Oggi sembra essere consolidata l'idea secondo cui la scienza guida le nostre vite e, anche se è fallibile e approssimativa, rappresenta la via più affidabile per comprendere i fenomeni che ci circondano. L'idea generale è che la scienza sia il paradigma della verità e del progresso. Verso queste nozioni e verso i problemi a esse correlati, Karl Popper e Thomas Kuhn hanno rivolto la propria riflessione filosofica. Benché il confronto tra Popper e Kuhn sia stato dipinto dagli studiosi contemporanei come un dibattito tra relativismo e realismo, evidenziando quindi soprattutto ciò che divide il pensiero dell'uno dal pensiero dell'altro, la presente dissertazione si propone invece di "fondere", almeno in parte, le due concezioni della verità e del progresso scientifico mostrando come, pur nella loro diversità, esse contribuiscono a catturare e a descrivere alcuni aspetti reali della pratica scientifica. A questo scopo, si articolerà il lavoro in tre parti. La prima sarà dedicata a un breve accenno sulle diverse concezioni della verità, utili a comprendere il contesto e le influenze che hanno portato Popper a elaborare la propria riflessione. In questa sezione verranno messe in evidenza le critiche avanzate da Larry Laudan e Sven Ove Hansson al principio di falsificabilità. Laudan sostiene che i criteri di demarcazione tra scienza e pseudoscienza si sono rivelati inefficaci perché non sono in grado di cogliere la dinamicità della scienza, mentre Hansson mette in rilievo che nella pratica scientifica comune i ricercatori lavorano sulla verifica di ipotesi, piuttosto che sulla loro falsificabilità. La prima parte si concluderà con l'analisi del modo in cui la verità si propone come guida nella valutazione teorica e quindi come ideale regolativo dell'attività scientifica, facendo riferimento in particolare all'opera di Popper Congetture e confutazioni. Nella seconda parte il discorso verterà su Kuhn, ponendo l'attenzione sul ruolo della storia e sull'importanza della comunità scientifica nella ricerca. Dopo aver analizzato le principali tematiche presenti in La struttura delle rivoluzioni scientifiche, la trattazione si focalizzerà sull'evoluzione che il concetto di incommensurabilità ha avuto all'interno dell'opera, facendo riferimento all'influenza che Kant e la psicologia della Gestalt hanno avuto, per poi terminare questa esposizione mettendo in risalto l'albero evoluzionistico di Kuhn, secondo il quale il progresso scientifico non avviene in relazione a una verità ultima, ma il progresso parte da stadi primitivi. Dopo aver rimarcato le principali differenze tra l'impostazione normativa di Popper e quella storico-descrittiva di Kuhn, nella terza ed ultima parte di questa dissertazione si prenderà in esame la proposta di Darrell P. Rowbottom, il quale avanza l'idea di considerare la scienza non a livello del singolo scienziato, ma a livello di gruppo, mostrano che l'attività kuhniana di risoluzione di rompicapo e l'attività popperiana di critica possono ricoprire entrambe un ruolo legittimo nella scienza.

Verità e progresso scientifico in Popper e Kuhn

HOXHA, AMBER
2021/2022

Abstract

Oggi sembra essere consolidata l'idea secondo cui la scienza guida le nostre vite e, anche se è fallibile e approssimativa, rappresenta la via più affidabile per comprendere i fenomeni che ci circondano. L'idea generale è che la scienza sia il paradigma della verità e del progresso. Verso queste nozioni e verso i problemi a esse correlati, Karl Popper e Thomas Kuhn hanno rivolto la propria riflessione filosofica. Benché il confronto tra Popper e Kuhn sia stato dipinto dagli studiosi contemporanei come un dibattito tra relativismo e realismo, evidenziando quindi soprattutto ciò che divide il pensiero dell'uno dal pensiero dell'altro, la presente dissertazione si propone invece di "fondere", almeno in parte, le due concezioni della verità e del progresso scientifico mostrando come, pur nella loro diversità, esse contribuiscono a catturare e a descrivere alcuni aspetti reali della pratica scientifica. A questo scopo, si articolerà il lavoro in tre parti. La prima sarà dedicata a un breve accenno sulle diverse concezioni della verità, utili a comprendere il contesto e le influenze che hanno portato Popper a elaborare la propria riflessione. In questa sezione verranno messe in evidenza le critiche avanzate da Larry Laudan e Sven Ove Hansson al principio di falsificabilità. Laudan sostiene che i criteri di demarcazione tra scienza e pseudoscienza si sono rivelati inefficaci perché non sono in grado di cogliere la dinamicità della scienza, mentre Hansson mette in rilievo che nella pratica scientifica comune i ricercatori lavorano sulla verifica di ipotesi, piuttosto che sulla loro falsificabilità. La prima parte si concluderà con l'analisi del modo in cui la verità si propone come guida nella valutazione teorica e quindi come ideale regolativo dell'attività scientifica, facendo riferimento in particolare all'opera di Popper Congetture e confutazioni. Nella seconda parte il discorso verterà su Kuhn, ponendo l'attenzione sul ruolo della storia e sull'importanza della comunità scientifica nella ricerca. Dopo aver analizzato le principali tematiche presenti in La struttura delle rivoluzioni scientifiche, la trattazione si focalizzerà sull'evoluzione che il concetto di incommensurabilità ha avuto all'interno dell'opera, facendo riferimento all'influenza che Kant e la psicologia della Gestalt hanno avuto, per poi terminare questa esposizione mettendo in risalto l'albero evoluzionistico di Kuhn, secondo il quale il progresso scientifico non avviene in relazione a una verità ultima, ma il progresso parte da stadi primitivi. Dopo aver rimarcato le principali differenze tra l'impostazione normativa di Popper e quella storico-descrittiva di Kuhn, nella terza ed ultima parte di questa dissertazione si prenderà in esame la proposta di Darrell P. Rowbottom, il quale avanza l'idea di considerare la scienza non a livello del singolo scienziato, ma a livello di gruppo, mostrano che l'attività kuhniana di risoluzione di rompicapo e l'attività popperiana di critica possono ricoprire entrambe un ruolo legittimo nella scienza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/139357