Le tematiche relative al sesso, alla sessualità e al genere sono sempre state fonte di dibattito per moltissime società dato che questi costrutti sono considerati un mezzo di fondamentale importanza per classificare gli individui entro dei limiti socialmente consentiti. Le società hanno da sempre contribuito a creare e sostenere un sistema binario rigido in cui il mondo si suddivide solamente in due poli: sesso maschile e sesso femminile. L’obbiettivo del mio elaborato sarà quello di dimostrare che tale visione non è esaustiva della reale complessità della società. Il primo capitolo introdurrà il termine e il concetto di genere, evidenziandone alcune importanti caratteristiche. Il genere consiste nell'elaborazione sociale e culturale delle identità femminili e maschili, esso, dunque, non è innato, bensì costruito, appreso e attuato, è anche dinamico, ossia varia nel corso del tempo e a seconda del contesto culturale. Molte sono stati i dibattiti e le teorie a riguardo; infatti, si può far riferimento ad un excursus che va dal pensiero femminista fino al delineamento della teoria del gender fino ad arrivare alla queer theory. Nel secondo capitolo mi occuperò del fenomeno dell’intersessualità e della transessualità che in particolare mettono inequivocabilmente in evidenza l'indipendenza del costrutto identitario di genere dal sesso biologico e l'influenza che il primo esercita sul secondo. Mi occuperò di analizzare la questione dal punto di vista medico, biologico e sociale infatti nel corso dei secoli si è sempre dibattuto su quale fosse il miglior trattamento per affrontare e gestire le ambiguità sessuali dei soggetti che presentano queste condizioni, in quanto causano evidenti interrogativi etici specialmente al momento della decisione relativa all’attribuzione del sesso del neonato da parte di medici, chirurghi e genitori. Fare questa analisi è fondamentale perché permette di comprendere quanto l'impostazione socioculturale di genere incida sul modo di interpretare le identità e i corpi, i quali vengono limitati e fatti rientrare nello schema predefinito. A tal proposito mi soffermerò poi su un farmaco, la triptorelina, usato sugli individui intersessuali durante l’età puberale, mi soffermerò sulle relative posizioni del comitato bioetico a riguardo. Nel terzo capitolo mi soffermerò sulla tematica fortemente dibattuto dalle famiglie omogenitoriali. Quando si parla di omogenitorialità si fa riferimento a quelle famiglie composte da almeno un genitore non eterosessuale. Questi nuclei familiari possono costituirsi in molteplici modi dando origine a quelle che si definiscono “famiglie arcobaleno”. Molti possono i modi per poter mettere al mondo dei bambini, quello maggiormente dibattuto è quello che riguarda la gravidanza per altri. La surrogazione di maternità è un metodo sancito da un contratto in cui il/i futuro/i genitore/i e la gestante dettagliano il procedimento. Ciò che crea maggior discordanza è il fatto che dietro questa pratica ci sia un corrispettivo in quanto ciò viene considerato lesivo della dignità della donna e del figlio. L’obbiettivo sarà quello di analizzare le varie posizioni a riguardo e proporre nuovi percorsi educativi in modo da sensibilizzare e normalizzare la formazione di nuove tipologie di famiglie e nuovi modi di determinare la propria individualità nella società per riuscire a trattare tematiche che riguardano la società da una prospettiva diversa da quella sempre adottata.

Identità di genere e nuove famiglie.

CURTI, ELISABETTA
2021/2022

Abstract

Le tematiche relative al sesso, alla sessualità e al genere sono sempre state fonte di dibattito per moltissime società dato che questi costrutti sono considerati un mezzo di fondamentale importanza per classificare gli individui entro dei limiti socialmente consentiti. Le società hanno da sempre contribuito a creare e sostenere un sistema binario rigido in cui il mondo si suddivide solamente in due poli: sesso maschile e sesso femminile. L’obbiettivo del mio elaborato sarà quello di dimostrare che tale visione non è esaustiva della reale complessità della società. Il primo capitolo introdurrà il termine e il concetto di genere, evidenziandone alcune importanti caratteristiche. Il genere consiste nell'elaborazione sociale e culturale delle identità femminili e maschili, esso, dunque, non è innato, bensì costruito, appreso e attuato, è anche dinamico, ossia varia nel corso del tempo e a seconda del contesto culturale. Molte sono stati i dibattiti e le teorie a riguardo; infatti, si può far riferimento ad un excursus che va dal pensiero femminista fino al delineamento della teoria del gender fino ad arrivare alla queer theory. Nel secondo capitolo mi occuperò del fenomeno dell’intersessualità e della transessualità che in particolare mettono inequivocabilmente in evidenza l'indipendenza del costrutto identitario di genere dal sesso biologico e l'influenza che il primo esercita sul secondo. Mi occuperò di analizzare la questione dal punto di vista medico, biologico e sociale infatti nel corso dei secoli si è sempre dibattuto su quale fosse il miglior trattamento per affrontare e gestire le ambiguità sessuali dei soggetti che presentano queste condizioni, in quanto causano evidenti interrogativi etici specialmente al momento della decisione relativa all’attribuzione del sesso del neonato da parte di medici, chirurghi e genitori. Fare questa analisi è fondamentale perché permette di comprendere quanto l'impostazione socioculturale di genere incida sul modo di interpretare le identità e i corpi, i quali vengono limitati e fatti rientrare nello schema predefinito. A tal proposito mi soffermerò poi su un farmaco, la triptorelina, usato sugli individui intersessuali durante l’età puberale, mi soffermerò sulle relative posizioni del comitato bioetico a riguardo. Nel terzo capitolo mi soffermerò sulla tematica fortemente dibattuto dalle famiglie omogenitoriali. Quando si parla di omogenitorialità si fa riferimento a quelle famiglie composte da almeno un genitore non eterosessuale. Questi nuclei familiari possono costituirsi in molteplici modi dando origine a quelle che si definiscono “famiglie arcobaleno”. Molti possono i modi per poter mettere al mondo dei bambini, quello maggiormente dibattuto è quello che riguarda la gravidanza per altri. La surrogazione di maternità è un metodo sancito da un contratto in cui il/i futuro/i genitore/i e la gestante dettagliano il procedimento. Ciò che crea maggior discordanza è il fatto che dietro questa pratica ci sia un corrispettivo in quanto ciò viene considerato lesivo della dignità della donna e del figlio. L’obbiettivo sarà quello di analizzare le varie posizioni a riguardo e proporre nuovi percorsi educativi in modo da sensibilizzare e normalizzare la formazione di nuove tipologie di famiglie e nuovi modi di determinare la propria individualità nella società per riuscire a trattare tematiche che riguardano la società da una prospettiva diversa da quella sempre adottata.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/139597