Il capolavoro di Thomas Samuel Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, compie 60 anni. Il suo successo è stato grandissimo e ha contribuito ad abbandonare la visione tradizionale del pensiero scientifico, quella cumulativa. Tuttavia, il lavoro del fisico e epistemologo statunitense è stato criticato da numerosi studiosi, tra cui Popper e Lakatos: sembrava concedere poco spazio o addirittura nessuno spazio al ruolo della razionalità nel processo scientifico. Kuhn affida la sua difesa ad alcune opere degli anni ’70. In una di queste, Riflessioni sui miei critici, Kuhn sembra aderire a una concezione progressiva della scienza e a un oggettivismo apparentemente del tutto estranei al suo capolavoro. Ci si può chiedere come sia possibile ritenere coerente la concezione progressiva della scienza con l’incommensurabilità dei paradigmi sostenuta nella Struttura. Se i paradigmi sono incommensurabili tra loro, non sembra possibile stabilire un confronto tra teorie, né stabilire razionalmente quale sia migliore. Kuhn sembra concedere nelle Riflessioni che le teorie più recenti siano oggettivamente superiori alle precedenti, ma allora sorge una domanda: in base a quali criteri di oggettività si può trarre questa conclusione, dal momento che Kuhn nella Struttura afferma che la scelta di una nuova teoria da parte di uno scienziato è una «questione di fede»? In questa dissertazione discuteremo una soluzione per ognuna delle due tensioni tra il pensiero di Kuhn nella Struttura e le sue ritrattazioni successive, quindi relativamente alla concezione progressiva della scienza e alla valutazione oggettiva di teorie. L’obiettivo sarà mostrare come la visione della scienza di Kuhn possa essere considerata coerente nel suo complesso, a patto di introdurre uno strumento teorico efficace per superare l’impasse riguardo al primo problema, e di approfondire un po’ meglio il concetto di valutazione delle teorie riguardo al secondo problema. Ci auguriamo anche di mostrare come entrambe le soluzioni possano essere consistenti con il pensiero di Thomas Kuhn.
Progresso inter-paradigmatico e confronto tra teorie: le "Riflessioni" di Thomas Kuhn e altre prospettive compatibili con il suo impianto teorico
LOVISOLO, MARCO
2021/2022
Abstract
Il capolavoro di Thomas Samuel Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, compie 60 anni. Il suo successo è stato grandissimo e ha contribuito ad abbandonare la visione tradizionale del pensiero scientifico, quella cumulativa. Tuttavia, il lavoro del fisico e epistemologo statunitense è stato criticato da numerosi studiosi, tra cui Popper e Lakatos: sembrava concedere poco spazio o addirittura nessuno spazio al ruolo della razionalità nel processo scientifico. Kuhn affida la sua difesa ad alcune opere degli anni ’70. In una di queste, Riflessioni sui miei critici, Kuhn sembra aderire a una concezione progressiva della scienza e a un oggettivismo apparentemente del tutto estranei al suo capolavoro. Ci si può chiedere come sia possibile ritenere coerente la concezione progressiva della scienza con l’incommensurabilità dei paradigmi sostenuta nella Struttura. Se i paradigmi sono incommensurabili tra loro, non sembra possibile stabilire un confronto tra teorie, né stabilire razionalmente quale sia migliore. Kuhn sembra concedere nelle Riflessioni che le teorie più recenti siano oggettivamente superiori alle precedenti, ma allora sorge una domanda: in base a quali criteri di oggettività si può trarre questa conclusione, dal momento che Kuhn nella Struttura afferma che la scelta di una nuova teoria da parte di uno scienziato è una «questione di fede»? In questa dissertazione discuteremo una soluzione per ognuna delle due tensioni tra il pensiero di Kuhn nella Struttura e le sue ritrattazioni successive, quindi relativamente alla concezione progressiva della scienza e alla valutazione oggettiva di teorie. L’obiettivo sarà mostrare come la visione della scienza di Kuhn possa essere considerata coerente nel suo complesso, a patto di introdurre uno strumento teorico efficace per superare l’impasse riguardo al primo problema, e di approfondire un po’ meglio il concetto di valutazione delle teorie riguardo al secondo problema. Ci auguriamo anche di mostrare come entrambe le soluzioni possano essere consistenti con il pensiero di Thomas Kuhn.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139351