Inquinamento da polistirene: accumulo nei tessuti ed effetti sul microbiota dell’ape europea

Over the years, microplastic (MP) pollution has dramatically increased, putting the biodiversity of aquatic and terrestrial ecosystems at risk. Among the plastic materials, polystyrene is one of the most used by industry worldwide to produce plastic cutlery and plates, yogurt jars, CD containers and laboratory containers such as Petri dishes, test tubes and microplates. Due to its disproportionate use, I decided to investigate what effect it may have on pollinators, and in particular on the European honey bee (Apis mellifera) which plays an important role not only for biodiversity but also at an economic and social level thanks to the use that it is done for the pollination of commercial orchards. By followeing the studies carried out in Denmark and China, I was able to verify that bees also suffer the effects of pollution from microplastics, just like other animals belonging to different ecosystems. In the body of these insects, MPs can accumulate and break barriers and membranes, especially in the intestine, leading to two main problems: the first is the passage into the hemolymph, the second is the change in the organization of the intestinal microbiota. The latter is of vital importance as it communicates directly with the immune system and has significant effects on the host's defense as well as on digestion. These results extend the microplastic pollution problems also to environments external to aquatic ones, laying the foundations for investigations on the interactions between the biotic parts of an ecosystem and the pollutants both in terrestrial and aerial environments.

Negli ultimi anni, l'inquinamento da microplastiche (MP) è aumentato vertiginosamente mettendo a rischio la biodiversità degli ecosistemi acquatici e terrestri. Tra le plastiche, il polistirene è una tra le più utilizzate dall'industria a livello mondiale per produrre posate e piatti in plastica, barattoli per yogurt, contenitori di CD e contenitori da laboratorio come piastre Petri, provette e micropiastre. A causa del suo utilizzo spropositato ho deciso di indagare quale effetto potrebbe avere sugli impollinatori, ed in particolar modo sull'ape europea (Apis mellifera) che copre un importante ruolo non solo per la biodiversità ma anche a livello economico e sociale grazie all'impiego che ne viene fatto per l'impollinazione dei frutteti commerciali. Utilizzando studi eseguiti in Danimarca e Cina, ho potuto verificare che anche le api subiscono gli effetti dell'inquinamento da microplastiche, esattamente come altri animali appartenenti a diversi ecosistemi. Nel corpo di questi insetti, le MP possono accumularsi e rompere barriere e membrane, sopratutto a livello intestinale, portando a due problematiche principali: il primo è il passaggio nell'emolinfa, il secondo è il cambiamento dell'organizzazione del microbiota intestinale. Quest'ultimo di vitale importanza poichè comunica direttamente con il sistema immunitario e possiede rilevanti effetti sulla difesa dell'ospite nonchè sulla digestione. Questi risultati ampliano le problematiche dell'inquinamento da microplastiche anche ad ambienti esterni a quelli acquatici, ponendo le basi delle indagini sulle interazioni tra le parti biotiche di un ecosistema e gli inquinanti sia in ambienti terrestri che aerei.