Published in 1853, “Villette” is Charlotte Brontë's third and last novel. It tells the story of a young abandoned girl, Lucy Snowe, who achieves her independence and finds her path in life with a heroic fortitude despite the circumstances of a rigid social environment. Analysing this ‘fictional biography’ of Charlotte it is possible to deal with three relevant issues in her literature as well as in her life: women’s independence, resilience as the ability to overcome hardships in life and love as the best antidote to grief. By covertly rejecting the traditional marriage plot and making self-enhancing work the center of Lucy’s existence, “Villette” moves away from Victorian ideology and differs from other Brontë major works for its psychological depth.
Pubblicato nel 1853, “Villette” è l’ultimo romanzo scritto da Charlotte Brontë. Racconta la storia di Lucy Snowe, una ragazza povera e orfana che con grande forza caratteriale riesce ripartire da zero e a sviluppare la sua indipendenza, trovando quello che sembra essere il suo posto nel mondo tra incertezze, riflessioni e ostacoli della vita. Analizzando quella che è considerata una ‘fictional biography’ della scrittrice è possibile cogliere e affrontare tre dei temi da lei sentiti come personali: l’indipendenza femminile, la resilienza come capacità di trasformazione del dolore e l’amore come miglior antidoto a quest’ultimo. Il romanzo si distingue dall’ideologia vittoriana per anteporre la realizzazione nel lavoro a quella matrimoniale nella vita di una donna, e la profondità psicologica con cui i vari temi vengono trattati lo rende difforme anche dai precedenti capolavori di Brontë.
La resilienza dell'eroina in "Villette" di Charlotte Brontë
MAGLI, ANNALISA
2021/2022
Abstract
Pubblicato nel 1853, “Villette” è l’ultimo romanzo scritto da Charlotte Brontë. Racconta la storia di Lucy Snowe, una ragazza povera e orfana che con grande forza caratteriale riesce ripartire da zero e a sviluppare la sua indipendenza, trovando quello che sembra essere il suo posto nel mondo tra incertezze, riflessioni e ostacoli della vita. Analizzando quella che è considerata una ‘fictional biography’ della scrittrice è possibile cogliere e affrontare tre dei temi da lei sentiti come personali: l’indipendenza femminile, la resilienza come capacità di trasformazione del dolore e l’amore come miglior antidoto a quest’ultimo. Il romanzo si distingue dall’ideologia vittoriana per anteporre la realizzazione nel lavoro a quella matrimoniale nella vita di una donna, e la profondità psicologica con cui i vari temi vengono trattati lo rende difforme anche dai precedenti capolavori di Brontë.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139609