La seguente dissertazione di laurea mira ad evidenziare il rapporto tra Berdjaev e la rivoluzione bolscevica. La classe intellettuale russa è artefice della cornice ideologica e propagandistica della rivoluzione stessa. Se inizialmente, però, l’intera intelligencija russa aveva accolto con favore il socialismo, dopo le violenze e i soprusi, una parte di essa se ne distacca e ne diventa critica. Nikolaj Berdjaev da questo punto di vista è un pensatore paradigmatico. Marxista da giovane, ha abbandonato le sue vecchie idee dopo che il socialismo aveva rivelato i suoi lati più ‘oscuri’, ne diventa critico e, dopo due arresti, viene esiliato nel 1922 insieme a molti altri intellettuali considerati dissidenti. L’elaborato muove dalla Biografia spirituale di Berdjaev, nella quale l’autore si racconta e decide cosa di lui lasciare alla posterità. Sono evidenziati gli aspetti della vita del filosofo che lo avvicinano o lo allontanano al marxismo, seguendo sottotraccia il modo in cui l’ideologia di Berdjaev si forma e si modella. Seguirà allora il rapporto, spesso conflittuale, tra l’autore e l’intelligencija rivoluzionaria, fondato principalmente sui seguenti punti: cosa aspettarsi dalla rivoluzione; quali i riferimenti ideologici da prendere in considerazione; come utilizzare e accogliere la filosofia della propria patria e quella occidentale. Sono analizzati i testi in cui Berdjaev legge con occhi critici la rivoluzione, in particolare attraverso riferimenti a pensatori celebri come Gogol’, Tolstoj e Dostoevskij. Quest’ultimo per il filosofo è il vero profeta della rivoluzione, colui che ha saputo coglierne in profondità lo spirito, nonché il più grande metafisico della storia del pensiero russo. Infine, si evidenzia il modo in cui Berdjaev interpreta la rivoluzione a distanza di anni, in esilio, non più in termini catastrofici ma inserendola nel generale movimento escatologico della storia. La dissertazione di laurea ha l’obbiettivo di dare un quadro generale del filosofo Berdjaev in relazione alla rivoluzione bolscevica e al movimento socialista. La particolarità dell’autore è quella di essere sempre distinto e originale rispetto a qualsiasi corrente in voga. Egli tiene a cuore il problema sociale nonostante si sia allontanato dal movimento socialista. Ciò che più conta per il filosofo è la libertà dell’individuo e si erge a difensore di una filosofia personalistica, dove il ruolo dell’individuo trascende e travalica gli interessi collettivi e di massa.

Berdjaev e la Rivoluzione russa: una critica dell'intelligencija e del bolscevismo

MACRIPÒ, LUCA
2021/2022

Abstract

La seguente dissertazione di laurea mira ad evidenziare il rapporto tra Berdjaev e la rivoluzione bolscevica. La classe intellettuale russa è artefice della cornice ideologica e propagandistica della rivoluzione stessa. Se inizialmente, però, l’intera intelligencija russa aveva accolto con favore il socialismo, dopo le violenze e i soprusi, una parte di essa se ne distacca e ne diventa critica. Nikolaj Berdjaev da questo punto di vista è un pensatore paradigmatico. Marxista da giovane, ha abbandonato le sue vecchie idee dopo che il socialismo aveva rivelato i suoi lati più ‘oscuri’, ne diventa critico e, dopo due arresti, viene esiliato nel 1922 insieme a molti altri intellettuali considerati dissidenti. L’elaborato muove dalla Biografia spirituale di Berdjaev, nella quale l’autore si racconta e decide cosa di lui lasciare alla posterità. Sono evidenziati gli aspetti della vita del filosofo che lo avvicinano o lo allontanano al marxismo, seguendo sottotraccia il modo in cui l’ideologia di Berdjaev si forma e si modella. Seguirà allora il rapporto, spesso conflittuale, tra l’autore e l’intelligencija rivoluzionaria, fondato principalmente sui seguenti punti: cosa aspettarsi dalla rivoluzione; quali i riferimenti ideologici da prendere in considerazione; come utilizzare e accogliere la filosofia della propria patria e quella occidentale. Sono analizzati i testi in cui Berdjaev legge con occhi critici la rivoluzione, in particolare attraverso riferimenti a pensatori celebri come Gogol’, Tolstoj e Dostoevskij. Quest’ultimo per il filosofo è il vero profeta della rivoluzione, colui che ha saputo coglierne in profondità lo spirito, nonché il più grande metafisico della storia del pensiero russo. Infine, si evidenzia il modo in cui Berdjaev interpreta la rivoluzione a distanza di anni, in esilio, non più in termini catastrofici ma inserendola nel generale movimento escatologico della storia. La dissertazione di laurea ha l’obbiettivo di dare un quadro generale del filosofo Berdjaev in relazione alla rivoluzione bolscevica e al movimento socialista. La particolarità dell’autore è quella di essere sempre distinto e originale rispetto a qualsiasi corrente in voga. Egli tiene a cuore il problema sociale nonostante si sia allontanato dal movimento socialista. Ciò che più conta per il filosofo è la libertà dell’individuo e si erge a difensore di una filosofia personalistica, dove il ruolo dell’individuo trascende e travalica gli interessi collettivi e di massa.
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