In un'epoca nella quale la globalizzazione dell'economia non si esprime soltanto nella globalizzazione dei mercati, ma anche nel progressivo aumento di processi di frammentazione produttiva, la tutela delle indicazioni geografiche diventa un imperativo sempre più crescente nell'interesse congiunto dei produttori locali e dei consumatori che esigono prodotti differenziati in ordine al luogo di provenienza e alle caratteristiche qualitative. Il valore posseduto da questa tipologia di segni distintivi e il bagaglio di informazioni che essi forniscono ai consumatori, giustificano la loro protezione sia negli ordinamenti nazionali ma anche e soprattutto nel sistema internazionale. Quest'ultimo, tuttavia, per effetto delle contrapposizioni tra le tradizioni culturali e i profili socioeconomici degli Stati più sviluppati risulta tutt'altro che condiviso. Vi sono Paesi (ad esempio l'Italia, la Francia, la Spagna) in cui il tema delle indicazioni geografiche, oltre a vantare tradizioni risalenti, esprime una quota importante del prodotto ¿industriale¿ lordo, coinvolge un elevato numero di operatori e viene largamente utilizzato come strumento di marketing, anche e soprattutto in fase di esportazione, e Paesi (ad esempio Stati Uniti, Australia e Giappone) che non hanno una tradizione di questo tipo e che attribuiscono alle indicazioni geografiche importanza marginale. A fronte di questo scenario, il presente elaborato analizza il tema della protezione delle indicazioni geografiche nei diversi ordinamenti. Il lavoro si articola in tre parti. Nel primo capitolo si delineano i tratti fondamentali dell'armonizzazione convenzionale, inaugurata nel 1883 con la Convenzione di Parigi, e sviluppatasi poi nelle specifiche convenzioni sulla repressione delle indicazioni di provenienza false o ingannevoli (Accordi di Madrid del 1891) e sulla protezione internazionale mediante registrazione delle denominazioni di origine (Accordo di Lisbona del 1958). Ampio spazio viene poi accordato ai TRIPs del 1994 i quali costituiscono il trattato multilaterale maggiormente comprensivo sulla disciplina della proprietà intellettuale del ventesimo secolo. Nel secondo capitolo viene dato uno sguardo d'insieme alle modalità attraverso cui, nel rispetto degli obblighi internazionali assunti, gli Stati hanno reso operativa la tutela delle indicazioni geografiche a livello ¿domestico¿. Nel capitolo terzo e nella parte dedicata alle considerazioni conclusive sono analizzati i regimi di protezione delle indicazioni geografiche secondo le prospettive culturali, politiche e socio-economiche delle due più importanti potenze commerciali nel sistema multilaterale degli scambi. In primo luogo si delineano i tratti principali del sistema europeo di protezione sui generis configurato dal regolamento comunitario n. 510/2006 e successivamente è rivolta attenzione al sistema di protezione delle denominazioni geografiche accordato dal diritto dei marchi statunitense con il Lanham Act del 1946. Infine, avendo a mente l'inadeguatezza dell'attuale sistema di protezione internazionale, configureremo una previsione circa l'evoluzione della tutela delle indicazioni geografiche nel sistema multilaterale degli scambi.
Denominazioni di origine e indicazioni geografiche protette.
BERTONE, GABRIELE
2009/2010
Abstract
In un'epoca nella quale la globalizzazione dell'economia non si esprime soltanto nella globalizzazione dei mercati, ma anche nel progressivo aumento di processi di frammentazione produttiva, la tutela delle indicazioni geografiche diventa un imperativo sempre più crescente nell'interesse congiunto dei produttori locali e dei consumatori che esigono prodotti differenziati in ordine al luogo di provenienza e alle caratteristiche qualitative. Il valore posseduto da questa tipologia di segni distintivi e il bagaglio di informazioni che essi forniscono ai consumatori, giustificano la loro protezione sia negli ordinamenti nazionali ma anche e soprattutto nel sistema internazionale. Quest'ultimo, tuttavia, per effetto delle contrapposizioni tra le tradizioni culturali e i profili socioeconomici degli Stati più sviluppati risulta tutt'altro che condiviso. Vi sono Paesi (ad esempio l'Italia, la Francia, la Spagna) in cui il tema delle indicazioni geografiche, oltre a vantare tradizioni risalenti, esprime una quota importante del prodotto ¿industriale¿ lordo, coinvolge un elevato numero di operatori e viene largamente utilizzato come strumento di marketing, anche e soprattutto in fase di esportazione, e Paesi (ad esempio Stati Uniti, Australia e Giappone) che non hanno una tradizione di questo tipo e che attribuiscono alle indicazioni geografiche importanza marginale. A fronte di questo scenario, il presente elaborato analizza il tema della protezione delle indicazioni geografiche nei diversi ordinamenti. Il lavoro si articola in tre parti. Nel primo capitolo si delineano i tratti fondamentali dell'armonizzazione convenzionale, inaugurata nel 1883 con la Convenzione di Parigi, e sviluppatasi poi nelle specifiche convenzioni sulla repressione delle indicazioni di provenienza false o ingannevoli (Accordi di Madrid del 1891) e sulla protezione internazionale mediante registrazione delle denominazioni di origine (Accordo di Lisbona del 1958). Ampio spazio viene poi accordato ai TRIPs del 1994 i quali costituiscono il trattato multilaterale maggiormente comprensivo sulla disciplina della proprietà intellettuale del ventesimo secolo. Nel secondo capitolo viene dato uno sguardo d'insieme alle modalità attraverso cui, nel rispetto degli obblighi internazionali assunti, gli Stati hanno reso operativa la tutela delle indicazioni geografiche a livello ¿domestico¿. Nel capitolo terzo e nella parte dedicata alle considerazioni conclusive sono analizzati i regimi di protezione delle indicazioni geografiche secondo le prospettive culturali, politiche e socio-economiche delle due più importanti potenze commerciali nel sistema multilaterale degli scambi. In primo luogo si delineano i tratti principali del sistema europeo di protezione sui generis configurato dal regolamento comunitario n. 510/2006 e successivamente è rivolta attenzione al sistema di protezione delle denominazioni geografiche accordato dal diritto dei marchi statunitense con il Lanham Act del 1946. Infine, avendo a mente l'inadeguatezza dell'attuale sistema di protezione internazionale, configureremo una previsione circa l'evoluzione della tutela delle indicazioni geografiche nel sistema multilaterale degli scambi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/13877