Il castagno (Castanea sativa Mill.) è una delle specie forestali principali dell'ambiente forestale italiano con ormai più di 788.000 ha di superficie occupata dalla relativa categoria forestale (7% della superficie forestale totale) secondo l’inventario forestale italiano del 2005. Dal secondo dopoguerra si è assistito ad una progressiva diminuzione della gestione attiva dei cedui di castagno in tutta la realtà italiana. Questo ha portato ad un superamento del turno consuetudinario di utilizzazione dei popolamenti cedui in molte regioni. Tra le conseguenze dell'invecchiamento l'accumulo di necromassa (Coarse Woody Debris) rappresenta uno degli aspetti più rilevanti. Se da un lato infatti la necromassa assolve ad un ruolo fondamentale ai fini della biodiversità dell'ambiente forestale e come sink di C, dall'altro questa può rappresentare, soprattutto in ambienti mediterranei, elemento rilevante ai fini della gestione e prevenzione degli incendi boschivi. In questa tesi, la necromassa presente all'interno di popolamenti cedui invecchiati di castagno presenti nel comune di Cairo Montenotte, è stata caratterizzata in termini quali-quantitativi e confrontata con dati a livello italiano ed europeo. I dati riportati dall'inventario forestale nazionale del 2005 indicano un volume medio di necromassa nei boschi italiani di 8,8 m3/ha ed un valore medio per i castagneti di 20,1 m3/ha. Questo dato medio presenta però a scala regionale e locale valori estremamente variabili. La necromassa rilevata in bosco è stata valutata sia in termini quantitativi (volume complessivo), sia in termini qualitativi (composizione in termini di piante morte in piedi, piante a terra e ceppaie), oltre che per la sua suddivisione in classi di decomposizione. La caratterizzazione quali-quantitativa della necromassa è stata quindi la base conoscitiva per valutare possibili ipotesi di gestione di questa componente nell'ambito degli interventi selvicolturali attuabili nel territorio analizzato, sia in area protetta che fuori area protetta.

Caratterizzazione della necromassa nei cedui invecchiati di castagno nel Comune di Cairo Montenotte (SV).

GHIGGINI, FEDERICO
2020/2021

Abstract

Il castagno (Castanea sativa Mill.) è una delle specie forestali principali dell'ambiente forestale italiano con ormai più di 788.000 ha di superficie occupata dalla relativa categoria forestale (7% della superficie forestale totale) secondo l’inventario forestale italiano del 2005. Dal secondo dopoguerra si è assistito ad una progressiva diminuzione della gestione attiva dei cedui di castagno in tutta la realtà italiana. Questo ha portato ad un superamento del turno consuetudinario di utilizzazione dei popolamenti cedui in molte regioni. Tra le conseguenze dell'invecchiamento l'accumulo di necromassa (Coarse Woody Debris) rappresenta uno degli aspetti più rilevanti. Se da un lato infatti la necromassa assolve ad un ruolo fondamentale ai fini della biodiversità dell'ambiente forestale e come sink di C, dall'altro questa può rappresentare, soprattutto in ambienti mediterranei, elemento rilevante ai fini della gestione e prevenzione degli incendi boschivi. In questa tesi, la necromassa presente all'interno di popolamenti cedui invecchiati di castagno presenti nel comune di Cairo Montenotte, è stata caratterizzata in termini quali-quantitativi e confrontata con dati a livello italiano ed europeo. I dati riportati dall'inventario forestale nazionale del 2005 indicano un volume medio di necromassa nei boschi italiani di 8,8 m3/ha ed un valore medio per i castagneti di 20,1 m3/ha. Questo dato medio presenta però a scala regionale e locale valori estremamente variabili. La necromassa rilevata in bosco è stata valutata sia in termini quantitativi (volume complessivo), sia in termini qualitativi (composizione in termini di piante morte in piedi, piante a terra e ceppaie), oltre che per la sua suddivisione in classi di decomposizione. La caratterizzazione quali-quantitativa della necromassa è stata quindi la base conoscitiva per valutare possibili ipotesi di gestione di questa componente nell'ambito degli interventi selvicolturali attuabili nel territorio analizzato, sia in area protetta che fuori area protetta.
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