. Vengono evidenziate quattro componenti: il tambureggiamento, il canto, la danza e la sincronizzazione. Durante l’opera di revisione, gli articoli selezionati sono stati letti e analizzati con lo scopo di trovare dati sulla presenza delle caratteristiche precedentemente elencate in specie animali differenti. In particolare, il mio lavoro si è concentrato sulla percezione di un pattern uditivo testando due cani (Canis lupus familiaris). Lo scopo della sperimentazione consisteva nel comprendere se i cani fossero in grado di discriminare un pattern acustico ascendente da uno discendente. I risultati finali non sono stati però positivi, poiché i pochi soggetti studiati e le attrezzature poco tecnologiche non hanno permesso di superare la fase di addestramento e di intraprendere il test sperimentale vero e proprio. Studi futuri, concentrandosi su un numero di soggetti maggiori, potrebbe fornire informazioni importanti per comprendere i processi uditivi e discriminatori specifici dei cani
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