Published by Giulio Einaudi Editore and co-edited by Cesare Pavese and Ernesto de Martino from 1948 to 1956, then acquired by Bollati Boringhieri, the Collection of Religious, Ethnological and Psychological Studies - also known as Purple Series, for the color of its graphic design - can be considered the most important anthropological-religious studies series in the Italian book scene. Its appeal is due to the novelty of the studies it promoted, mostly unknown to the average reader of the time: anthropology, ethnology, history and sociology of religions, psychology of religious facts, folklore. The contribution this initiative made to the expansion of cultural boundaries in postwar Italy was extraordinary. This thesis therefore aims to explain and dissect at least partially the vicissitudes of La Viola, the editorial, social, cultural and political context in which it developed, the respective influences exerted on it by two great intellectuals such as Pavese and de Martino, co-directors of the project, the contrasts and collaboration between them, and the editorial and political vicissitudes it faced, with a view to returning a picture that makes clear how exceptional and revolutionary, in its own small way, this series was.

Edita da Giulio Einaudi Editore e codiretta da Cesare Pavese ed Ernesto de Martino dal 1948 al 1956, poi acquisita da Bollati Boringhieri, la Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici - anche detta Collana Viola, in virtù del colore della veste grafica - si può considerare la più importante collana di studi antropologico-religiosi del panorama librario italiano. Il suo fascino si deve alla novità degli studi che essa promosse, perlopiù sconosciuti al lettore medio dell’epoca: antropologia, etnologia, storia e sociologia delle religioni, psicologia dei fatti religiosi, folklore. Il contributo che tale iniziativa diede all’ampliamento dei confini culturali dell’Italia postbellica fu straordinario. Questa tesi si prefigge dunque di spiegare e sviscerare almeno in parte le vicende della Viola, il contesto editoriale, sociale, culturale e politico in cui essa si è sviluppata, le rispettive influenze esercitate su di essa da due grandi intellettuali quali Pavese e de Martino, codirettori del progetto, i contrasti e la collaborazione tra questi ultimi, le peripezie editoriali e politiche da essa affrontate, nell’ottica di restituire un quadro che renda chiaro quanto eccezionale e rivoluzionaria, nel suo piccolo, sia stata tale collana.

Breve storia di una collana editoriale: la “Viola” Einaudi

DORIA, MARIANNA
2021/2022

Abstract

Edita da Giulio Einaudi Editore e codiretta da Cesare Pavese ed Ernesto de Martino dal 1948 al 1956, poi acquisita da Bollati Boringhieri, la Collezione di studi religiosi, etnologici e psicologici - anche detta Collana Viola, in virtù del colore della veste grafica - si può considerare la più importante collana di studi antropologico-religiosi del panorama librario italiano. Il suo fascino si deve alla novità degli studi che essa promosse, perlopiù sconosciuti al lettore medio dell’epoca: antropologia, etnologia, storia e sociologia delle religioni, psicologia dei fatti religiosi, folklore. Il contributo che tale iniziativa diede all’ampliamento dei confini culturali dell’Italia postbellica fu straordinario. Questa tesi si prefigge dunque di spiegare e sviscerare almeno in parte le vicende della Viola, il contesto editoriale, sociale, culturale e politico in cui essa si è sviluppata, le rispettive influenze esercitate su di essa da due grandi intellettuali quali Pavese e de Martino, codirettori del progetto, i contrasti e la collaborazione tra questi ultimi, le peripezie editoriali e politiche da essa affrontate, nell’ottica di restituire un quadro che renda chiaro quanto eccezionale e rivoluzionaria, nel suo piccolo, sia stata tale collana.
ITA
Published by Giulio Einaudi Editore and co-edited by Cesare Pavese and Ernesto de Martino from 1948 to 1956, then acquired by Bollati Boringhieri, the Collection of Religious, Ethnological and Psychological Studies - also known as Purple Series, for the color of its graphic design - can be considered the most important anthropological-religious studies series in the Italian book scene. Its appeal is due to the novelty of the studies it promoted, mostly unknown to the average reader of the time: anthropology, ethnology, history and sociology of religions, psychology of religious facts, folklore. The contribution this initiative made to the expansion of cultural boundaries in postwar Italy was extraordinary. This thesis therefore aims to explain and dissect at least partially the vicissitudes of La Viola, the editorial, social, cultural and political context in which it developed, the respective influences exerted on it by two great intellectuals such as Pavese and de Martino, co-directors of the project, the contrasts and collaboration between them, and the editorial and political vicissitudes it faced, with a view to returning a picture that makes clear how exceptional and revolutionary, in its own small way, this series was.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/139082