L’ analisi inquadra il mutamento della composizione dei tavoli decisionali nel contesto politico del XXI secolo, in particolare, prendendo come caso-studio lo scoppio della pandemia da Covid-19. Il moderno decision making è caratterizzato dalla presenza di attori anche esterni all’arena politica e partitica, frutto della crescente complessità che caratterizza le questioni di pubblico interesse. La domanda di ricerca ruota attorno alle modalità d’azione possibili in scenari intrisi di incertezze, in cui vi è l’impossibilità di deliberare attraverso schemi già noti. Gli esperti, in questo caso, colmano le asimmetrie informative attraverso la ricerca dei dati necessari, con il fine di adoperare delle soluzioni. Nel caso-studio si è riscontrata un’inclinazione a formulare policies che permettessero all’esecutivo di deliberare (attraverso dei decreti-legge, anziché utilizzando il potere legislativo parlamentare) sulla base dei dati monitorati quotidianamente da altri enti, come la Protezione civile e dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute e il Cts. Il fine della convergenza fra questi attori è arginare i rischi di focolai, specialmente nei centri in cui le strutture sanitarie non dispongono di una capienza sufficiente delle terapie intensive. Ho dunque cercato di analizzare le funzioni dei vari attori legittimati ad intervenire nella governance sanitaria, ed è emersa in modo ricorrente la tendenza a sincronizzare le azioni degli esperti con quelle del governo, frutto della necessità di attutire al massimo i danni riportati dalla crisi.

Expertise e incertezza decisionale. La governance sanitaria nella pandemia da Covid-19

MASSAFRA, CARMELA
2020/2021

Abstract

L’ analisi inquadra il mutamento della composizione dei tavoli decisionali nel contesto politico del XXI secolo, in particolare, prendendo come caso-studio lo scoppio della pandemia da Covid-19. Il moderno decision making è caratterizzato dalla presenza di attori anche esterni all’arena politica e partitica, frutto della crescente complessità che caratterizza le questioni di pubblico interesse. La domanda di ricerca ruota attorno alle modalità d’azione possibili in scenari intrisi di incertezze, in cui vi è l’impossibilità di deliberare attraverso schemi già noti. Gli esperti, in questo caso, colmano le asimmetrie informative attraverso la ricerca dei dati necessari, con il fine di adoperare delle soluzioni. Nel caso-studio si è riscontrata un’inclinazione a formulare policies che permettessero all’esecutivo di deliberare (attraverso dei decreti-legge, anziché utilizzando il potere legislativo parlamentare) sulla base dei dati monitorati quotidianamente da altri enti, come la Protezione civile e dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute e il Cts. Il fine della convergenza fra questi attori è arginare i rischi di focolai, specialmente nei centri in cui le strutture sanitarie non dispongono di una capienza sufficiente delle terapie intensive. Ho dunque cercato di analizzare le funzioni dei vari attori legittimati ad intervenire nella governance sanitaria, ed è emersa in modo ricorrente la tendenza a sincronizzare le azioni degli esperti con quelle del governo, frutto della necessità di attutire al massimo i danni riportati dalla crisi.
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