Gli insetti sociali vivono in colonie caratterizzate da un’organizzazione complessa che ne garantisce la sopravvivenza. Queste società sono infatti strutturate in caste, ognuna adatta a svolgere una precisa attività. I compiti principali dei membri della colonia riguardano il foraggiamento, la riproduzione, la difesa e l’allevamento della prole. Per mantenere tale struttura sociale gli insetti hanno bisogno di comunicare e riconoscersi tra loro. Per comprendere se appartengono alla medesima colonia, quando due individui si incontrano, si toccano con le antenne e, in base ai segnali percepiti sviluppano comportamenti cooperativi o aggressivi. Ogni colonia è caratterizzata da una soglia di accettazione che può essere modulata in base alle condizioni biotiche e abiotiche. Come noto nelle api, quando la disponibilità di risorse trofiche è limitata, la soglia per discriminare un membro della colonia da un estraneo può essere innalzata, anche a costo di rifiutare erroneamente i compagni di nido. La discriminazione tra i compagni di nido è mediata dagli idrocarburi a catena lunga, ramificati o lineari, saturi o insaturi, presenti sulla cuticola di tutti gli insetti. Questi composti, in parte determinati geneticamente e in parte influenzati dalla dieta, dallo stato riproduttivo e dalle condizioni ambientali quali temperatura e umidità, sono fondamentali per il riconoscimento dei compagni di nido e questo processo è mediato soprattutto da alcani e alcheni metilati. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di analizzare i meccanismi biosintetici e genetici all’origine dei profili chimici epicuticolari negli insetti sociali (formiche, api, vespe e termiti), con particolare riferimento alle modalità di variazione inter- e intra-coloniali. Dagli esperimenti condotti in prevalenza in laboratorio è emerso che la biosintesi degli idrocarburi cuticolari è polimorfica ed è collegata a quella degli acidi grassi. I siti di immagazzinamento degli idrocarburi possono essere la ghiandola di Dufour, la ghiandola post faringea o la ghiandola pigidiale. I profili cuticolari sono influenzati da fattori genetici che sono probabilmente la fonte di variazione principale degli idrocarburi di cuticola tra le specie. I profili chimici epicuticolari variano però qualitativamente e quantitativamente anche tra gli individui della stessa specie, in fasi di sviluppo diverse o con compiti diversi; un certo grado di variabilità si osserva inoltre tra individui appartenenti a colonie o caste differenti. Lo scambio di idrocarburi cuticolari attraverso allogrooming e trofallassi contribuisce a creare un odore peculiare della colonia, mentre non sono completamente compresi i meccanismi alla base delle marcate differenze rilevate tra individui molto giovani ed individui molto anziani. Gli idrocarburi cuticolari sono stati studiati e analizzati con l’avvento della gas-cromatografia e spettrometria di massa e il loro ruolo è rimasto tuttavia sconosciuto fino agli anni ’70 quando si è iniziato a isolarli, identificarli e sintetizzarli. Ad oggi vengono utilizzati anche per il riconoscimento tassonomico grazie alla loro specie-specificità, ma restano ancora molti aspetti da chiarire sulle modalità tramite cui i fattori biotici e abiotici determinano la variazione dei profili idrocarburici epicuticolari fra colonie o popolazioni della medesima specie.
BIOSINTESI E VARIAZIONE DEGLI IDROCARBURI DI CUTICOLA NEGLI INSETTI SOCIALI
SACCO, GUENDA
2020/2021
Abstract
Gli insetti sociali vivono in colonie caratterizzate da un’organizzazione complessa che ne garantisce la sopravvivenza. Queste società sono infatti strutturate in caste, ognuna adatta a svolgere una precisa attività. I compiti principali dei membri della colonia riguardano il foraggiamento, la riproduzione, la difesa e l’allevamento della prole. Per mantenere tale struttura sociale gli insetti hanno bisogno di comunicare e riconoscersi tra loro. Per comprendere se appartengono alla medesima colonia, quando due individui si incontrano, si toccano con le antenne e, in base ai segnali percepiti sviluppano comportamenti cooperativi o aggressivi. Ogni colonia è caratterizzata da una soglia di accettazione che può essere modulata in base alle condizioni biotiche e abiotiche. Come noto nelle api, quando la disponibilità di risorse trofiche è limitata, la soglia per discriminare un membro della colonia da un estraneo può essere innalzata, anche a costo di rifiutare erroneamente i compagni di nido. La discriminazione tra i compagni di nido è mediata dagli idrocarburi a catena lunga, ramificati o lineari, saturi o insaturi, presenti sulla cuticola di tutti gli insetti. Questi composti, in parte determinati geneticamente e in parte influenzati dalla dieta, dallo stato riproduttivo e dalle condizioni ambientali quali temperatura e umidità, sono fondamentali per il riconoscimento dei compagni di nido e questo processo è mediato soprattutto da alcani e alcheni metilati. L'obiettivo principale di questa tesi è quello di analizzare i meccanismi biosintetici e genetici all’origine dei profili chimici epicuticolari negli insetti sociali (formiche, api, vespe e termiti), con particolare riferimento alle modalità di variazione inter- e intra-coloniali. Dagli esperimenti condotti in prevalenza in laboratorio è emerso che la biosintesi degli idrocarburi cuticolari è polimorfica ed è collegata a quella degli acidi grassi. I siti di immagazzinamento degli idrocarburi possono essere la ghiandola di Dufour, la ghiandola post faringea o la ghiandola pigidiale. I profili cuticolari sono influenzati da fattori genetici che sono probabilmente la fonte di variazione principale degli idrocarburi di cuticola tra le specie. I profili chimici epicuticolari variano però qualitativamente e quantitativamente anche tra gli individui della stessa specie, in fasi di sviluppo diverse o con compiti diversi; un certo grado di variabilità si osserva inoltre tra individui appartenenti a colonie o caste differenti. Lo scambio di idrocarburi cuticolari attraverso allogrooming e trofallassi contribuisce a creare un odore peculiare della colonia, mentre non sono completamente compresi i meccanismi alla base delle marcate differenze rilevate tra individui molto giovani ed individui molto anziani. Gli idrocarburi cuticolari sono stati studiati e analizzati con l’avvento della gas-cromatografia e spettrometria di massa e il loro ruolo è rimasto tuttavia sconosciuto fino agli anni ’70 quando si è iniziato a isolarli, identificarli e sintetizzarli. Ad oggi vengono utilizzati anche per il riconoscimento tassonomico grazie alla loro specie-specificità, ma restano ancora molti aspetti da chiarire sulle modalità tramite cui i fattori biotici e abiotici determinano la variazione dei profili idrocarburici epicuticolari fra colonie o popolazioni della medesima specie.File | Dimensione | Formato | |
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