La presente tesi si concentra sull’esecuzione penale minorile, nel suo aspetto normativo, organizzativo e tecnico-operativo, con interesse maggiore alla condizione del minore autore di reato, tema ricco di storia e problematiche, al fine di tutelare il suo percorso evolutivo e educativo. Nella società odierna si sente, più che mai, il bisogno di riorientare servizi e risorse in un’ottica di promozione della salute sociale. Sempre più spesso leggiamo fatti di cronaca che vedono coinvolti i minori, sia come vittime sia come autori di reato, ma se molte parole vengono spese per la descrizione nel minore come vittima poca o nulla attenzione è riservata al minore autore di reato. Quali sono le cause che si nascondono dietro tale reato? Qual è la condizione familiare e personale del minore? Quali sono le finalità di tale comportamento? L’elaborato si propone, innanzitutto, di analizzare e definire il concetto di devianza minorile, quali sono i processi personali, sociali e culturali che portano alla sua manifestazione in riferimento alle teorie sociologiche da essi derivate. Frequentemente si afferma che la devianza minorile è segno promotore della devianza adulta, ma questo è vero solo in parte, perché più spesso questo tipo di devianza è legata al periodo adolescenziale, caratterizzato da una forte instabilità psichica che qualifica il comportamento come una condotta spinta dall’impulsività. Talvolta è il disadattamento, inteso come la difficoltà dei giovani di rapportarsi con il mondo degli adulti, seguito dal disagio nell’inserirsi e adattarsi in una società di cui non comprendono pienamente i valori che porta a una condotta deviante. Successivamente, attraverso uno scrupoloso excursus storico-giuridico, si approfondisce l’evoluzione della giustizia minorile, alla luce dei processi di trasformazione sociale, culturale e normativa. Vengono così sottolineate le debolezze del sistema giuridico italiano nella tutela dei minori autori di reato e le precedenti criticità derivanti dalla mancanza di un ordinamento penitenziario a misura del minore. In risposta a tale necessità, si procede con la descrizione del nuovo regime dell’esecuzione minorile in relazione alla riforma operata dal D.Lgs. 121/2018, finalizzata a adeguare le norme dell’ordinamento penitenziario alle esigenze educative e alle caratteristiche personali dei minori condannati ed a fornire una disciplina completa, organica e coerente per l’esecuzione della pena nei confronti dei condannati minorenni e dei condannati infraventicinquenni per i reati commessi da minori. Da ultimo, si approfondiscono le misure penali di comunità di competenza del magistrato di sorveglianza. Il focus verte sulla pratica e sull’importanza della rieducazione del minore; tra gli obiettivi dell’esecuzione penale vengono infatti individuati percorsi di giustizia riparativa e di mediazione, di responsabilizzazione, di educazione nel rispetto del pieno sviluppo psico-fisico del minorenne, nonché la preparazione alla vita libera e la prevenzione della commissione di ulteriori reati.

L'evoluzione della giustizia penale minorile: la riforma operata dal D.Lgs. 2 ottobre 2018, n. 121

BLANGETTI, SARA
2020/2021

Abstract

La presente tesi si concentra sull’esecuzione penale minorile, nel suo aspetto normativo, organizzativo e tecnico-operativo, con interesse maggiore alla condizione del minore autore di reato, tema ricco di storia e problematiche, al fine di tutelare il suo percorso evolutivo e educativo. Nella società odierna si sente, più che mai, il bisogno di riorientare servizi e risorse in un’ottica di promozione della salute sociale. Sempre più spesso leggiamo fatti di cronaca che vedono coinvolti i minori, sia come vittime sia come autori di reato, ma se molte parole vengono spese per la descrizione nel minore come vittima poca o nulla attenzione è riservata al minore autore di reato. Quali sono le cause che si nascondono dietro tale reato? Qual è la condizione familiare e personale del minore? Quali sono le finalità di tale comportamento? L’elaborato si propone, innanzitutto, di analizzare e definire il concetto di devianza minorile, quali sono i processi personali, sociali e culturali che portano alla sua manifestazione in riferimento alle teorie sociologiche da essi derivate. Frequentemente si afferma che la devianza minorile è segno promotore della devianza adulta, ma questo è vero solo in parte, perché più spesso questo tipo di devianza è legata al periodo adolescenziale, caratterizzato da una forte instabilità psichica che qualifica il comportamento come una condotta spinta dall’impulsività. Talvolta è il disadattamento, inteso come la difficoltà dei giovani di rapportarsi con il mondo degli adulti, seguito dal disagio nell’inserirsi e adattarsi in una società di cui non comprendono pienamente i valori che porta a una condotta deviante. Successivamente, attraverso uno scrupoloso excursus storico-giuridico, si approfondisce l’evoluzione della giustizia minorile, alla luce dei processi di trasformazione sociale, culturale e normativa. Vengono così sottolineate le debolezze del sistema giuridico italiano nella tutela dei minori autori di reato e le precedenti criticità derivanti dalla mancanza di un ordinamento penitenziario a misura del minore. In risposta a tale necessità, si procede con la descrizione del nuovo regime dell’esecuzione minorile in relazione alla riforma operata dal D.Lgs. 121/2018, finalizzata a adeguare le norme dell’ordinamento penitenziario alle esigenze educative e alle caratteristiche personali dei minori condannati ed a fornire una disciplina completa, organica e coerente per l’esecuzione della pena nei confronti dei condannati minorenni e dei condannati infraventicinquenni per i reati commessi da minori. Da ultimo, si approfondiscono le misure penali di comunità di competenza del magistrato di sorveglianza. Il focus verte sulla pratica e sull’importanza della rieducazione del minore; tra gli obiettivi dell’esecuzione penale vengono infatti individuati percorsi di giustizia riparativa e di mediazione, di responsabilizzazione, di educazione nel rispetto del pieno sviluppo psico-fisico del minorenne, nonché la preparazione alla vita libera e la prevenzione della commissione di ulteriori reati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/138942