La storia delle donne non fu solamente caratterizzata dalla superiorità dell’uomo, ma soprattutto dalla sua dominazione. Per tanti anni il genere femminile ha dovuto subire i canoni tipici della società, che lo costringevano ad avere come unica prospettiva di vita quella di diventare buone mogli e madri. Il loro unico obiettivo, infatti, si riduceva al prendersi cura e ad avere la responsabilità, dapprima del loro marito e, in seguito, della prole. Uno degli stereotipi maggiormente diffuso, nonché ideale della donna in generale era quello della fragilità femminile, una fragilità non prettamente fisica, ma anche biologica, mentale, la quale si ripercuoteva sull’incapacità della donna di acquisire competenze o semplici saperi. Solo a partire dal XIX secolo le donne cominciarono il loro lungo percorso di emancipazione, durante il quale cercarono di farsi strada in una società che lentamente stava cambiando. Mediante la ricerca svolta si potrà notare quanto lentamente sia avvenuto l’apparente riscatto delle donne nel corso della storia, ricco di ostacoli da superare e quanti “no” hanno dovuto accettare prima di potersi guadagnare un minimo di rispetto, non solo in ambito sociale, ma anche lavorativo, considerato un tabù per le donne dei secoli passati. Nella parte iniziale dell’elaborato viene sviluppata la complessa e ingiusta condizione della donna a partire dal XVII secolo in Europa, più precisamente in Italia, fino ad arrivare ai giorni nostri. La donna ha da sempre dovuto affrontare situazioni a lei avverse senza avere la possibilità di difesa personale poiché succube del pensiero della società assai maschilista. Viene, tuttavia, affrontato il periodo dell’Ottocento e del Novecento, più promettente per le donne in quanto hanno potuto vedere un barlume di speranza, ma soprattutto, più concrete alternative di vita, di emancipazione e di rinascita. In un secondo momento si tratta un discorso più relativo alla sfera lavorativa della donna e sulla sua scolarizzazione, la quale all’inizio, vedeva le bambine escluse da ogni grado scolastico e poi, successivamente protagoniste, per poterle garantire almeno le nozioni di base idonee ad occupare una mansione lavorativa esterna alla propria abitazione. Si parlerà anche della nascita del mestiere dell’insegnante, dapprima visto come “semplice”, per poi essere rivalutato, rispettato e non più sottovalutato. A conclusione dello scritto affronta il tema dell’infanzia e si citeranno i nomi di alcune delle pedagogiste che hanno fatto la storia della Pedagogia e che hanno fondato le basi dell’Educazione odierna. In particolare quelli di Maria Montessori, grande studiosa, che con la sua caparbietà sfidò i canoni della sua società proponendo un nuovo modo di vedere il bambino e il periodo dell’infanzia in generale e le sorelle Rosa e Carolina Agazzi, che con il loro modello di scuola materna sono state le promotrici di quello che oggi è un luogo fondamentale per il bambino e le sue esperienze di vita.
"Uno sguardo all’universo femminile attraverso i secoli: l’impronta pedagogica di Maria Montessori e delle sorelle Agazzi"
GARELLO, BENEDETTA
2020/2021
Abstract
La storia delle donne non fu solamente caratterizzata dalla superiorità dell’uomo, ma soprattutto dalla sua dominazione. Per tanti anni il genere femminile ha dovuto subire i canoni tipici della società, che lo costringevano ad avere come unica prospettiva di vita quella di diventare buone mogli e madri. Il loro unico obiettivo, infatti, si riduceva al prendersi cura e ad avere la responsabilità, dapprima del loro marito e, in seguito, della prole. Uno degli stereotipi maggiormente diffuso, nonché ideale della donna in generale era quello della fragilità femminile, una fragilità non prettamente fisica, ma anche biologica, mentale, la quale si ripercuoteva sull’incapacità della donna di acquisire competenze o semplici saperi. Solo a partire dal XIX secolo le donne cominciarono il loro lungo percorso di emancipazione, durante il quale cercarono di farsi strada in una società che lentamente stava cambiando. Mediante la ricerca svolta si potrà notare quanto lentamente sia avvenuto l’apparente riscatto delle donne nel corso della storia, ricco di ostacoli da superare e quanti “no” hanno dovuto accettare prima di potersi guadagnare un minimo di rispetto, non solo in ambito sociale, ma anche lavorativo, considerato un tabù per le donne dei secoli passati. Nella parte iniziale dell’elaborato viene sviluppata la complessa e ingiusta condizione della donna a partire dal XVII secolo in Europa, più precisamente in Italia, fino ad arrivare ai giorni nostri. La donna ha da sempre dovuto affrontare situazioni a lei avverse senza avere la possibilità di difesa personale poiché succube del pensiero della società assai maschilista. Viene, tuttavia, affrontato il periodo dell’Ottocento e del Novecento, più promettente per le donne in quanto hanno potuto vedere un barlume di speranza, ma soprattutto, più concrete alternative di vita, di emancipazione e di rinascita. In un secondo momento si tratta un discorso più relativo alla sfera lavorativa della donna e sulla sua scolarizzazione, la quale all’inizio, vedeva le bambine escluse da ogni grado scolastico e poi, successivamente protagoniste, per poterle garantire almeno le nozioni di base idonee ad occupare una mansione lavorativa esterna alla propria abitazione. Si parlerà anche della nascita del mestiere dell’insegnante, dapprima visto come “semplice”, per poi essere rivalutato, rispettato e non più sottovalutato. A conclusione dello scritto affronta il tema dell’infanzia e si citeranno i nomi di alcune delle pedagogiste che hanno fatto la storia della Pedagogia e che hanno fondato le basi dell’Educazione odierna. In particolare quelli di Maria Montessori, grande studiosa, che con la sua caparbietà sfidò i canoni della sua società proponendo un nuovo modo di vedere il bambino e il periodo dell’infanzia in generale e le sorelle Rosa e Carolina Agazzi, che con il loro modello di scuola materna sono state le promotrici di quello che oggi è un luogo fondamentale per il bambino e le sue esperienze di vita.File | Dimensione | Formato | |
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