La tesi prende in esame il testo norreno noto come Viðrǿða líkams ok sálar, il primo dialogo tra anima e corpo tradotto in norreno già nel primo quarto del XIII secolo, oggi conservato in quattro codici (AM 619 4to, AM 696 XXXII 4to, AM 764 4to, JS 405 8vo). Il presente lavoro si propone di studiare ex novo la filiazione della Viðrǿða líkams ok sálar e di tracciarne provenienza e circolazione. Tramite l’analisi qualitativa delle lezioni concorrenti è stato possibile elaborare un nuovo stemma codicum che in parte amplia e in parte conferma quello proposto dai primi studiosi del testo, Widding e Bekker Nielsen. Si è individuato un archetipo comune a tutta la tradizione norrena e si è confermato l’alto valore stemmatico dell’Omeliario Norvegese. Inoltre si è rilevato come i tre manoscritti islandesi discendano da un antenato comune e si è determinata l’esistenza di β2, subarchetipo di 696 4to e 764 4to, del tutto assente nello studio di Widding e Bekker Nielsen. In seguito, tramite la collazione completa delle varianti dei quattro manoscritti norreni, si è potuto appurare come la Viðrǿða líkams ok sálar presenti numerose lezioni e idiosincrasie tipiche della tradizione in antico francese, in particolare con i manoscritti della cosiddetta tradizione “continentale”, di area fiamminga. In ultimo, si sono analizzati i contatti tra Fiandre e Norvegia, attivi sin dal XII secolo, allo scopo di definire le modalità di trasmissione con cui un manoscritto francese della Desputisun sia stato importato a Bergen a cavallo tra il XII e il XIII secolo. Dalle evidenze documentarie dei manoscritti del proto-testo latino Nuper Huiuscemodi e della Desputisun de l’âme et du corps è emerso come sia il testo latino, sia i suoi riadattamenti in francese antico e successivamente in norreno abbiano circolato esclusivamente in ambiente benedettino. Per questo motivo si è ipotizzato un trasferimento della Vorlage francese in Norvegia tramite una rete di monasteri benedettini attiva all’inizio del XIII secolo, ulteriormente favorita dagli intensi rapporti commerciali tra le due regioni e dalle rotte di viaggiatori norvegesi verso l’Europa.

Filiazione, fonti e provenienza fiamminga della Viðrǿða líkams ok sálar

FARDIN, ALICE
2020/2021

Abstract

La tesi prende in esame il testo norreno noto come Viðrǿða líkams ok sálar, il primo dialogo tra anima e corpo tradotto in norreno già nel primo quarto del XIII secolo, oggi conservato in quattro codici (AM 619 4to, AM 696 XXXII 4to, AM 764 4to, JS 405 8vo). Il presente lavoro si propone di studiare ex novo la filiazione della Viðrǿða líkams ok sálar e di tracciarne provenienza e circolazione. Tramite l’analisi qualitativa delle lezioni concorrenti è stato possibile elaborare un nuovo stemma codicum che in parte amplia e in parte conferma quello proposto dai primi studiosi del testo, Widding e Bekker Nielsen. Si è individuato un archetipo comune a tutta la tradizione norrena e si è confermato l’alto valore stemmatico dell’Omeliario Norvegese. Inoltre si è rilevato come i tre manoscritti islandesi discendano da un antenato comune e si è determinata l’esistenza di β2, subarchetipo di 696 4to e 764 4to, del tutto assente nello studio di Widding e Bekker Nielsen. In seguito, tramite la collazione completa delle varianti dei quattro manoscritti norreni, si è potuto appurare come la Viðrǿða líkams ok sálar presenti numerose lezioni e idiosincrasie tipiche della tradizione in antico francese, in particolare con i manoscritti della cosiddetta tradizione “continentale”, di area fiamminga. In ultimo, si sono analizzati i contatti tra Fiandre e Norvegia, attivi sin dal XII secolo, allo scopo di definire le modalità di trasmissione con cui un manoscritto francese della Desputisun sia stato importato a Bergen a cavallo tra il XII e il XIII secolo. Dalle evidenze documentarie dei manoscritti del proto-testo latino Nuper Huiuscemodi e della Desputisun de l’âme et du corps è emerso come sia il testo latino, sia i suoi riadattamenti in francese antico e successivamente in norreno abbiano circolato esclusivamente in ambiente benedettino. Per questo motivo si è ipotizzato un trasferimento della Vorlage francese in Norvegia tramite una rete di monasteri benedettini attiva all’inizio del XIII secolo, ulteriormente favorita dagli intensi rapporti commerciali tra le due regioni e dalle rotte di viaggiatori norvegesi verso l’Europa.
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