Il seguente lavoro presenta, nel dettaglio, il progetto di ricerca e intervento denominato EmpAI (Empawerment of AI competences), finanziato dalla Fondazione Compagnia San Paolo di Torino. Il fine ultimo di tale progetto è quello di promuovere alcune capacità cognitive innate nei bambini, le quali, se allenate e potenziate, possono condurli a comprendere maggiormente tutte quelle tecnologie che si avvalgono dell’Intelligenza Artificiale (IA) e che sempre più giocano un ruolo di rilievo all’interno della nostra società. Il progetto ha coinvolto un gruppo di scuole piemontesi in una vera e propria sperimentazione, dove gli alunni hanno partecipato ad una serie di attività dedicate all’IA ed è stato condotto da alcuni ricercatori del Dipartimento di Informatica e di Psicologia. Nella prima fase, sono state proposte alle classi 4 lezioni di coding e IA, terminate le quali, agli alunni sono stati somministrati alcuni questionari volti ad indagare, le loro conoscenze in ambito di programmazione e IA, le teorie e le credenze riguardo alle loro capacità e obiettivi di apprendimento in ambito informatico, nonché le loro conoscenze circa il funzionamento delle menti artificiali.Nella seconda fase del progetto, invece, sono state proposte 4 lezioni di tipo unplugged, ovvero senza l’utilizzo del computer, con lo scopo di promuovere alcune capacità cognitive considerate necessarie nel favorire l’apprendimento di determinati concetti di IA (la capacità di distinguere tra sintassi e semantica, la capacità di classificazione, la capacità di rivedere gli obiettivi, la pianificazione). In questa parte del progetto, le classi sono state suddivise casualmente in due gruppi: al primo sono state proposte le attività di training, mentre al secondo quelle di controllo attivo, necessarie per una verifica sperimentale dell’efficacia del training. Successivamente, nella terza fase, si sono svolte le ultime 4 lezioni di coding e IA, con l’impiego di un piccolo robot, Codey Rocky, dove l’intento è stato di insegnare ai bambini a programmare comportamenti intelligenti.Nell’ultima parte del progetto, i bambini sono stati rivalutati tramite i questionari già utilizzati precedentemente e, in generale, i risultati mostrano un miglioramento nelle loro abilità di coding e IA.

Il progetto EmpAI: abilità cognitive e Intelligenza Artificiale

CHARBONNIER, ALICE
2021/2022

Abstract

Il seguente lavoro presenta, nel dettaglio, il progetto di ricerca e intervento denominato EmpAI (Empawerment of AI competences), finanziato dalla Fondazione Compagnia San Paolo di Torino. Il fine ultimo di tale progetto è quello di promuovere alcune capacità cognitive innate nei bambini, le quali, se allenate e potenziate, possono condurli a comprendere maggiormente tutte quelle tecnologie che si avvalgono dell’Intelligenza Artificiale (IA) e che sempre più giocano un ruolo di rilievo all’interno della nostra società. Il progetto ha coinvolto un gruppo di scuole piemontesi in una vera e propria sperimentazione, dove gli alunni hanno partecipato ad una serie di attività dedicate all’IA ed è stato condotto da alcuni ricercatori del Dipartimento di Informatica e di Psicologia. Nella prima fase, sono state proposte alle classi 4 lezioni di coding e IA, terminate le quali, agli alunni sono stati somministrati alcuni questionari volti ad indagare, le loro conoscenze in ambito di programmazione e IA, le teorie e le credenze riguardo alle loro capacità e obiettivi di apprendimento in ambito informatico, nonché le loro conoscenze circa il funzionamento delle menti artificiali.Nella seconda fase del progetto, invece, sono state proposte 4 lezioni di tipo unplugged, ovvero senza l’utilizzo del computer, con lo scopo di promuovere alcune capacità cognitive considerate necessarie nel favorire l’apprendimento di determinati concetti di IA (la capacità di distinguere tra sintassi e semantica, la capacità di classificazione, la capacità di rivedere gli obiettivi, la pianificazione). In questa parte del progetto, le classi sono state suddivise casualmente in due gruppi: al primo sono state proposte le attività di training, mentre al secondo quelle di controllo attivo, necessarie per una verifica sperimentale dell’efficacia del training. Successivamente, nella terza fase, si sono svolte le ultime 4 lezioni di coding e IA, con l’impiego di un piccolo robot, Codey Rocky, dove l’intento è stato di insegnare ai bambini a programmare comportamenti intelligenti.Nell’ultima parte del progetto, i bambini sono stati rivalutati tramite i questionari già utilizzati precedentemente e, in generale, i risultati mostrano un miglioramento nelle loro abilità di coding e IA.
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