This work intends to address the issue of educational work within the provincial centers for adult education (CPIA). I purposely wanted to minimize numerical and statistical data, because there are plenty of them in the literature and my goal is not to add material in this area. Instead, I have focused on the beliefs, ideas, perceptions, experiences and if we want also on the prejudices that educators and teachers have about educational work in this area. I think that only those who are in direct contact with this type of reality can give us important data, from other points of view, other than statistics and numbers. The sample of my study is composed of 23 subjects (educators and teachers) who work in the CPIAs of Turin. I wanted to use a questionnaire with 14 open questions as a data collection tool, because I didn't want to condition the subjects participating in the research in any way. Limiting the structuring of the answers to a minimum have allowed the interviewees to give free rein to what were their thoughts regarding the topic of the study. Each question in the questionnaire analyzes an issue which, in my opinion, was of fundamental importance to investigate. We start from purely informative questions, to move on to motivations, beliefs, perceptions and subjective experiences. We then arrive at the part that investigates the advantages and difficulties of this work. Then I analyze the issue of change up to the relational one. The data partially confirmed the results of other research, in fact the educator is seen as a fundamental figure, but who is still not given the importance he deserves. Furthermore, according to teachers and educators, CPIAs have strengths, but also some critical issues that I will later analyze in detail.
Questo elaborato intende affrontare il tema del lavoro educativo all’interno dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Ho voluto appositamente ridurre al minimo i dati numerici e statistici perché in letteratura se ne trovano a bizzeffe e il mio obiettivo non è quello di aggiungere del materiale in questo ambito. Mi sono invece focalizzato sulle credenze, sulle idee, sulle percezioni, sulle esperienze e se vogliamo anche sui pregiudizi che educatori e insegnanti hanno del lavoro educativo in questo settore. Penso che solo chi è a diretto contatto con questo tipo di realtà possa darci dati importanti, sotto altri punti di vista, che non siano quello statistico e numerico. Il campione del mio studio è composto da 23 soggetti (educatori e insegnanti) che lavorano nei CPIA di Torino. Ho voluto utilizzare come strumento di rilevazione dei dati un questionario con 14 domande a risposta aperta, perché non volevo condizionare in nessun modo i soggetti partecipanti alla ricerca. Limitare al minimo la strutturazione delle risposte ha permesso agli intervistati di dare libero sfogo a quelli che erano i loro pensieri riguardanti il tema dello studio. Ogni domanda del questionario analizza una tematica che, secondo me, era di fondamentale importanza andare ad indagare. Si parte da domande di tipo puramente informativo, per passare alle motivazioni, alle credenze, alle percezioni e alle esperienze soggettive. Si arriva poi alla parte che indaga vantaggi e difficoltà di questo lavoro. Analizzo poi la tematica del cambiamento fino a quella relazionale. I dati hanno confermato in parte i risultati di altre ricerche, infatti l’educatore viene visto come una figura fondamentale, ma a cui ancora non viene riconosciuta l’importanza che merita. Inoltre, secondo insegnanti ed educatori, i CPIA presentano punti di forza, ma anche alcune criticità che andrò successivamente ad analizzare nel dettaglio.
Il lavoro dell'educatore nei Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti
BAROFFIO, ERIK
2021/2022
Abstract
Questo elaborato intende affrontare il tema del lavoro educativo all’interno dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Ho voluto appositamente ridurre al minimo i dati numerici e statistici perché in letteratura se ne trovano a bizzeffe e il mio obiettivo non è quello di aggiungere del materiale in questo ambito. Mi sono invece focalizzato sulle credenze, sulle idee, sulle percezioni, sulle esperienze e se vogliamo anche sui pregiudizi che educatori e insegnanti hanno del lavoro educativo in questo settore. Penso che solo chi è a diretto contatto con questo tipo di realtà possa darci dati importanti, sotto altri punti di vista, che non siano quello statistico e numerico. Il campione del mio studio è composto da 23 soggetti (educatori e insegnanti) che lavorano nei CPIA di Torino. Ho voluto utilizzare come strumento di rilevazione dei dati un questionario con 14 domande a risposta aperta, perché non volevo condizionare in nessun modo i soggetti partecipanti alla ricerca. Limitare al minimo la strutturazione delle risposte ha permesso agli intervistati di dare libero sfogo a quelli che erano i loro pensieri riguardanti il tema dello studio. Ogni domanda del questionario analizza una tematica che, secondo me, era di fondamentale importanza andare ad indagare. Si parte da domande di tipo puramente informativo, per passare alle motivazioni, alle credenze, alle percezioni e alle esperienze soggettive. Si arriva poi alla parte che indaga vantaggi e difficoltà di questo lavoro. Analizzo poi la tematica del cambiamento fino a quella relazionale. I dati hanno confermato in parte i risultati di altre ricerche, infatti l’educatore viene visto come una figura fondamentale, ma a cui ancora non viene riconosciuta l’importanza che merita. Inoltre, secondo insegnanti ed educatori, i CPIA presentano punti di forza, ma anche alcune criticità che andrò successivamente ad analizzare nel dettaglio. File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139703