L’elaborato di tesi si pone l’obiettivo di analizzare le caratteristiche delle frontiere che il Messico condivide a nord con gli Stati Uniti e a sud con il Centroamerica. In particolare, lo studio si focalizza sullo sviluppo economico e sociale che negli anni hanno avuto queste aree, come sia stato gestito il fenomeno migratorio – legale e clandestino – dalle rispettive amministrazioni, sia a livello nazionale, sia congiunto e quali ripercussioni questo abbia sulla sicurezza nazionale. I tre concetti sono esaminati per entrambe le frontiere, ponendo al centro della ricerca il ruolo del Messico, evidenziando come, all’indomani del Trattato di Guadalupe e Hidalgo del 1848 con gli Stati Uniti, esso abbia creato una relazione ambivalente, ma duratura con il vicino del nord. Questo ha permesso uno sviluppo economico dell’area frontaliera e ha determinato un flusso migratorio intenso verso gli Stati Uniti, creando parallelamente problemi a livello di sicurezza nazionale. Nel terzo capitolo si analizza la frontiera sud con i Paesi del Centroamerica; a partire dagli anni Ottanta, lo scarso sviluppo economico e l’instabilità politica hanno reso necessaria una migrazione massiva verso gli Stati Uniti. In questo contesto, il Messico si è trovato incapace di gestire tale fenomeno: lo Stato ha visto un aumento esponenziale dei flussi migratori, soprattutto clandestini, sul proprio territorio e non ha saputo fronteggiarli attraverso una legge migratoria efficace. Tra pressioni statunitensi e strategie politiche nazionali differenti, il Messico ha avviato un percorso di tutela che, con tutte le contraddizioni del caso, mira a salvaguardare i migranti centroamericani nel loro percorso di migrazione verso gli Stati Uniti.

Analisi delle frontiere messicane: sviluppo economico, migrazione e sicurezza nazionale

SORRENTI, ALICE
2021/2022

Abstract

L’elaborato di tesi si pone l’obiettivo di analizzare le caratteristiche delle frontiere che il Messico condivide a nord con gli Stati Uniti e a sud con il Centroamerica. In particolare, lo studio si focalizza sullo sviluppo economico e sociale che negli anni hanno avuto queste aree, come sia stato gestito il fenomeno migratorio – legale e clandestino – dalle rispettive amministrazioni, sia a livello nazionale, sia congiunto e quali ripercussioni questo abbia sulla sicurezza nazionale. I tre concetti sono esaminati per entrambe le frontiere, ponendo al centro della ricerca il ruolo del Messico, evidenziando come, all’indomani del Trattato di Guadalupe e Hidalgo del 1848 con gli Stati Uniti, esso abbia creato una relazione ambivalente, ma duratura con il vicino del nord. Questo ha permesso uno sviluppo economico dell’area frontaliera e ha determinato un flusso migratorio intenso verso gli Stati Uniti, creando parallelamente problemi a livello di sicurezza nazionale. Nel terzo capitolo si analizza la frontiera sud con i Paesi del Centroamerica; a partire dagli anni Ottanta, lo scarso sviluppo economico e l’instabilità politica hanno reso necessaria una migrazione massiva verso gli Stati Uniti. In questo contesto, il Messico si è trovato incapace di gestire tale fenomeno: lo Stato ha visto un aumento esponenziale dei flussi migratori, soprattutto clandestini, sul proprio territorio e non ha saputo fronteggiarli attraverso una legge migratoria efficace. Tra pressioni statunitensi e strategie politiche nazionali differenti, il Messico ha avviato un percorso di tutela che, con tutte le contraddizioni del caso, mira a salvaguardare i migranti centroamericani nel loro percorso di migrazione verso gli Stati Uniti.
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