Partendo dalla storia di Internet e della nascita del Web fino al Web 3.0 e attraverso l’analisi delle forme di sorveglianza quali: i. Sorveglianza istituzionale; ii. Sorveglianza sociale; iii. Self-tracking; si valuterà l’impatto della sorveglianza nella nuova società dell’informazione. Nella trattazione della sorveglianza istituzionale saranno analizzate le quattro principali guardie del nuovo Panopticon quali: i. Facebook; ii. Google; iii. Amazon; iv. Pornhub; e i rispettivi casi mediatici (e.g., Project Nightingale, 2021: Facebook vince la causa antitrust, ecc…). Vi sarà anche un breve riferimento al caso Cambridge Analytica in quanto, nella storia delle cause indotte dalla Federal Trade Commission nei confronti del colosso Facebook Inc., ha giocato un ruolo fondamentale per la definizione del nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. Nello studio della sorveglianza sociale si analizzerà la gestione della privacy sociale da parte degli stessi utenti online. Infine, parlando di self-tracking e di come gli utenti scelgano volontariamente di immettere dati riguardanti - ad esempio - la salute o la posizione, verranno definiti i dispositivi wearable utilizzati per il tracciamento e la raccolta dei dati e più in generale si parlerà dell’Internet of Things andando a valutare la collezione e il processamento dei big data attuati dai nuovi device. Infine, si arriverà alla definizione di sorveglianza liquida in cui non si è sotto un Panopticon coercitivo, ma nelle maglie di una sorveglianza caratterizzata da una manipolazione della scelta (Bauman, Lyion, 2014). Si intende analizzare tale nuova accezione di manipolazione attraverso i seguenti strumenti: i. Bolla algoritmica; ii. Bias cognitivi; iii. Intento di omologazione degli utenti online. Tale trattazione avrà quindi il fine di analizzare i relativi rischi etici e di fiducia riposti nel nuovo ambiente online attraverso lo studio, nella nuova società dell’informazione, della sorveglianza liquida e delle manipolazioni messe in atto dalle piattaforme. Si dedurrà quindi che il senso di libertà di iscriversi a una piattaforma online - sancito spesso da frasi illusorie che compaiono alla sottoscrizione (e.g, “Facebook è gratis e lo sarà sempre”) - in realtà non è altro che un atto di libera cessione dei propri dati e della propria persona assecondando la logica della manipolazione. Per avvalorare questa tesi si pensi alla presenza della bolla algoritmica all’interno della quale l’utente riceve - e immette - informazioni filtrate e costruite intorno alla propria persona: la sua stessa sussistenza non è altro che la conferma dell’esistenza di una logica del controllo dell’utenza online che, da una visione foucaultiana caratterizzata da un controllo pervasivo e dall’alto, ora è onnipresente e multi-livello rispecchiando pienamente i cambiamenti sociali dettati da quella che Bauman definisce modernità liquida. Ne consegue che la libertà online è illusoria sia per la semplice sottoscrizione a piattaforme monopolistiche sia per la sorveglianza che sfrutta la volontarietà degli utenti nella cessione dei dati attraverso la manipolazione che trova forza nella valutazione dei benefici da parte degli utenti come prezzo ragionevole da pagare in cambio delle meraviglie che ci vengono offerte (Bauman, Lyon, 2014). Siamo quindi sicuri di voler affidare la nostra persona, la nostra identità e i nostri dati a multinazionali che detengono un monopolio sulla realtà online?
Dal Panopticon alla sorveglianza liquida: guardie, forme e strumenti di manipolazione nel paradosso della libertà online
PALA, MATILDA
2020/2021
Abstract
Partendo dalla storia di Internet e della nascita del Web fino al Web 3.0 e attraverso l’analisi delle forme di sorveglianza quali: i. Sorveglianza istituzionale; ii. Sorveglianza sociale; iii. Self-tracking; si valuterà l’impatto della sorveglianza nella nuova società dell’informazione. Nella trattazione della sorveglianza istituzionale saranno analizzate le quattro principali guardie del nuovo Panopticon quali: i. Facebook; ii. Google; iii. Amazon; iv. Pornhub; e i rispettivi casi mediatici (e.g., Project Nightingale, 2021: Facebook vince la causa antitrust, ecc…). Vi sarà anche un breve riferimento al caso Cambridge Analytica in quanto, nella storia delle cause indotte dalla Federal Trade Commission nei confronti del colosso Facebook Inc., ha giocato un ruolo fondamentale per la definizione del nuovo Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. Nello studio della sorveglianza sociale si analizzerà la gestione della privacy sociale da parte degli stessi utenti online. Infine, parlando di self-tracking e di come gli utenti scelgano volontariamente di immettere dati riguardanti - ad esempio - la salute o la posizione, verranno definiti i dispositivi wearable utilizzati per il tracciamento e la raccolta dei dati e più in generale si parlerà dell’Internet of Things andando a valutare la collezione e il processamento dei big data attuati dai nuovi device. Infine, si arriverà alla definizione di sorveglianza liquida in cui non si è sotto un Panopticon coercitivo, ma nelle maglie di una sorveglianza caratterizzata da una manipolazione della scelta (Bauman, Lyion, 2014). Si intende analizzare tale nuova accezione di manipolazione attraverso i seguenti strumenti: i. Bolla algoritmica; ii. Bias cognitivi; iii. Intento di omologazione degli utenti online. Tale trattazione avrà quindi il fine di analizzare i relativi rischi etici e di fiducia riposti nel nuovo ambiente online attraverso lo studio, nella nuova società dell’informazione, della sorveglianza liquida e delle manipolazioni messe in atto dalle piattaforme. Si dedurrà quindi che il senso di libertà di iscriversi a una piattaforma online - sancito spesso da frasi illusorie che compaiono alla sottoscrizione (e.g, “Facebook è gratis e lo sarà sempre”) - in realtà non è altro che un atto di libera cessione dei propri dati e della propria persona assecondando la logica della manipolazione. Per avvalorare questa tesi si pensi alla presenza della bolla algoritmica all’interno della quale l’utente riceve - e immette - informazioni filtrate e costruite intorno alla propria persona: la sua stessa sussistenza non è altro che la conferma dell’esistenza di una logica del controllo dell’utenza online che, da una visione foucaultiana caratterizzata da un controllo pervasivo e dall’alto, ora è onnipresente e multi-livello rispecchiando pienamente i cambiamenti sociali dettati da quella che Bauman definisce modernità liquida. Ne consegue che la libertà online è illusoria sia per la semplice sottoscrizione a piattaforme monopolistiche sia per la sorveglianza che sfrutta la volontarietà degli utenti nella cessione dei dati attraverso la manipolazione che trova forza nella valutazione dei benefici da parte degli utenti come prezzo ragionevole da pagare in cambio delle meraviglie che ci vengono offerte (Bauman, Lyon, 2014). Siamo quindi sicuri di voler affidare la nostra persona, la nostra identità e i nostri dati a multinazionali che detengono un monopolio sulla realtà online?File | Dimensione | Formato | |
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