Alpine streams are an important water resource, representing one of the largest reservoirs of fresh water in Europe. To date, they are used in various sectors such as agriculture, industry, energy and tourism, but due to climate change and over-exploitation of this resource, alpine rivers can no longer provide these ecosystem services. Rising temperatures added to decreasing precipitation is dramatically decreasing water supply. The flow rate of a river is critical in water purification processes, as once civil discharges arrive at treatment plants, the effluent produced is discharged directly or indirectly into a receiving water body. Effluents have low concentrations of pollutants, which an healthy river with sufficient water can dilute and thanks to the communities present implement that self-purification process typical of lotic ecosystems. But if a river is not healthy, there is not enough water, and this process does not take place going to impact the communities present. In this regard, this study was born with monthly sampling from January to April, aiming to evaluate changes in the community of benthic macroinvertebrates upstream and downstream of a wastewater treatment plant, which discharges effluent from a paper mill into the Malone River located in Front. Studying the community means evaluating the interactions among the various populations that make up the community. The study conducted assumes that there is a strong relationship between the environment and the organisms that inhabit it, such that information about the environment itself can be derived. In the Malone River, the malfunction of the WWTP is intensified by the scarcity of water, which does not allow dilution of organic material, affecting the composition of the macrobenthic community. Therefore, a contraction of the downstream community is expected, with the disappearance of the most pollution-sensitive taxa and the increase of more tolerant ones.
I fiumi alpini sono un’importante risorsa idrica e rappresentano uno dei più grandi serbatoi di acqua dolce in Europa. Ad oggi le loro acque vengono utilizzate in diversi settori quali quello agricolo, industriale, energetico e turistico, ma a causa del cambiamento climatico e al sovrasfruttamento di tale risorsa, i fiumi alpini non riescono più a fornire tali servizi ecosistemici. In particolare, l’aumento delle temperature sommata alla diminuzione delle precipitazioni sta riducendo la quantità di acqua corrente in modo drammatico. La portata di un fiume è fondamentale nei processi di depurazione delle acque, in quanto una volta che gli scarichi civili arrivano negli impianti di depurazione, gli effluenti prodotti vengono immessi direttamente o indirettamente in un corpo idrico recettore. Gli effluenti hanno modeste concentrazioni di inquinanti, che un fiume in salute e con acqua sufficiente riesce a diluire e grazie alle comunità presenti attuare quel processo di autodepurazione tipico degli ecosistemi lotici. Ma se un fiume non ha acqua sufficiente, questo processo non avviene andando ad impattare le comunità presenti. A tal proposito nasce questo studio con campionamenti mensili da Gennaio ad Aprile, che vuole valutare le variazioni nella comunità di macroinvertebrati bentonici a monte e a valle di un depuratore, che scarica l’effluente di una cartiera nel fiume Malone, in località Front. Studiare la comunità significa valutare le interazioni tra le varie popolazioni che compongono la comunità stessa. Lo studio condotto presuppone quindi che ci sia una forte relazione tra l’ambiente e gli organismi che lo popolano, tanto da poter ricavare informazioni sull’ambiente stesso. Nel fiume Malone il malfunzionamento del depuratore è aggravato dalla scarsità d’acqua, che non permette la diluizione del materiale organico, alterando la composizione della comunità macrobentonica. Per questo motivo ci si aspetta un restringimento della comunità downstream, con la scomparsa dei taxa più sensibili all’inquinamento e l’aumento di quelli più tolleranti.
Effetto dei depuratori su fiumi alpini in sofferenza idrica: come cambia la comunità dei macroinvertebrati
CARIA, LAURA
2021/2022
Abstract
I fiumi alpini sono un’importante risorsa idrica e rappresentano uno dei più grandi serbatoi di acqua dolce in Europa. Ad oggi le loro acque vengono utilizzate in diversi settori quali quello agricolo, industriale, energetico e turistico, ma a causa del cambiamento climatico e al sovrasfruttamento di tale risorsa, i fiumi alpini non riescono più a fornire tali servizi ecosistemici. In particolare, l’aumento delle temperature sommata alla diminuzione delle precipitazioni sta riducendo la quantità di acqua corrente in modo drammatico. La portata di un fiume è fondamentale nei processi di depurazione delle acque, in quanto una volta che gli scarichi civili arrivano negli impianti di depurazione, gli effluenti prodotti vengono immessi direttamente o indirettamente in un corpo idrico recettore. Gli effluenti hanno modeste concentrazioni di inquinanti, che un fiume in salute e con acqua sufficiente riesce a diluire e grazie alle comunità presenti attuare quel processo di autodepurazione tipico degli ecosistemi lotici. Ma se un fiume non ha acqua sufficiente, questo processo non avviene andando ad impattare le comunità presenti. A tal proposito nasce questo studio con campionamenti mensili da Gennaio ad Aprile, che vuole valutare le variazioni nella comunità di macroinvertebrati bentonici a monte e a valle di un depuratore, che scarica l’effluente di una cartiera nel fiume Malone, in località Front. Studiare la comunità significa valutare le interazioni tra le varie popolazioni che compongono la comunità stessa. Lo studio condotto presuppone quindi che ci sia una forte relazione tra l’ambiente e gli organismi che lo popolano, tanto da poter ricavare informazioni sull’ambiente stesso. Nel fiume Malone il malfunzionamento del depuratore è aggravato dalla scarsità d’acqua, che non permette la diluizione del materiale organico, alterando la composizione della comunità macrobentonica. Per questo motivo ci si aspetta un restringimento della comunità downstream, con la scomparsa dei taxa più sensibili all’inquinamento e l’aumento di quelli più tolleranti.File | Dimensione | Formato | |
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