Quando si pensa al gioco e al linguaggio si immaginano due entità distinte e separate, ma per il bambino non è così. Con questo lavoro si vuole dimostrare quanto il bambino possa apprendere attraverso l’attività ludica. Per i bambini nella fascia 0-3 anni il gioco ha una funzione di esplorazione, con attività che riguardano sé stessi, le figure di attaccamento, lo spazio che si può raggiungere attraverso la crescita delle capacità motorie. Questo influisce sullo sviluppo cognitivo del bambino, ma allo stesso tempo incrementa la progressiva conoscenza delle figure di attaccamento e la fiducia che il bambino acquisisce nelle sue capacità. Il gioco rende liberi rispetto ai limiti della realtà esterna e permette di creare una “cornice” di significati, un nuovo contesto simbolico nel quale leggere gli eventi della vita. Il gioco occupa lo spazio dell’illusione e della creazione simbolica, e attraverso ciò l’individuo può esercitare una forma di controllo e manipolazione della realtà, senza però rimanere prigioniero della propria dimensione fantastica. L’attività ludica coinvolge diversi aspetti come l’interpretazione dei significati simbolici, affettivi, cognitivi e sociali, ma anche criteri che orientano la preparazione di contesti e la progettazione di strategie educative volte a sostenere, orientare ed arricchire l’evoluzione del bambino. Osservare il gioco del bambino è molto importante poiché ci dice molto su di loro, sui contesti nel quale si manifesta il gioco e sugli adulti che si prendono cura di loro. Si può comprendere che relazione vi è tra il bambino e l’adulto dentro e fuori il gioco, sulle rappresentazioni di sviluppo, educazione, relazione e priorità educativa all’interno di una comunità o di un gruppo, sull’immagine di bambino che si ha e sul ruolo che l’adulto ha all’interno di un servizio educativo. Gioco e l’apprendimento sono due attività integrate. Il primo è un’esperienza di costruzione di significati e valori attraverso l’interazione sociale con gli oggetti, mentre l’apprendimento è una costruzione di significati partendo dalle esperienze effettuate nel mondo reale. Sono entrambi indispensabili per far si che il bambino costruisca la propria conoscenza e possa formarsi delle proprie opinioni, partendo dall’esperienza e dalle informazioni ricavate dal contesto ludico. Il gioco se ben strutturato può facilitare il bambino nello sviluppo linguistico. Il linguaggio è un sistema comunicativo molto complesso. Nei primi sei anni di vita il bambino acquisisce uno sviluppo sorprendente nel lessico; infatti, l’infanzia è un periodo ricco di potenzialità e il piccolo mette in atto tante energie, inizia a conoscere i contesti quotidiani ed è pronto ad esprimersi non appena ne sente la necessità. Il linguaggio essendo relazione e comunicazione, consente al soggetto di accedere a varie conoscenze, di poter far parte della società e della cultura. Il bambino impara a comunicare interagendo con le persone circostanti, apprende quali sono le espressioni verbali corrette in base al contesto. L’adulto può utilizzare il gioco come metodo per spiegare vocaboli e concetti. La crescita linguistica può essere favorita anche dalla presenza di un adulto competente e dal rapporto con i pari. Varie ricerche hanno rilevato una connessione tra lo sviluppo del gioco simbolico e l’arricchimento del linguaggio. Il gioco simbolico potenzia inoltre la senilizzazione temporale e la capacità di esprimerlo verbalmente, facilitando la coniugazione dei verbi al futuro e al passato. In conclusione, il gioco sociodrammatico stimola le competenze metalinguistiche.
Gioco e linguaggio. Imparare a parlare giocando.
BARBERO, SARA
2020/2021
Abstract
Quando si pensa al gioco e al linguaggio si immaginano due entità distinte e separate, ma per il bambino non è così. Con questo lavoro si vuole dimostrare quanto il bambino possa apprendere attraverso l’attività ludica. Per i bambini nella fascia 0-3 anni il gioco ha una funzione di esplorazione, con attività che riguardano sé stessi, le figure di attaccamento, lo spazio che si può raggiungere attraverso la crescita delle capacità motorie. Questo influisce sullo sviluppo cognitivo del bambino, ma allo stesso tempo incrementa la progressiva conoscenza delle figure di attaccamento e la fiducia che il bambino acquisisce nelle sue capacità. Il gioco rende liberi rispetto ai limiti della realtà esterna e permette di creare una “cornice” di significati, un nuovo contesto simbolico nel quale leggere gli eventi della vita. Il gioco occupa lo spazio dell’illusione e della creazione simbolica, e attraverso ciò l’individuo può esercitare una forma di controllo e manipolazione della realtà, senza però rimanere prigioniero della propria dimensione fantastica. L’attività ludica coinvolge diversi aspetti come l’interpretazione dei significati simbolici, affettivi, cognitivi e sociali, ma anche criteri che orientano la preparazione di contesti e la progettazione di strategie educative volte a sostenere, orientare ed arricchire l’evoluzione del bambino. Osservare il gioco del bambino è molto importante poiché ci dice molto su di loro, sui contesti nel quale si manifesta il gioco e sugli adulti che si prendono cura di loro. Si può comprendere che relazione vi è tra il bambino e l’adulto dentro e fuori il gioco, sulle rappresentazioni di sviluppo, educazione, relazione e priorità educativa all’interno di una comunità o di un gruppo, sull’immagine di bambino che si ha e sul ruolo che l’adulto ha all’interno di un servizio educativo. Gioco e l’apprendimento sono due attività integrate. Il primo è un’esperienza di costruzione di significati e valori attraverso l’interazione sociale con gli oggetti, mentre l’apprendimento è una costruzione di significati partendo dalle esperienze effettuate nel mondo reale. Sono entrambi indispensabili per far si che il bambino costruisca la propria conoscenza e possa formarsi delle proprie opinioni, partendo dall’esperienza e dalle informazioni ricavate dal contesto ludico. Il gioco se ben strutturato può facilitare il bambino nello sviluppo linguistico. Il linguaggio è un sistema comunicativo molto complesso. Nei primi sei anni di vita il bambino acquisisce uno sviluppo sorprendente nel lessico; infatti, l’infanzia è un periodo ricco di potenzialità e il piccolo mette in atto tante energie, inizia a conoscere i contesti quotidiani ed è pronto ad esprimersi non appena ne sente la necessità. Il linguaggio essendo relazione e comunicazione, consente al soggetto di accedere a varie conoscenze, di poter far parte della società e della cultura. Il bambino impara a comunicare interagendo con le persone circostanti, apprende quali sono le espressioni verbali corrette in base al contesto. L’adulto può utilizzare il gioco come metodo per spiegare vocaboli e concetti. La crescita linguistica può essere favorita anche dalla presenza di un adulto competente e dal rapporto con i pari. Varie ricerche hanno rilevato una connessione tra lo sviluppo del gioco simbolico e l’arricchimento del linguaggio. Il gioco simbolico potenzia inoltre la senilizzazione temporale e la capacità di esprimerlo verbalmente, facilitando la coniugazione dei verbi al futuro e al passato. In conclusione, il gioco sociodrammatico stimola le competenze metalinguistiche.File | Dimensione | Formato | |
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