Attraverso questo elaborato di tesi è stato affrontato il nuoto e i suoi effetti su soggetti scoliotici, tema molto discusso soprattutto negli ultimi vent’anni. Il duplice obiettivo di questo lavoro è comprendere quali siano gli effetti benefici, qualora ce ne fossero, soprattutto sottolineando gli effetti non terapeutici del nuoto se prescritto e svolto da soggetti che presentano forme di scoliosi. Il secondo obiettivo è quello di “sfatare il mito” del rapporto nuoto-scoliosi come panacea del benessere e di come il nuoto possa migliorare la condizione di un soggetto scoliotico, dimostrando concretamente le ripercussioni che comporta sulla colonna vertebrale. Per fare questo si è partiti dall’origine del problema e dell’oggetto della tesi, ovvero l’anatomia del rachide e la spiegazione della scoliosi, differenze e peculiarità, spiegando come identificarla e i diversi modi per trattarla, affrontando successivamente anche i principi fisici dell’acqua e di un corpo immerso in essa, essendo proprio l’elemento acqua insieme alla scoliosi e il nuoto, protagonisti di questo elaborato. Successivamente è stata trattata la biomeccanica del nuoto, nei suoi vari stili, per comprendere meglio come i movimenti di essi possano influire negativamente sul corpo, in particolare sul rachide e sulle sue curve fisiologiche. In questo lavoro vengono anche suggerite proposte sportive alternative al nuoto, come l’arrampicata, che contrariamente a ciò che si pensa, è uno sport adatto per soggetti scoliotici.

Scoliosi e acqua. Decade il mito del nuoto come terapia risolutiva.

LIMBORDO, NOEMI
2021/2022

Abstract

Attraverso questo elaborato di tesi è stato affrontato il nuoto e i suoi effetti su soggetti scoliotici, tema molto discusso soprattutto negli ultimi vent’anni. Il duplice obiettivo di questo lavoro è comprendere quali siano gli effetti benefici, qualora ce ne fossero, soprattutto sottolineando gli effetti non terapeutici del nuoto se prescritto e svolto da soggetti che presentano forme di scoliosi. Il secondo obiettivo è quello di “sfatare il mito” del rapporto nuoto-scoliosi come panacea del benessere e di come il nuoto possa migliorare la condizione di un soggetto scoliotico, dimostrando concretamente le ripercussioni che comporta sulla colonna vertebrale. Per fare questo si è partiti dall’origine del problema e dell’oggetto della tesi, ovvero l’anatomia del rachide e la spiegazione della scoliosi, differenze e peculiarità, spiegando come identificarla e i diversi modi per trattarla, affrontando successivamente anche i principi fisici dell’acqua e di un corpo immerso in essa, essendo proprio l’elemento acqua insieme alla scoliosi e il nuoto, protagonisti di questo elaborato. Successivamente è stata trattata la biomeccanica del nuoto, nei suoi vari stili, per comprendere meglio come i movimenti di essi possano influire negativamente sul corpo, in particolare sul rachide e sulle sue curve fisiologiche. In questo lavoro vengono anche suggerite proposte sportive alternative al nuoto, come l’arrampicata, che contrariamente a ciò che si pensa, è uno sport adatto per soggetti scoliotici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/138077