La pandemia di COVID-19 ha avuto gravi ripercussioni sulle economie del mondo intero. A partire dalla fine del 2019, periodo in cui si è sviluppato il virus in Cina, si è assistito ad un graduale, seppur rapido, incremento della preoccupazione in tutto il resto del mondo per le possibili conseguenze dell’epidemia. Nei primi mesi di gennaio 2020 ci si è subito accorti che il virus si sarebbe espanso nel resto del mondo causando una pandemia a tutti gli effetti pronta a convivere con l’umanità per diversi anni, grazie alle caratteristiche intrinseche di mutazione dei virus in senso lato. I diversi paesi hanno cercato di contenerlo e addomesticarlo in modi differenti tra loro, basti pensare al modello svedese e quello inglese (“molte famiglie perderanno i loro cari” ) rispetto al modello italiano di contenimento stretto del virus, accompagnato dalle restrizioni alla movida e addirittura al lavoro. A causa delle restrizioni messe in atto in Italia, molte imprese sono fallite o hanno dovuto interrompere la produzione per diversi mesi con conseguenze disastrose per il mercato del lavoro e non solo. Un clima di forte incertezza si è abbattuto sulle prospettive per il futuro. In ambito europeo, area geografica che verrà presa in considerazione nel corso di questa tesi, sono state prese misure di contrasto all’impatto della pandemia sulla situazione economica dell’area euro, precisamente il 18 marzo 2022 la Banca Centrale Europea ha avviato un programma di acquisto titoli appositamente per l’emergenza pandemica: il PEPP, ovvero il Pandemic Emergency Purchase Programme. Lo strumento in questione, che verrà analizzato e confrontato nel dettaglio con altri strumenti di politica monetaria nel corso di questo documento, permette a persone singole e imprese di ottenere i fondi di cui hanno bisogno per affrontare la crisi a un costo accessibile. Questo programma è stato definito come temporaneo inizialmente fino al marzo del 2022 (dopodiché si è passati a luglio) e con successive politiche di roll-over e, in alcuni casi, roll-off condotte gradualmente nei successivi mesi. Il meccanismo del PEPP permette alla BCE di acquistare sui mercati finanziari varie tipologie di titoli permettendo di mantenere la domanda di questi alta e di conseguenza un prezzo elevato, con la conseguenza positiva di mantenere i tassi di interesse sul debito a un livello accessibile riducendo il costo del debito per famiglie, impese e governi, favorendo una politica di ripresa e di espansione dell’economia. Questo strumento, come vedremo nel corso delle prossime pagine, altro non è che una eccezionale e positiva estensione di altri strumenti (Qantitative Easing, o per dirlo in termini italiani, allentamento quantitativo) di politica monetaria che rispecchia il trend avviato dalla BCE dal 2012 con l’intervento dell’allora presidente Draghi “whatever it takes” e la successiva introduzione di strumenti non convenzionali che hanno rivoluzionato il modo di operare della banca centrale. Nel complesso, il PEPP è stato creato per rispondere alla pandemia di coronavirus e all’incertezza riguardo a quando e dove le sue ricadute sarebbero state maggiori. È riuscito efficacemente a stabilizzare i mercati finanziari e a evitare che la turbolenza della primavera del 2020 si trasformasse in una vera e propria crisi finanziaria che avrebbe causato conseguenze persino peggiori per gli Stati europei.
Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP)
LANFRANCO, LUCA
2021/2022
Abstract
La pandemia di COVID-19 ha avuto gravi ripercussioni sulle economie del mondo intero. A partire dalla fine del 2019, periodo in cui si è sviluppato il virus in Cina, si è assistito ad un graduale, seppur rapido, incremento della preoccupazione in tutto il resto del mondo per le possibili conseguenze dell’epidemia. Nei primi mesi di gennaio 2020 ci si è subito accorti che il virus si sarebbe espanso nel resto del mondo causando una pandemia a tutti gli effetti pronta a convivere con l’umanità per diversi anni, grazie alle caratteristiche intrinseche di mutazione dei virus in senso lato. I diversi paesi hanno cercato di contenerlo e addomesticarlo in modi differenti tra loro, basti pensare al modello svedese e quello inglese (“molte famiglie perderanno i loro cari” ) rispetto al modello italiano di contenimento stretto del virus, accompagnato dalle restrizioni alla movida e addirittura al lavoro. A causa delle restrizioni messe in atto in Italia, molte imprese sono fallite o hanno dovuto interrompere la produzione per diversi mesi con conseguenze disastrose per il mercato del lavoro e non solo. Un clima di forte incertezza si è abbattuto sulle prospettive per il futuro. In ambito europeo, area geografica che verrà presa in considerazione nel corso di questa tesi, sono state prese misure di contrasto all’impatto della pandemia sulla situazione economica dell’area euro, precisamente il 18 marzo 2022 la Banca Centrale Europea ha avviato un programma di acquisto titoli appositamente per l’emergenza pandemica: il PEPP, ovvero il Pandemic Emergency Purchase Programme. Lo strumento in questione, che verrà analizzato e confrontato nel dettaglio con altri strumenti di politica monetaria nel corso di questo documento, permette a persone singole e imprese di ottenere i fondi di cui hanno bisogno per affrontare la crisi a un costo accessibile. Questo programma è stato definito come temporaneo inizialmente fino al marzo del 2022 (dopodiché si è passati a luglio) e con successive politiche di roll-over e, in alcuni casi, roll-off condotte gradualmente nei successivi mesi. Il meccanismo del PEPP permette alla BCE di acquistare sui mercati finanziari varie tipologie di titoli permettendo di mantenere la domanda di questi alta e di conseguenza un prezzo elevato, con la conseguenza positiva di mantenere i tassi di interesse sul debito a un livello accessibile riducendo il costo del debito per famiglie, impese e governi, favorendo una politica di ripresa e di espansione dell’economia. Questo strumento, come vedremo nel corso delle prossime pagine, altro non è che una eccezionale e positiva estensione di altri strumenti (Qantitative Easing, o per dirlo in termini italiani, allentamento quantitativo) di politica monetaria che rispecchia il trend avviato dalla BCE dal 2012 con l’intervento dell’allora presidente Draghi “whatever it takes” e la successiva introduzione di strumenti non convenzionali che hanno rivoluzionato il modo di operare della banca centrale. Nel complesso, il PEPP è stato creato per rispondere alla pandemia di coronavirus e all’incertezza riguardo a quando e dove le sue ricadute sarebbero state maggiori. È riuscito efficacemente a stabilizzare i mercati finanziari e a evitare che la turbolenza della primavera del 2020 si trasformasse in una vera e propria crisi finanziaria che avrebbe causato conseguenze persino peggiori per gli Stati europei.File | Dimensione | Formato | |
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