Questa tesi si propone di studiare i prerequisiti psicomotori come segnali predittivi di future difficoltà dell’apprendimento in un’ottica di costruzione degli apprendimenti strutturati; quindi, nell’individuare il prima possibile determinate difficoltà si può procedere con il potenziamento tramite attività strutturate. Analizzando lo sviluppo e l’apprendimento psicomotorio dei bambini e delle bambine, facendo luce sull’evoluzione psicomotoria fino ai tre anni e sulla percezione e la conoscenza del “corpo proprio”, si arriva ad analizzare le fasi del percorso diagnostico, dopo una consapevolezza delle tappe motorie e dei modelli cognitivi del movimento. In un secondo momento, si individuano i segnali predittivi dei disturbi evolutivi specifici come veri e propri segnali d’allarme. Successivamente si procede con lo studio della disprassia, appartenente ai disturbi evolutivi specifici, che coinvolge i disturbi del movimento quali la coordinazione motoria, le competenze senso-motorie, l’equilibrio e il controllo posturale, la forza muscolare, e a seguire, le problematiche relative ai disturbi motori e le loro conseguenze nella vita quotidiana. Infine, viene affrontato il tema sul potenziamento della motricità fine e grosso motoria attraverso attività laboratoriali. Viene delineato il potenziamento nell’ambito montessoriano sulla motricità fine, con accenni a Maria Montessori, la quale propone attività per potenziare la motricità fine nei bambini e nelle bambine. Si descrivono le abilità grosso motorie e tutte quelle attività necessarie ai fini del potenziamento. Nell’ambito di una riflessione riguardante le professioni educative quali l’insegnante e l’educatore, l’elemento cardine è l’osservazione, definita come elemento base della competenza educativa. Durante l’osservazione è opportuno compilare una scheda osservativa che permetta di osservare il singolo individuo in un determinato contesto, verificarne le abilità e le potenzialità a sostegno di eventuali difficoltà, per poter creare una programmazione educativa mirata.
I prerequisiti psicomotori come segnali predittivi di future difficoltà dell’apprendimento, in un’ottica di costruzione degli apprendimenti strutturati
GIUGLAR, EMILY
2020/2021
Abstract
Questa tesi si propone di studiare i prerequisiti psicomotori come segnali predittivi di future difficoltà dell’apprendimento in un’ottica di costruzione degli apprendimenti strutturati; quindi, nell’individuare il prima possibile determinate difficoltà si può procedere con il potenziamento tramite attività strutturate. Analizzando lo sviluppo e l’apprendimento psicomotorio dei bambini e delle bambine, facendo luce sull’evoluzione psicomotoria fino ai tre anni e sulla percezione e la conoscenza del “corpo proprio”, si arriva ad analizzare le fasi del percorso diagnostico, dopo una consapevolezza delle tappe motorie e dei modelli cognitivi del movimento. In un secondo momento, si individuano i segnali predittivi dei disturbi evolutivi specifici come veri e propri segnali d’allarme. Successivamente si procede con lo studio della disprassia, appartenente ai disturbi evolutivi specifici, che coinvolge i disturbi del movimento quali la coordinazione motoria, le competenze senso-motorie, l’equilibrio e il controllo posturale, la forza muscolare, e a seguire, le problematiche relative ai disturbi motori e le loro conseguenze nella vita quotidiana. Infine, viene affrontato il tema sul potenziamento della motricità fine e grosso motoria attraverso attività laboratoriali. Viene delineato il potenziamento nell’ambito montessoriano sulla motricità fine, con accenni a Maria Montessori, la quale propone attività per potenziare la motricità fine nei bambini e nelle bambine. Si descrivono le abilità grosso motorie e tutte quelle attività necessarie ai fini del potenziamento. Nell’ambito di una riflessione riguardante le professioni educative quali l’insegnante e l’educatore, l’elemento cardine è l’osservazione, definita come elemento base della competenza educativa. Durante l’osservazione è opportuno compilare una scheda osservativa che permetta di osservare il singolo individuo in un determinato contesto, verificarne le abilità e le potenzialità a sostegno di eventuali difficoltà, per poter creare una programmazione educativa mirata.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/138919