During a competition it can happen to not be able to keep the pace, to start to slow down and in the most critical cases to stop. Where does this feeling come from that does not allow a trained athlete to continue? The goal of the elaborate is to demonstrate the value that covers the mind in endurance sports performance. Traditional physiology has always stated that the cause of the interruption of a physical exercise by the athlete was due to a set of factors such as insufficient oxygen levels and the accumulation of lactic acid in muscle tissue. Yet this statement is not entirely true. According to Professor Samuele Marcora, athletes in making an effort to exhaustion, when they decide to stop in reality are still far from their physical limit. The perceived fatigue depends on the level of maximum effort that the athlete is able to tolerate and the potential motivation. Physical limits exist but no one can reach them because the psychological limit of tolerance to effort is reached first.
Durante una gara può succedere di non riuscire a tenere il ritmo, di iniziare a rallentare e nei casi più critici doversi fermare. Da dove viene questa sensazione che non permette ad un atleta allenato di continuare? L’obiettivo dell’elaborato è quello di dimostrare il valore che ricopre la mente nelle prestazioni sportive di endurance. La fisiologia tradizionale ha sempre affermato che la causa dell’interruzione di un esercizio fisico da parte dell’atleta fosse dovuta a un insieme fattori quali l’insufficienza dei livelli di ossigeno e l’accumulo di acido lattico nel tessuto muscolare. Eppure, questa affermazione non è del tutto esaustiva. Secondo il Professor Samuele Marcora, gli atleti nell’effettuare uno sforzo a esaurimento, quando decidono di fermarsi in realtà sono ancora ben lontani dal loro limite fisico. La stanchezza percepita dipende dal livello di massimo sforzo che l’atleta è capace di tollerare e dalla motivazione potenziale. I limiti fisici esistono ma nessuno riesce a raggiungerli perché viene raggiunto prima il limite psicologico di tolleranza allo sforzo.
LA FATICA MENTALE IN SOGGETTI MOTIVATI DURANTE UNA PRESTAZIONE DI RESISTENZA
SORDELLO, ELISA
2021/2022
Abstract
Durante una gara può succedere di non riuscire a tenere il ritmo, di iniziare a rallentare e nei casi più critici doversi fermare. Da dove viene questa sensazione che non permette ad un atleta allenato di continuare? L’obiettivo dell’elaborato è quello di dimostrare il valore che ricopre la mente nelle prestazioni sportive di endurance. La fisiologia tradizionale ha sempre affermato che la causa dell’interruzione di un esercizio fisico da parte dell’atleta fosse dovuta a un insieme fattori quali l’insufficienza dei livelli di ossigeno e l’accumulo di acido lattico nel tessuto muscolare. Eppure, questa affermazione non è del tutto esaustiva. Secondo il Professor Samuele Marcora, gli atleti nell’effettuare uno sforzo a esaurimento, quando decidono di fermarsi in realtà sono ancora ben lontani dal loro limite fisico. La stanchezza percepita dipende dal livello di massimo sforzo che l’atleta è capace di tollerare e dalla motivazione potenziale. I limiti fisici esistono ma nessuno riesce a raggiungerli perché viene raggiunto prima il limite psicologico di tolleranza allo sforzo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/138565