Nel presente documento vengono analizzati diversi argomenti riguardanti il tema della responsabilità disciplinare nella Polizia di Stato. Viene inizialmente effettuato un breve excursus storico concernente gli aspetti più rilevanti che hanno portato all’odierno modello di amministrazione, il quale ha alla base il passaggio dall’essere un corpo militare a corpo civile. Nello specifico, il percorso storico viene suddiviso in tre fasi: partendo dall’avvento del fascismo nel quale vengono illustrati i principali cambiamenti della polizia che hanno caratterizzato il periodo, fino ad arrivare ad analizzare in breve la fase del secondo dopoguerra che vede il Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza riassettarsi nel nuovo regime democratico repubblicano, mantenendo uno status militare e pertanto dal punto di vista disciplinare con l’applicazione dei relativi codici militari di riferimento, i quali vengono citati in una loro piccola parte. Si giunge così alla fase finale del primo capitolo che vede come principale evento l’approvazione, il 1° aprile 1981, della legge n. 121 che va a rivoluzionare completamente l’ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza; essa venne chiamata volgarmente legge di “smilitarizzazione” della polizia in quanto ha come carattere principale il passaggio da organismo militare a organismo civile ad ordinamento speciale. Successivamente a partire dal secondo capitolo vengono analizzati i principi della responsabilità disciplinare contenuti nella L. 121/1981 al quale il legislatore prescrive di attenersi per quanto riguarderà la normativa di dettaglio. Quest’ultima prende forma di D.P.R. emanato il 25 ottobre 1981 n. 737, attentamente descritto soprattutto per quanto riguarda il procedimento disciplinare, le sanzioni e la connessione tra procedimento disciplinare e procedimento penale. Esso rappresenta la parte centrale del documento in quanto ad oggi risulta il testo di riferimento delle sanzioni disciplinari per il personale dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e per la regolamentazione dei relativi procedimenti. Si arriva infine al terzo ed ultimo capitolo dedicato alle peculiarità della disciplina sanzionatoria nella Polizia di Stato; partendo da un’analisi del fondamento della responsabilità disciplinare nel pubblico impiego si passa ad esporre quali siano le principali analogie e differenze tra la responsabilità disciplinare nella Polizia di Stato e quella nel pubblico impiego per poi arrivare, infine, ad illustrare le vere e proprie peculiarità del ruolo e della responsabilità disciplinare all’interno della polizia. In ultimo, viene lasciato uno spazio anche alle conclusioni nelle quali scaturisce la volontà del legislatore di andare a revisionare il regolamento disciplinare che nella circostanza risulta ancorato tutt’ora al suddetto D.P.R. 737/1981, in modo da poterlo adattare alle moderne esigenze di una Polizia e di una società che si è modificata con il tempo. Anche se, di fatto, allo stato attuale continuano a trovare applicazione le disposizioni vigenti.
La responsabilità disciplinare nella Polizia di Stato
BUCCELLA, LUCA
2020/2021
Abstract
Nel presente documento vengono analizzati diversi argomenti riguardanti il tema della responsabilità disciplinare nella Polizia di Stato. Viene inizialmente effettuato un breve excursus storico concernente gli aspetti più rilevanti che hanno portato all’odierno modello di amministrazione, il quale ha alla base il passaggio dall’essere un corpo militare a corpo civile. Nello specifico, il percorso storico viene suddiviso in tre fasi: partendo dall’avvento del fascismo nel quale vengono illustrati i principali cambiamenti della polizia che hanno caratterizzato il periodo, fino ad arrivare ad analizzare in breve la fase del secondo dopoguerra che vede il Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza riassettarsi nel nuovo regime democratico repubblicano, mantenendo uno status militare e pertanto dal punto di vista disciplinare con l’applicazione dei relativi codici militari di riferimento, i quali vengono citati in una loro piccola parte. Si giunge così alla fase finale del primo capitolo che vede come principale evento l’approvazione, il 1° aprile 1981, della legge n. 121 che va a rivoluzionare completamente l’ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza; essa venne chiamata volgarmente legge di “smilitarizzazione” della polizia in quanto ha come carattere principale il passaggio da organismo militare a organismo civile ad ordinamento speciale. Successivamente a partire dal secondo capitolo vengono analizzati i principi della responsabilità disciplinare contenuti nella L. 121/1981 al quale il legislatore prescrive di attenersi per quanto riguarderà la normativa di dettaglio. Quest’ultima prende forma di D.P.R. emanato il 25 ottobre 1981 n. 737, attentamente descritto soprattutto per quanto riguarda il procedimento disciplinare, le sanzioni e la connessione tra procedimento disciplinare e procedimento penale. Esso rappresenta la parte centrale del documento in quanto ad oggi risulta il testo di riferimento delle sanzioni disciplinari per il personale dell’Amministrazione della pubblica sicurezza e per la regolamentazione dei relativi procedimenti. Si arriva infine al terzo ed ultimo capitolo dedicato alle peculiarità della disciplina sanzionatoria nella Polizia di Stato; partendo da un’analisi del fondamento della responsabilità disciplinare nel pubblico impiego si passa ad esporre quali siano le principali analogie e differenze tra la responsabilità disciplinare nella Polizia di Stato e quella nel pubblico impiego per poi arrivare, infine, ad illustrare le vere e proprie peculiarità del ruolo e della responsabilità disciplinare all’interno della polizia. In ultimo, viene lasciato uno spazio anche alle conclusioni nelle quali scaturisce la volontà del legislatore di andare a revisionare il regolamento disciplinare che nella circostanza risulta ancorato tutt’ora al suddetto D.P.R. 737/1981, in modo da poterlo adattare alle moderne esigenze di una Polizia e di una società che si è modificata con il tempo. Anche se, di fatto, allo stato attuale continuano a trovare applicazione le disposizioni vigenti.File | Dimensione | Formato | |
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