Il focus di questo elaborato si concentra sul fenomeno della nascita e costruzione della Rete italiana di riduzione del danno (ITARDD), in quanto ho avuto la possibilità durante l’esperienza di secondo tirocinio di assistere ai passaggi per la creazione della rete, quali la presa dei contatti a livello nazionale degli operatori di riduzione del danno e la definizione delle linee guida per portare interventi sul territorio che seguissero le stesse modalità in tutte le regioni italiane. Inoltre, con questo elaborato, si vuole sottolineare il carattere innovativo di questa rete rispetto all’esigenze che prendono forma nei contesti del divertimento, poiché ITARDD si è posta come tramite tra i bisogni emergenti di coloro che frequentano i festival formali ed informali e coloro che ricoprono i ruoli di responsabilità all’interno del settore pubblico e privato che si occupa di patologie e dipendenze legate al consumo di sostanze. L’elaborato è suddiviso in tre capitoli. Nel primo viene definita la normativa esistente a livello europeo e italiano, in particolare a livello europeo dato che non emerge una posizione prevalente sull’uso di sostanze. Dunque, è stato fatto un confronto tra la normativa esistente in alcuni Paesi europei (Portogallo, Olanda e Ungheria), che sono risultati significativi per le differenti ideologie politiche utilizzate per definire le normative nazionali su questo argomento. Nel secondo capitolo viene affrontato il ruolo che ha ricoperto l’assistente sociale per la creazione della rete e gli strumenti professionali messi in atto, non solo per costruirla, ma anche per garantire il suo mantenimento. In questo capitolo viene proposta una suddivisione del lavoro svolto dall’assistente sociale in relazione alla rete, in base alla distinzione, proposta dall’autore Rossi, sul lavoro svolto con la rete, per la rete e dalla rete. Nel terzo capitolo viene svolta un’analisi delle motivazioni che hanno portato alla definizione della rete di riduzione del danno e viene sottolineata l’importanza attribuita all’approccio dialogico affinché venga assicurata la cooperazione e il coinvolgimento di tutti gli operatori che formano ITARDD. Infine, viene svolta un’analisi delle criticità con cui la rete deve confrontarsi e nel capitolo delle conclusioni vengono proposte alcune possibili soluzioni per il superamento di alcuni degli ostacoli dovuti all’esistenza delle criticità presentate.
L'assistente sociale e il lavoro di rete nell'ambito di intervento della riduzione del danno.
GUERCIO, CHIARA
2021/2022
Abstract
Il focus di questo elaborato si concentra sul fenomeno della nascita e costruzione della Rete italiana di riduzione del danno (ITARDD), in quanto ho avuto la possibilità durante l’esperienza di secondo tirocinio di assistere ai passaggi per la creazione della rete, quali la presa dei contatti a livello nazionale degli operatori di riduzione del danno e la definizione delle linee guida per portare interventi sul territorio che seguissero le stesse modalità in tutte le regioni italiane. Inoltre, con questo elaborato, si vuole sottolineare il carattere innovativo di questa rete rispetto all’esigenze che prendono forma nei contesti del divertimento, poiché ITARDD si è posta come tramite tra i bisogni emergenti di coloro che frequentano i festival formali ed informali e coloro che ricoprono i ruoli di responsabilità all’interno del settore pubblico e privato che si occupa di patologie e dipendenze legate al consumo di sostanze. L’elaborato è suddiviso in tre capitoli. Nel primo viene definita la normativa esistente a livello europeo e italiano, in particolare a livello europeo dato che non emerge una posizione prevalente sull’uso di sostanze. Dunque, è stato fatto un confronto tra la normativa esistente in alcuni Paesi europei (Portogallo, Olanda e Ungheria), che sono risultati significativi per le differenti ideologie politiche utilizzate per definire le normative nazionali su questo argomento. Nel secondo capitolo viene affrontato il ruolo che ha ricoperto l’assistente sociale per la creazione della rete e gli strumenti professionali messi in atto, non solo per costruirla, ma anche per garantire il suo mantenimento. In questo capitolo viene proposta una suddivisione del lavoro svolto dall’assistente sociale in relazione alla rete, in base alla distinzione, proposta dall’autore Rossi, sul lavoro svolto con la rete, per la rete e dalla rete. Nel terzo capitolo viene svolta un’analisi delle motivazioni che hanno portato alla definizione della rete di riduzione del danno e viene sottolineata l’importanza attribuita all’approccio dialogico affinché venga assicurata la cooperazione e il coinvolgimento di tutti gli operatori che formano ITARDD. Infine, viene svolta un’analisi delle criticità con cui la rete deve confrontarsi e nel capitolo delle conclusioni vengono proposte alcune possibili soluzioni per il superamento di alcuni degli ostacoli dovuti all’esistenza delle criticità presentate.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/138210