La flora esotica ricopre un ruolo molto specifico e determinante nell’evoluzione del soprassuolo di un particolare ecosistema, in quanto si tratta di specie vegetali che presentano vari tipi di adattamento al luogo d’introduzione e che spesso ne definiscono un ruolo invasivo. Nel panorama internazionale assume particolare interesse Buddleja davidii Franch., detta anche “Albero delle Farfalle”, un arbusto perennante e semi deciduo, d’origine cinese, caratterizzato da numerosi fusti fortemente ramificati, da foglie opposte e da fiori molto profumati e colorati, portati in infiorescenze vistose e molto apprezzate dall’uomo. Nonostante una distribuzione già ampia e consolidata, B. davidii non ha ancora raggiunto la sua massima diffusione; numerosi studi evidenziano che il cambiamento climatico in atto sarà molto favorevole alla specie nel lungo periodo: l’innalzamento delle temperature potrà giovare a quei popolamenti secondari che già vegetano in regioni con climi continentali; inoltre, essendo pioniera, eliofila e xerofila, riesce a vegetare su diversi suoli, pur preferendo quelli ben drenanti e poveri di sostanza organica. Questo insieme di caratteristiche spiega l’ampio range di habitat in cui è possibile trovare la specie: dai tipici ambienti naturali quali greti, macereti e boschi ripari, alle zone industriali dismesse, cantieri e corridoi di trasporto. L’abbondante fioritura richiama impollinatori di vario tipo che disperdono il polline, favorendo la produzione di frutti e semi già nei primi anni di vita della pianta; quest’ultimi attecchiscono facilmente, dando origine a dei germogli che presentano dei ritmi di accrescimento molto elevati. Tale combinazione di fattori rende B. davidii altamente competitiva nei confronti della flora autoctona, che non è in grado di rispondere con degli adattamenti rapidi ed efficaci. In questa visione d’insieme è importante quindi valutare quali siano gli interventi più opportuni da applicare ai singoli contesti ambientali, scegliendo, ad esempio, se è preferibile effettuare un trattamento chimico piuttosto che meccanico.
Caratteristiche di Buddleja davidii Franch. e problematiche ecologiche dovute alla sua introduzione.
BRUSASCO, GIULIO
2020/2021
Abstract
La flora esotica ricopre un ruolo molto specifico e determinante nell’evoluzione del soprassuolo di un particolare ecosistema, in quanto si tratta di specie vegetali che presentano vari tipi di adattamento al luogo d’introduzione e che spesso ne definiscono un ruolo invasivo. Nel panorama internazionale assume particolare interesse Buddleja davidii Franch., detta anche “Albero delle Farfalle”, un arbusto perennante e semi deciduo, d’origine cinese, caratterizzato da numerosi fusti fortemente ramificati, da foglie opposte e da fiori molto profumati e colorati, portati in infiorescenze vistose e molto apprezzate dall’uomo. Nonostante una distribuzione già ampia e consolidata, B. davidii non ha ancora raggiunto la sua massima diffusione; numerosi studi evidenziano che il cambiamento climatico in atto sarà molto favorevole alla specie nel lungo periodo: l’innalzamento delle temperature potrà giovare a quei popolamenti secondari che già vegetano in regioni con climi continentali; inoltre, essendo pioniera, eliofila e xerofila, riesce a vegetare su diversi suoli, pur preferendo quelli ben drenanti e poveri di sostanza organica. Questo insieme di caratteristiche spiega l’ampio range di habitat in cui è possibile trovare la specie: dai tipici ambienti naturali quali greti, macereti e boschi ripari, alle zone industriali dismesse, cantieri e corridoi di trasporto. L’abbondante fioritura richiama impollinatori di vario tipo che disperdono il polline, favorendo la produzione di frutti e semi già nei primi anni di vita della pianta; quest’ultimi attecchiscono facilmente, dando origine a dei germogli che presentano dei ritmi di accrescimento molto elevati. Tale combinazione di fattori rende B. davidii altamente competitiva nei confronti della flora autoctona, che non è in grado di rispondere con degli adattamenti rapidi ed efficaci. In questa visione d’insieme è importante quindi valutare quali siano gli interventi più opportuni da applicare ai singoli contesti ambientali, scegliendo, ad esempio, se è preferibile effettuare un trattamento chimico piuttosto che meccanico.File | Dimensione | Formato | |
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