Durante il periodo di studi svolto a Guadalupa, nelle Antille francesi, nell’ambito del progetto Erasmus, ho avuto modo di lavorare alla progettazione di un frammento di “trame verte” con un tirocinio portato avanti con Daniel Imbert, professore e ricercatore presso l’Université des Antilles. Questo progetto, oggetto della mia tesi è volto alla restaurazione della biodiversità nel nord di Grande-Terre, l’isola più antropizzata dell’arcipelago, dove le piantagioni e i pascoli si sostituiscono gradualmente alla foresta tropicale secca che sopravvive sotto forma di boschi sempre più frammentati. La foresta tropicale secca costituisce un bioma fortemente minacciato e ospita un gran numero di endemismi vegetali e animali. Durante il lavoro, ci si è focalizzati sull’individuazione di un sito idoneo per la creazione di un corridoio ecologico che ha come scopo quello di mettere in connessione i gruppi forestali relitti per ristabilire la continuità ecologica, consentire la libera circolazione delle specie animali e vegetali e favorire la ricolonizzazione di habitat ad oggi troppo distanti tra loro per essere raggiunti. L’identificazione del sito si è basata sulla consultazione di documenti cartografici di diversa natura, i quali hanno permesso di analizzare lo stato attuale della copertura forestale nel settore. La decisione è stata guidata anche da diversi documenti forniti dal Conseil Départemental, e da osservazioni effettuate sul campo al fine di acquisire ulteriori informazioni sulla natura e la struttura della copertura vegetale: tipologie biologiche e specie dominanti, copertura e altezza degli strati vegetali. Il sito idoneo è stato scelto tenendo conto anche della possibilità di azione ed il controllo o la possibilità di acquisizione di alcuni terreni da parte di organizzazioni ed enti locali quali l’ONF, il Conseil Départemental ed il Conservatoire du Littoral. In seguito sono stati identificati degli indicatori biologici rilevanti che permettano in futuro di valutare l'efficacia delle misure adottate sulla base della loro distribuzione all’interno dell’isola e delle loro caratteristiche ecologiche. Tra le specie endemiche più adatte a questo scopo la parula piombata si è rivelata essere quella di maggiore interesse, per la sua ecologia strettamente forestale. La scelta è stata possibile dall’analisi dei dati sulle osservazioni di questi uccelli e grazie al parere dell’ornitologo Giles Leblond. Sulla base dei risultati ottenuti in questo lavoro è emerso come sia necessario e urgente stabilire una continuità ecologica tra le foreste della costa occidentale di Grande-Terre (“sorgente”) e il massiccio della Barre de Cadoue (“pozzo”) lungo la Ravine Gaschet. Nonostante la sua antropizzazione, questo sito ha mostrato la sua potenzialità nella rapidità della dinamica di sostituzione spontanea della vegetazione, è auspicabile quindi l’interruzione immediata della deforestazione e la protezione degli incolti per garantirne la graduale evoluzione in bosco. Per accelerare la riconquista della vegetazione e garantire la connettività sarà necessario il rimboschimento con specie pioniere ed autoctone lungo la Ravine Gaschet. Inoltre si sottolinea l’importanza di portare avanti sforzi congiunti tra enti locali per garantire l’effettiva realizzazione del progetto.
Applicazione del concetto di trame verte nel settore settentrionale di Grande-Terre, Guadalupa
BERTON, LEONARDO
2020/2021
Abstract
Durante il periodo di studi svolto a Guadalupa, nelle Antille francesi, nell’ambito del progetto Erasmus, ho avuto modo di lavorare alla progettazione di un frammento di “trame verte” con un tirocinio portato avanti con Daniel Imbert, professore e ricercatore presso l’Université des Antilles. Questo progetto, oggetto della mia tesi è volto alla restaurazione della biodiversità nel nord di Grande-Terre, l’isola più antropizzata dell’arcipelago, dove le piantagioni e i pascoli si sostituiscono gradualmente alla foresta tropicale secca che sopravvive sotto forma di boschi sempre più frammentati. La foresta tropicale secca costituisce un bioma fortemente minacciato e ospita un gran numero di endemismi vegetali e animali. Durante il lavoro, ci si è focalizzati sull’individuazione di un sito idoneo per la creazione di un corridoio ecologico che ha come scopo quello di mettere in connessione i gruppi forestali relitti per ristabilire la continuità ecologica, consentire la libera circolazione delle specie animali e vegetali e favorire la ricolonizzazione di habitat ad oggi troppo distanti tra loro per essere raggiunti. L’identificazione del sito si è basata sulla consultazione di documenti cartografici di diversa natura, i quali hanno permesso di analizzare lo stato attuale della copertura forestale nel settore. La decisione è stata guidata anche da diversi documenti forniti dal Conseil Départemental, e da osservazioni effettuate sul campo al fine di acquisire ulteriori informazioni sulla natura e la struttura della copertura vegetale: tipologie biologiche e specie dominanti, copertura e altezza degli strati vegetali. Il sito idoneo è stato scelto tenendo conto anche della possibilità di azione ed il controllo o la possibilità di acquisizione di alcuni terreni da parte di organizzazioni ed enti locali quali l’ONF, il Conseil Départemental ed il Conservatoire du Littoral. In seguito sono stati identificati degli indicatori biologici rilevanti che permettano in futuro di valutare l'efficacia delle misure adottate sulla base della loro distribuzione all’interno dell’isola e delle loro caratteristiche ecologiche. Tra le specie endemiche più adatte a questo scopo la parula piombata si è rivelata essere quella di maggiore interesse, per la sua ecologia strettamente forestale. La scelta è stata possibile dall’analisi dei dati sulle osservazioni di questi uccelli e grazie al parere dell’ornitologo Giles Leblond. Sulla base dei risultati ottenuti in questo lavoro è emerso come sia necessario e urgente stabilire una continuità ecologica tra le foreste della costa occidentale di Grande-Terre (“sorgente”) e il massiccio della Barre de Cadoue (“pozzo”) lungo la Ravine Gaschet. Nonostante la sua antropizzazione, questo sito ha mostrato la sua potenzialità nella rapidità della dinamica di sostituzione spontanea della vegetazione, è auspicabile quindi l’interruzione immediata della deforestazione e la protezione degli incolti per garantirne la graduale evoluzione in bosco. Per accelerare la riconquista della vegetazione e garantire la connettività sarà necessario il rimboschimento con specie pioniere ed autoctone lungo la Ravine Gaschet. Inoltre si sottolinea l’importanza di portare avanti sforzi congiunti tra enti locali per garantire l’effettiva realizzazione del progetto.File | Dimensione | Formato | |
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