L’obiettivo del trapianto di testa è quello di preservare la mente del paziente e mantenere la sua identità personale, ed è proprio su questa tematica che ci concentreremo. Supponiamo che un trapianto di testa vada a buon fine, e che quindi la testa di B venga attaccata sul corpo di A, la domanda da porsi sarà: la persona risultante, che chiameremo C, avrà l’identità personale di B, di A o avrà un’identità personale unica e indipendente dalle altre due? Per cercare di dare una risposta dovremo prendere in considerazione un problema più grande, ovvero quello del rapporto tra mente e corpo che racchiude al suo interno quello dell’identità. Perché è così importante il rapporto tra mente e corpo? Perché la nostra posizione a riguardo può fortemente influenzare la risposta che potremo dare alla domanda: che identità ha C? In questo scritto prenderemo in esame 3 diverse tesi che provano a dare una risposta alla domanda posta in precedenza, vediamole brevemente: • Per coloro che sostengono il mind essentialism o il neuro riduzionismo (come Locke, Parfit, etc.) la persona risultante C sarà/avrà l’identità personale di B. Per loro infatti la chiave per risolvere il problema è la continuità degli stati mentali. Perché X e Y siano la stessa persona ci deve essere una connessione psicologica diretta. • Coloro che invece sostengono la tesi “animalista” ritengono che la persona risultante sarà A. Questo perché ritengono che l’identità individuale non dipenda dalla continuità degli stati mentali, ma dalla continuità fisica e quindi dalla continuità del corpo. • Molto simile all’animalismo è la tesi che propone Thomson, per lei l’identità di una persona si basa sul criterio fisico, ovvero sull’identità del corpo. Pertanto la sua risposta alla nostra domanda sarà che la persona risultante sarà A.
Identità e trapianto di testa
RAVIOLA, ANDREA
2021/2022
Abstract
L’obiettivo del trapianto di testa è quello di preservare la mente del paziente e mantenere la sua identità personale, ed è proprio su questa tematica che ci concentreremo. Supponiamo che un trapianto di testa vada a buon fine, e che quindi la testa di B venga attaccata sul corpo di A, la domanda da porsi sarà: la persona risultante, che chiameremo C, avrà l’identità personale di B, di A o avrà un’identità personale unica e indipendente dalle altre due? Per cercare di dare una risposta dovremo prendere in considerazione un problema più grande, ovvero quello del rapporto tra mente e corpo che racchiude al suo interno quello dell’identità. Perché è così importante il rapporto tra mente e corpo? Perché la nostra posizione a riguardo può fortemente influenzare la risposta che potremo dare alla domanda: che identità ha C? In questo scritto prenderemo in esame 3 diverse tesi che provano a dare una risposta alla domanda posta in precedenza, vediamole brevemente: • Per coloro che sostengono il mind essentialism o il neuro riduzionismo (come Locke, Parfit, etc.) la persona risultante C sarà/avrà l’identità personale di B. Per loro infatti la chiave per risolvere il problema è la continuità degli stati mentali. Perché X e Y siano la stessa persona ci deve essere una connessione psicologica diretta. • Coloro che invece sostengono la tesi “animalista” ritengono che la persona risultante sarà A. Questo perché ritengono che l’identità individuale non dipenda dalla continuità degli stati mentali, ma dalla continuità fisica e quindi dalla continuità del corpo. • Molto simile all’animalismo è la tesi che propone Thomson, per lei l’identità di una persona si basa sul criterio fisico, ovvero sull’identità del corpo. Pertanto la sua risposta alla nostra domanda sarà che la persona risultante sarà A.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/138072