In the following thesis I deal with the history of iron production in the early Middle Ages in northwestern Italy, and I deepen the history of agriculture and agricultural tools. The study is articulated starting from a general framework, related to the Italian early medieval agricultural and economic organization, and then developing through the techniques of metal production and the archaeological classification of agricultural tools in Italy and Europe. The last chapter focuses on the specific context of Punta Corna, a medieval mining site in Piedmont. In the first chapter I deal with the main problems related to the historical-archaeological research on early medieval agriculture. They range from the relationship between urban and rural spaces and settlements to the profound economic and social changes that occurred during the transition from late antiquity to the early Middle Ages. I frame the discourse starting from the problem of the agri-deserts, the massae fundorum, and the contemporary archaeological research on the environment, in the broader framework of global archaeology. The bibliography related to these problems includes the research of Wickham, Marcone, Migliario, Vera, Delogu, Chavarrìa Arnau and Brogiolo. In the second chapter I discuss the techniques of iron production in antiquity, and then focus on its evolution in the Middle Ages, through the profound technological innovations that occurred in this period; I delve into the technical aspect of iron extraction and production, the scientific and historical-archaeological research methods, the structure of the furnaces and the technological progress of the late Middle Ages that allowed the production of cast iron and iron in blast furnaces. I then focus on the typologies of early medieval and late antique agricultural tools, in particular in the sites of Belmonte, Villa Clelia, Monte Barro. The bibliography related to the second chapter includes the researches of Dallai, Macchi, Belli, Guideri and La Salvia of the University of Siena; the fundamental work of Zagari, and White's study related to the agricultural field in the Roman/Late Antique period. In the third chapter I focus on a specific Piedmontese context, one of the largest mining sites in the Alps: the locality of Punta Corna, in the Viù Valley in Usseglio (Turin). In this context I briefly go over the history of the area, from the first documents attesting to its existence and exploitation, up to the 18th and 19th centuries, after which I give an overview of the studies related to the Crot 'd yì Aoutoùr, an area situated between two of the eight sectors in which the area is divided by archaeological studies. My supervisor, Professor De Vingo, dealt with this site in the context of the ArcheoAlpMed publication, and more generally of the PIARM (Piemonte archeo-minerario) program, coordinated by AÍPSAM (non-profit association "Il Patrimonio Storico-Ambientale"), the University of Turin, the Soprintendenza Archeologia del Piemonte and the various territorial entities involved. In this context I analyze four metal artifacts of mining use, three wedges and a shovel or hoe iron. The bibliography related to the third chapter is based on the studies, first of all, of De Vingo, especially regarding the Crot 'd yì Aoutoùr; for the area of Punta Corna and for the metal finds I based myself on the researches of Rossi and Gattiglia.

Nella seguente tesi mi occupo della storia della produzione del ferro nell’alto Medioevo in Italia nord-occidentale, e approfondisco la storia dell’agricoltura e degli attrezzi agricoli. Lo studio si articola a partire da un quadro generale, relativo all’organizzazione agricola ed economica altomedievale italiana, per poi svilupparsi attraverso le tecniche di produzione del metallo e la classificazione archeologica degli attrezzi agricoli in Italia e in Europa. L’ultimo capitolo si focalizza sul contesto specifico di Punta Corna, sito estrattivo medievale piemontese. Nel primo capitolo affronto le principali problematiche relative alla ricerca storico-archeologica sull’agricoltura altomedievale. Esse vertono dalla relazione tra spazi e insediamenti urbani e rurali, ai profondi cambiamenti economico-sociali propri del passaggio da età tardoantica ad alto Medioevo. Inquadro il discorso a partire dal problema degli agri deserti, delle massae fundorum, e dalla ricerca archeologica contemporanea sull’ambiente, nella più ampia cornice dell’archeologia globale. La bibliografia relativa a queste problematiche comprende le ricerche di Wickham, Marcone, Migliario, Vera, Delogu, Chavarrìa Arnau e Brogiolo. Nel secondo capitolo parlo delle tecniche della produzione del ferro nell’antichità, per poi focalizzarmi sulle sue evoluzioni nel Medioevo, attraverso le profonde innovazioni tecnologiche che in questo periodo si verificano; approfondisco l’aspetto tecnico dell’estrazione e della produzione del ferro, i metodi di ricerca scientifici e storico-archeologici, la struttura dei forni e il progresso tecnologico bassomedievale che permette la produzione di ghisa e di ferro negli altiforni. Mi soffermo poi sulle tipologie di attrezzi agricoli altomedievali e tardoantichi, in particolare nei siti di Belmonte, Villa Clelia, Monte Barro. La bibliografia relativa al secondo capitolo comprende le ricerche di Dallai, Macchi, Belli, Guideri e La Salvia dell’Università di Siena; la fondamentale opera di Zagari, e lo studio di White relativo all’ambito agricolo in epoca romana/tardoantica. Nel terzo capitolo mi soffermo su un contesto specifico piemontese, uno dei più grandi siti di estrazione mineraria dell’arco alpino: la località di Punta Corna, nella Valle di Viù a Usseglio (Torino). In questo contesto ripercorro brevemente la storia dell’area, dai primi documenti che ne attestano l’esistenza e lo sfruttamento, fino al XVIII e XIX secolo, dopodiché eseguo una panoramica degli studi relativi al Crot ‘d yì Aoutoùr, una zona situata a cavallo tra due degli otto settori in cui è divisa l’area dagli studi archeologici. Di questo sito si è occupato il mio relatore, il Professor De Vingo, nel contesto della pubblicazione ArcheoAlpMed, e più in generale del programma PIARM (Piemonte archeo-minerario), coordinato da AÍPSAM (associazione senza scopo di lucro “Il Patrimonio Storico-Ambientale), dall’Università degli Studi di Torino, dalla Soprintendenza Archeologia del Piemonte e dai vari Enti territoriali coinvolti. In questo contesto analizzo quattro manufatti metallici di uso minerario, tre cunei e un ferro di pala o zappa. La bibliografia relativa al terzo capitolo è basata sugli studi, prima di tutto, di De Vingo, soprattutto per quanto riguarda il Crot ‘d yì Aoutoùr; per l’area di Punta Corna e per i ritrovati metallici mi sono basato sulle ricerche di Rossi e Gattiglia.

Archeologia e storia del ferro altomedievale in Italia nord-occidentale: un quadro di sintesi

GAIDO, PIETRO
2020/2021

Abstract

Nella seguente tesi mi occupo della storia della produzione del ferro nell’alto Medioevo in Italia nord-occidentale, e approfondisco la storia dell’agricoltura e degli attrezzi agricoli. Lo studio si articola a partire da un quadro generale, relativo all’organizzazione agricola ed economica altomedievale italiana, per poi svilupparsi attraverso le tecniche di produzione del metallo e la classificazione archeologica degli attrezzi agricoli in Italia e in Europa. L’ultimo capitolo si focalizza sul contesto specifico di Punta Corna, sito estrattivo medievale piemontese. Nel primo capitolo affronto le principali problematiche relative alla ricerca storico-archeologica sull’agricoltura altomedievale. Esse vertono dalla relazione tra spazi e insediamenti urbani e rurali, ai profondi cambiamenti economico-sociali propri del passaggio da età tardoantica ad alto Medioevo. Inquadro il discorso a partire dal problema degli agri deserti, delle massae fundorum, e dalla ricerca archeologica contemporanea sull’ambiente, nella più ampia cornice dell’archeologia globale. La bibliografia relativa a queste problematiche comprende le ricerche di Wickham, Marcone, Migliario, Vera, Delogu, Chavarrìa Arnau e Brogiolo. Nel secondo capitolo parlo delle tecniche della produzione del ferro nell’antichità, per poi focalizzarmi sulle sue evoluzioni nel Medioevo, attraverso le profonde innovazioni tecnologiche che in questo periodo si verificano; approfondisco l’aspetto tecnico dell’estrazione e della produzione del ferro, i metodi di ricerca scientifici e storico-archeologici, la struttura dei forni e il progresso tecnologico bassomedievale che permette la produzione di ghisa e di ferro negli altiforni. Mi soffermo poi sulle tipologie di attrezzi agricoli altomedievali e tardoantichi, in particolare nei siti di Belmonte, Villa Clelia, Monte Barro. La bibliografia relativa al secondo capitolo comprende le ricerche di Dallai, Macchi, Belli, Guideri e La Salvia dell’Università di Siena; la fondamentale opera di Zagari, e lo studio di White relativo all’ambito agricolo in epoca romana/tardoantica. Nel terzo capitolo mi soffermo su un contesto specifico piemontese, uno dei più grandi siti di estrazione mineraria dell’arco alpino: la località di Punta Corna, nella Valle di Viù a Usseglio (Torino). In questo contesto ripercorro brevemente la storia dell’area, dai primi documenti che ne attestano l’esistenza e lo sfruttamento, fino al XVIII e XIX secolo, dopodiché eseguo una panoramica degli studi relativi al Crot ‘d yì Aoutoùr, una zona situata a cavallo tra due degli otto settori in cui è divisa l’area dagli studi archeologici. Di questo sito si è occupato il mio relatore, il Professor De Vingo, nel contesto della pubblicazione ArcheoAlpMed, e più in generale del programma PIARM (Piemonte archeo-minerario), coordinato da AÍPSAM (associazione senza scopo di lucro “Il Patrimonio Storico-Ambientale), dall’Università degli Studi di Torino, dalla Soprintendenza Archeologia del Piemonte e dai vari Enti territoriali coinvolti. In questo contesto analizzo quattro manufatti metallici di uso minerario, tre cunei e un ferro di pala o zappa. La bibliografia relativa al terzo capitolo è basata sugli studi, prima di tutto, di De Vingo, soprattutto per quanto riguarda il Crot ‘d yì Aoutoùr; per l’area di Punta Corna e per i ritrovati metallici mi sono basato sulle ricerche di Rossi e Gattiglia.
ITA
In the following thesis I deal with the history of iron production in the early Middle Ages in northwestern Italy, and I deepen the history of agriculture and agricultural tools. The study is articulated starting from a general framework, related to the Italian early medieval agricultural and economic organization, and then developing through the techniques of metal production and the archaeological classification of agricultural tools in Italy and Europe. The last chapter focuses on the specific context of Punta Corna, a medieval mining site in Piedmont. In the first chapter I deal with the main problems related to the historical-archaeological research on early medieval agriculture. They range from the relationship between urban and rural spaces and settlements to the profound economic and social changes that occurred during the transition from late antiquity to the early Middle Ages. I frame the discourse starting from the problem of the agri-deserts, the massae fundorum, and the contemporary archaeological research on the environment, in the broader framework of global archaeology. The bibliography related to these problems includes the research of Wickham, Marcone, Migliario, Vera, Delogu, Chavarrìa Arnau and Brogiolo. In the second chapter I discuss the techniques of iron production in antiquity, and then focus on its evolution in the Middle Ages, through the profound technological innovations that occurred in this period; I delve into the technical aspect of iron extraction and production, the scientific and historical-archaeological research methods, the structure of the furnaces and the technological progress of the late Middle Ages that allowed the production of cast iron and iron in blast furnaces. I then focus on the typologies of early medieval and late antique agricultural tools, in particular in the sites of Belmonte, Villa Clelia, Monte Barro. The bibliography related to the second chapter includes the researches of Dallai, Macchi, Belli, Guideri and La Salvia of the University of Siena; the fundamental work of Zagari, and White's study related to the agricultural field in the Roman/Late Antique period. In the third chapter I focus on a specific Piedmontese context, one of the largest mining sites in the Alps: the locality of Punta Corna, in the Viù Valley in Usseglio (Turin). In this context I briefly go over the history of the area, from the first documents attesting to its existence and exploitation, up to the 18th and 19th centuries, after which I give an overview of the studies related to the Crot 'd yì Aoutoùr, an area situated between two of the eight sectors in which the area is divided by archaeological studies. My supervisor, Professor De Vingo, dealt with this site in the context of the ArcheoAlpMed publication, and more generally of the PIARM (Piemonte archeo-minerario) program, coordinated by AÍPSAM (non-profit association "Il Patrimonio Storico-Ambientale"), the University of Turin, the Soprintendenza Archeologia del Piemonte and the various territorial entities involved. In this context I analyze four metal artifacts of mining use, three wedges and a shovel or hoe iron. The bibliography related to the third chapter is based on the studies, first of all, of De Vingo, especially regarding the Crot 'd yì Aoutoùr; for the area of Punta Corna and for the metal finds I based myself on the researches of Rossi and Gattiglia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/138056