Sexuality is a complex component within human experiences, involving different aspects such as emotions, beliefs, behaviour, values, attitude; anatomical, physiological, biochemical and social features cross between them (Travers, Tincani, 2010). As in other subjects, patients with Autism Spectre Disorders (ASD) grow and mature experiencing many evolution phases. Passing from childhood to adolescence and then to adulthood involves physical changes and psychosocial necessities which need to be fulfilled in order to reach a full sexuality development. Autism Spectre Disorders bring with them a difference in growth: even if secondary sex characteristics appear as expected, emotional and cognitive changes and awareness might be delayed (Schopler, Mesibov, 1993). Moreover, hard communication skills and alteration in social interactions reduce sexual interactivity and tend to promote the occurrence of inappropriate sexual behaviour (Henault, 2010). This may be the reasons why ASD’s sexuality has been ignored or neglected for a long period. Even nowadays, despite many attempts to enact intervention toward a healthy or healthier sexual education, the complexity to face these subjects persists, both in scholastic and medical environments.
La sessualità è una componente complessa dell’esperienza umana che comprende molti aspetti quali emozioni, credenze, atteggiamenti, valori, comportamenti, dove fattori anatomici, fisiologici, biochimici e sociali si intrecciano tra loro (Travers e Tincani, 2010). Come gli altri individui, anche quelli con disturbi dello spettro autistico (DSA) crescono e maturano attraversando una serie di fasi evolutive: passare dall’infanzia all’adolescenza e poi all’età adulta comporta cambiamenti fisici e richieste psicosociali che devono essere raggiunte per un pieno sviluppo della sessualità. I disturbi dello spettro autistico portano con sé una differenza nello sviluppo, mentre la comparsa dei caratteri sessuali secondari avviene all’età prevista, i corrispondenti cambiamenti emotivi e cognitivi che accompagnano l’adolescenza possono presentarsi più tardi (Schopler e Mesibov, 1993). Inoltre, le difficoltà nella comunicazione e l’alterazione qualitativa delle interazioni sociali limitano la capacità di interazione sessuale, oltre a favorire l’emergere di condotte sessuali inappropriate (Hènault, 2010). Proprio a causa di ciò per lungo tempo la sessualità degli individui DSA è stata ignorata o addirittura negata. Anche al giorno d’oggi, nonostante la presenza di numerosi riferimenti per mettere in atto interventi di educazione sessuale, persiste la complessità ad affrontare questi temi sia in ambito scolastico che abilitativo (Caretto, 2005). Si è vista inoltre, la necessità di creare un programma di educazione sessuale sì per i soggetti con DSA ma anche e soprattutto per i caregivers di tali soggetti, per far si che il soggetto con DSA possa sviluppare una sua sessualità in modo sano
La sessualità nei disturbi dello spettro autistico
SARI, ELEONORA
2020/2021
Abstract
La sessualità è una componente complessa dell’esperienza umana che comprende molti aspetti quali emozioni, credenze, atteggiamenti, valori, comportamenti, dove fattori anatomici, fisiologici, biochimici e sociali si intrecciano tra loro (Travers e Tincani, 2010). Come gli altri individui, anche quelli con disturbi dello spettro autistico (DSA) crescono e maturano attraversando una serie di fasi evolutive: passare dall’infanzia all’adolescenza e poi all’età adulta comporta cambiamenti fisici e richieste psicosociali che devono essere raggiunte per un pieno sviluppo della sessualità. I disturbi dello spettro autistico portano con sé una differenza nello sviluppo, mentre la comparsa dei caratteri sessuali secondari avviene all’età prevista, i corrispondenti cambiamenti emotivi e cognitivi che accompagnano l’adolescenza possono presentarsi più tardi (Schopler e Mesibov, 1993). Inoltre, le difficoltà nella comunicazione e l’alterazione qualitativa delle interazioni sociali limitano la capacità di interazione sessuale, oltre a favorire l’emergere di condotte sessuali inappropriate (Hènault, 2010). Proprio a causa di ciò per lungo tempo la sessualità degli individui DSA è stata ignorata o addirittura negata. Anche al giorno d’oggi, nonostante la presenza di numerosi riferimenti per mettere in atto interventi di educazione sessuale, persiste la complessità ad affrontare questi temi sia in ambito scolastico che abilitativo (Caretto, 2005). Si è vista inoltre, la necessità di creare un programma di educazione sessuale sì per i soggetti con DSA ma anche e soprattutto per i caregivers di tali soggetti, per far si che il soggetto con DSA possa sviluppare una sua sessualità in modo sanoFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/138987