Appartenere ad una generazione nata agli albori del nuovo millennio ha fatto sì che viva in prima persona uno sviluppo tecnologico che giorno dopo giorno modifica sempre più comportamenti e relazioni socialoi. Tali cambiamenti hanno suscitato in me alcuni sentimenti contrastanti, che vanno dalla meraviglia per le infinite comodità che le nuove tecnologie offrono, per poi sfociare in preoccupazione a causa delle cattive abitudini nelle quali è facile incappare. Tra tutti gli effetti collaterali che la digitalizzazione ha trascinato con se, il mio interessamento si è canalizzato in direzione della mala-informazione, ovviamente in chiave digitale, ed è questa la tematica intorno al quale si sviluppa l’intero elaborato: l’espansione a macchia d’olio sul web della disinformazione. Difatti in quest’epoca di iper-connessione, in cui il traffico di dati trasporta con sé una marea di informazioni, la difficoltà che si riscontra è riuscire a catalogare ciò che leggiamo: fondamentale per difendersi dalla disinformazione risulta perciò riconoscere gli inganni, al fine di distinguere verità e menzogne. L’obbiettivo posto è quello di spiegare come si sia arrivati alla condizione informativa attuale, affrontando alcuni fenomeni ed avvenimenti che hanno preparato un terreno fertile per questo avvento. Attraverso l’analisi di alcune notizie raccolte proprio dal web, cercherò di mostrare come attraverso le conoscenze apprese dalla semiotica sia possibile esaminare un testo ed estrapolarne informazioni utili.

Disinformazione in rete: tra fake news e luoghi comuni ​

ARCURI, GABRIELE
2020/2021

Abstract

Appartenere ad una generazione nata agli albori del nuovo millennio ha fatto sì che viva in prima persona uno sviluppo tecnologico che giorno dopo giorno modifica sempre più comportamenti e relazioni socialoi. Tali cambiamenti hanno suscitato in me alcuni sentimenti contrastanti, che vanno dalla meraviglia per le infinite comodità che le nuove tecnologie offrono, per poi sfociare in preoccupazione a causa delle cattive abitudini nelle quali è facile incappare. Tra tutti gli effetti collaterali che la digitalizzazione ha trascinato con se, il mio interessamento si è canalizzato in direzione della mala-informazione, ovviamente in chiave digitale, ed è questa la tematica intorno al quale si sviluppa l’intero elaborato: l’espansione a macchia d’olio sul web della disinformazione. Difatti in quest’epoca di iper-connessione, in cui il traffico di dati trasporta con sé una marea di informazioni, la difficoltà che si riscontra è riuscire a catalogare ciò che leggiamo: fondamentale per difendersi dalla disinformazione risulta perciò riconoscere gli inganni, al fine di distinguere verità e menzogne. L’obbiettivo posto è quello di spiegare come si sia arrivati alla condizione informativa attuale, affrontando alcuni fenomeni ed avvenimenti che hanno preparato un terreno fertile per questo avvento. Attraverso l’analisi di alcune notizie raccolte proprio dal web, cercherò di mostrare come attraverso le conoscenze apprese dalla semiotica sia possibile esaminare un testo ed estrapolarne informazioni utili.
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