This thesis aims to retrace the evolution of the working time discipline. It starts with the original 1923 legislation, which represented the first significant interest in the matter; we then go through the European directives and the related problems that led to the adoption of measures for their transposition in Italy, with the consequential condemnation of our country for not having implemented European legislation within the prescribed time frame; finally arriving at the legislative decree still in force today, which is the legislative decree number 66/2003, with the relative doubts of constitutional and community incompatibility that it aroused and the doctrinal interpretations formed in this regard. The interpretative framework of the notion of working time is also studied in-depth, following the legislative measures that have alternated over the years and which have then been integrated by EU and national jurisprudence. The second chapter analyzes all the institutes concerning the subject of working time governed by the 2003 legislation. In particular, the study focuses on normal working hours, i.e. on its definition and on how its regulation has changed over time; on the lack of legal provision of the maximum daily timetable and the problems it entails; on the daily rest and its multifunctional nature, as it is used as an indirect parameter for the definition of a maximum limit to the daily time; on the discipline of weekly working hours; and finally, we analyze the discipline of the overtime and its evolution over the years. In the following, the institutes par excellence in working time flexibility are analyzed. Specifically, we enter into the depth of the multi-period timetable, which provides for the right to divide working hours differently, provided that the legal thresholds are not exceeded within a certain reference period established by law. It also deals with the institutions that allow the individualization of working hours, such as, for example, the bank of hours and flexicurity. Finally, we focus on the recent evolutions of matter. In particular, a general framework is provided on the discipline of smart-working, increasingly used in our society, and a perspective of what could be the new horizons is offered.
L’obiettivo di questa tesi è quello di ripercorrere l’evoluzione della disciplina dell’orario di lavoro. Si parte dall’originaria normativa del 1923, che ha rappresentato il primo significativo interesse verso la materia; si passa poi attraverso le direttive europee e i relativi problemi che ha comportato l’adozione di provvedimenti per la loro trasposizione in Italia, con la consequenziale condanna per il nostro Paese per non aver attuato la normativa europea nei tempi prescritti; arrivando infine al decreto legislativo ancora oggi in vigore, ovvero il d.lgs. 66/2003, con i relativi dubbi di incompatibilità costituzionale e comunitaria che ha suscitato e le interpretazioni dottrinarie formatesi a riguardo. Si approfondisce anche il quadro interpretativo della nozione di orario di lavoro, seguendo i provvedimenti legislativi che si sono avvicendati negli anni e che sono stati poi integrati dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale. Nel secondo capitolo si analizzano tutti gli istituti riguardanti la materia dell’orario di lavoro disciplinati dalla normativa del 2003. In particolare, lo studio si sofferma sull’orario normale di lavoro, ovvero sulla sua definizione e su come è cambiata la sua regolamentazione nel corso del tempo; sulla mancata previsione legale dell’orario massimo giornaliero e i problemi che esso comporta; sul riposo giornaliero e sul suo carattere polifunzionale, in quanto è usato come parametro indiretto per la definizione di un limite massimo all’orario giornaliero; sulla disciplina dell’orario di lavoro settimanale; ed infine, si va ad analizzare la disciplina dello straordinario e la sua evoluzione negli anni. Nel prosieguo, si analizzano gli istituti per eccellenza della flessibilità dell’orario di lavoro. Nello specifico, si entra in profondità dell’istituto dell’orario multiperiodale, che prevede la facoltà di ripartire diversamente l’orario di lavoro, a condizione che non vengano superate le soglie legali entro un determinato periodo temporale di riferimento stabilito dalla legge. Vengono inoltre trattati gli istituti che permettono l’individualizzazione dell’orario di lavoro, quali, ad esempio, la banca delle ore e la flexicurity. Infine, ci si sofferma sulle recenti evoluzioni della materia. In particolare, si fornisce sinteticamente un quadro generale sulla disciplina dello smart-working, sempre più utilizzato nella nostra società, e si offre una prospettiva di quelli che potrebbero essere i nuovi orizzonti.
La disciplina dell'orario di lavoro
PADOAN, DEBORA
2021/2022
Abstract
L’obiettivo di questa tesi è quello di ripercorrere l’evoluzione della disciplina dell’orario di lavoro. Si parte dall’originaria normativa del 1923, che ha rappresentato il primo significativo interesse verso la materia; si passa poi attraverso le direttive europee e i relativi problemi che ha comportato l’adozione di provvedimenti per la loro trasposizione in Italia, con la consequenziale condanna per il nostro Paese per non aver attuato la normativa europea nei tempi prescritti; arrivando infine al decreto legislativo ancora oggi in vigore, ovvero il d.lgs. 66/2003, con i relativi dubbi di incompatibilità costituzionale e comunitaria che ha suscitato e le interpretazioni dottrinarie formatesi a riguardo. Si approfondisce anche il quadro interpretativo della nozione di orario di lavoro, seguendo i provvedimenti legislativi che si sono avvicendati negli anni e che sono stati poi integrati dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale. Nel secondo capitolo si analizzano tutti gli istituti riguardanti la materia dell’orario di lavoro disciplinati dalla normativa del 2003. In particolare, lo studio si sofferma sull’orario normale di lavoro, ovvero sulla sua definizione e su come è cambiata la sua regolamentazione nel corso del tempo; sulla mancata previsione legale dell’orario massimo giornaliero e i problemi che esso comporta; sul riposo giornaliero e sul suo carattere polifunzionale, in quanto è usato come parametro indiretto per la definizione di un limite massimo all’orario giornaliero; sulla disciplina dell’orario di lavoro settimanale; ed infine, si va ad analizzare la disciplina dello straordinario e la sua evoluzione negli anni. Nel prosieguo, si analizzano gli istituti per eccellenza della flessibilità dell’orario di lavoro. Nello specifico, si entra in profondità dell’istituto dell’orario multiperiodale, che prevede la facoltà di ripartire diversamente l’orario di lavoro, a condizione che non vengano superate le soglie legali entro un determinato periodo temporale di riferimento stabilito dalla legge. Vengono inoltre trattati gli istituti che permettono l’individualizzazione dell’orario di lavoro, quali, ad esempio, la banca delle ore e la flexicurity. Infine, ci si sofferma sulle recenti evoluzioni della materia. In particolare, si fornisce sinteticamente un quadro generale sulla disciplina dello smart-working, sempre più utilizzato nella nostra società, e si offre una prospettiva di quelli che potrebbero essere i nuovi orizzonti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/139233