Il crescente aumento dell’eterogeneità all’interno delle società ha portato gli psicologi di comunità a domandarsi se e come sia possibile la convivenza, all’interno della stessa comunità, tra individui che differiscono per etnia, cultura e/o religione. Il dibattito è stato aperto perché fin nelle prime definizioni date da Sarason (1974), McMillan e Chavis (1986) il senso di comunità è stato associato a gruppi omogenei caratterizzati da reti sociali fitte. Questo ha portato i ricercatori a chiedersi se la diversità possa essere un ostacolo allo sviluppo del senso di comunità nei gruppi eterogenei. Il presente elaborato analizza le principali riflessioni proposte dagli psicologi di comunità riguardo la possibilità di conciliare questi due concetti in apparenza incompatibili. Nel primo capitolo vengono delineate le origini del Senso di Comunità, illustrandone le principali definizioni e le teorie psicologiche di riferimento. Sono, inoltre, presentate le evoluzioni di tale costrutto, quali il senso di comunità negativo e il senso di comunità multiplo, elaborate da Brodsky (2001). Il secondo capitolo illustra le diverse prospettive all’interno del dibattito su Senso Comunità e diversità, i modelli teorici e le diverse soluzioni proposte per risolvere il conflitto. In particolare, sono illustrate le teorie elaborate da Townley (2011), Neal e Neal (2014), Stivala (2016) e Brodsky (2017), evidenziandone il dialogo e il tentativo di integrare le differenze individuali con il senso di inclusione e appartenenza a una comunità.
Senso di comunità e diversità: compatibili o incompatibili?
GIANNOTTA, CHIARA
2021/2022
Abstract
Il crescente aumento dell’eterogeneità all’interno delle società ha portato gli psicologi di comunità a domandarsi se e come sia possibile la convivenza, all’interno della stessa comunità, tra individui che differiscono per etnia, cultura e/o religione. Il dibattito è stato aperto perché fin nelle prime definizioni date da Sarason (1974), McMillan e Chavis (1986) il senso di comunità è stato associato a gruppi omogenei caratterizzati da reti sociali fitte. Questo ha portato i ricercatori a chiedersi se la diversità possa essere un ostacolo allo sviluppo del senso di comunità nei gruppi eterogenei. Il presente elaborato analizza le principali riflessioni proposte dagli psicologi di comunità riguardo la possibilità di conciliare questi due concetti in apparenza incompatibili. Nel primo capitolo vengono delineate le origini del Senso di Comunità, illustrandone le principali definizioni e le teorie psicologiche di riferimento. Sono, inoltre, presentate le evoluzioni di tale costrutto, quali il senso di comunità negativo e il senso di comunità multiplo, elaborate da Brodsky (2001). Il secondo capitolo illustra le diverse prospettive all’interno del dibattito su Senso Comunità e diversità, i modelli teorici e le diverse soluzioni proposte per risolvere il conflitto. In particolare, sono illustrate le teorie elaborate da Townley (2011), Neal e Neal (2014), Stivala (2016) e Brodsky (2017), evidenziandone il dialogo e il tentativo di integrare le differenze individuali con il senso di inclusione e appartenenza a una comunità.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139296