This research paper focuses on the semantic differences between two words with the same origin: the English modal verb can and the German modal verb können. The research is inspired by Schmidt 2011. In 2011 Schmidt compiled a translation dictionary from German to English for the German verb mögen. The first introductive chapter illustrates some elements of historical linguistics and the mode-tense-aspect triad. The second chapter is purely synchronic and focuses on the normative aspects of modals in both languages. The third chapter explores the present day use of the two modals through corpus analysis, comparing them in specific contexts. The results in the final table demonstrate that, for almost all the communicative situations, the translators prefer choosing the corresponding modal of the other language (examples are kann>can, konnte>could). Interestingly, the choice of periphrastic translation is a close second. The extensive use of periphrasis in sentences with modal verbs demonstrates that the priority for translators is sense transfer, and not the conservation of modality.
La ricerca esplora a fondo le differenze semantiche presenti in due parole discendenti dalla stessa protoforma, ovvero il verbo modale inglese can e quello tedesco können. La ricerca è ispirata a Schmidt 2011 che ha creato un dizionario di traduzione tedesco>inglese per il modale tedesco mögen. Il primo capitolo è di tipo introduttivo, illustra accenni di linguistica storica e il trittico di tempo, aspetto e modo. Il secondo capitolo è invece puramente sincronico e si concentra sull'aspetto normativo dei verbi modali nelle due lingue. Il terzo capitolo invece esplora l’uso dei modali can/können ai giorni nostri tramite l'utilizzo di un corpus linguistico, comparandoli in alcuni contesti. I risultati nella tabella finale dimostrano come, per quasi tutte le situazioni comunicative, i traduttori scelgano di tradurre il modale können con il corrispondente nell’altra lingua (esempio kann>can, konnte>could). Scelta però con la stessa frequenza, nei casi analizzati, è la traduzione tramite perifrasi. L’uso estensivo della perifrasi nella traduzione delle frasi con verbi modali dimostra che per i traduttori il trasferimento di senso è la priorità assoluta, mentre la conservazione della modalità all’interno della frase è di seconda importanza.
I verbi modali can e können: analisi di corpora e traduzione interlinguistica
BELLONI, EMANUELE
2021/2022
Abstract
La ricerca esplora a fondo le differenze semantiche presenti in due parole discendenti dalla stessa protoforma, ovvero il verbo modale inglese can e quello tedesco können. La ricerca è ispirata a Schmidt 2011 che ha creato un dizionario di traduzione tedesco>inglese per il modale tedesco mögen. Il primo capitolo è di tipo introduttivo, illustra accenni di linguistica storica e il trittico di tempo, aspetto e modo. Il secondo capitolo è invece puramente sincronico e si concentra sull'aspetto normativo dei verbi modali nelle due lingue. Il terzo capitolo invece esplora l’uso dei modali can/können ai giorni nostri tramite l'utilizzo di un corpus linguistico, comparandoli in alcuni contesti. I risultati nella tabella finale dimostrano come, per quasi tutte le situazioni comunicative, i traduttori scelgano di tradurre il modale können con il corrispondente nell’altra lingua (esempio kann>can, konnte>could). Scelta però con la stessa frequenza, nei casi analizzati, è la traduzione tramite perifrasi. L’uso estensivo della perifrasi nella traduzione delle frasi con verbi modali dimostra che per i traduttori il trasferimento di senso è la priorità assoluta, mentre la conservazione della modalità all’interno della frase è di seconda importanza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
912431_tesicompilativabellonil12.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.21 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.21 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/138796