La crisi finanziaria del 2007-2008 e la successiva crisi del debito sovrano hanno creato evidenti difficoltà nel meccanismo di trasmissione tramite il quale la politica monetaria è solitamente in grado di influenzare le variabili appartenenti alla sfera reale. Per superare tali difficoltà la Bce è dovuta ricorrere a misure straordinarie di politica monetaria. Attraverso le diverse fasi della crisi la gestione della politica monetaria da parte della Bce è stata adattata alle esigenze che caratterizzavano il panorama economico europeo. Inizialmente la Bce ha dovuto rivestire il ruolo di prestatore di ultima istanza in un contesto caratterizzato dalla difficoltà degli intermediari nell’accesso al credito a causa di una diffusa mancanza di fiducia. Successivamente le priorità della Banca centrale furono quelle di far fronte alla crisi dei debiti sovrani e scongiurare il rischio che gli spread tra i titoli decennali del debito pubblico dei paesi ad alto debito e i Bund tedeschi diventassero insostenibili. In una terza fase assunse un ruolo centrale il sostegno diretto all’economia reale e la volontà da parte della Bce di evitare che l’Europa attraversasse una fase deflattiva. Nel gennaio 2018 è stata avviata l’exit strategy nei confronti del Quantitative Easing con una riduzione e il progressivo azzeramento degli acquisti netti effettuati tramite il programma APP ma nell’ottobre del 2019 il peggioramento della situazione congiunturale causato dalla diffusione del Coronavirus ha costretto la Banca centrale europea a riprendere gli acquisti netti ed interrompere la strategia di uscita dal QE.
La politica monetaria non convenzionale della Banca Centrale Europea in tempi di crisi.
GALLO, STEFANO
2020/2021
Abstract
La crisi finanziaria del 2007-2008 e la successiva crisi del debito sovrano hanno creato evidenti difficoltà nel meccanismo di trasmissione tramite il quale la politica monetaria è solitamente in grado di influenzare le variabili appartenenti alla sfera reale. Per superare tali difficoltà la Bce è dovuta ricorrere a misure straordinarie di politica monetaria. Attraverso le diverse fasi della crisi la gestione della politica monetaria da parte della Bce è stata adattata alle esigenze che caratterizzavano il panorama economico europeo. Inizialmente la Bce ha dovuto rivestire il ruolo di prestatore di ultima istanza in un contesto caratterizzato dalla difficoltà degli intermediari nell’accesso al credito a causa di una diffusa mancanza di fiducia. Successivamente le priorità della Banca centrale furono quelle di far fronte alla crisi dei debiti sovrani e scongiurare il rischio che gli spread tra i titoli decennali del debito pubblico dei paesi ad alto debito e i Bund tedeschi diventassero insostenibili. In una terza fase assunse un ruolo centrale il sostegno diretto all’economia reale e la volontà da parte della Bce di evitare che l’Europa attraversasse una fase deflattiva. Nel gennaio 2018 è stata avviata l’exit strategy nei confronti del Quantitative Easing con una riduzione e il progressivo azzeramento degli acquisti netti effettuati tramite il programma APP ma nell’ottobre del 2019 il peggioramento della situazione congiunturale causato dalla diffusione del Coronavirus ha costretto la Banca centrale europea a riprendere gli acquisti netti ed interrompere la strategia di uscita dal QE.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/138096