In questo lavoro si analizzano i metodi numerici (illustrandone caratteristiche e limiti principali) più adatti per descrivere le conformazioni, e quindi il ripiegamento, delle proteine. La dinamica molecolare (MD) classica è la tecnica di calcolo più adatta allo scopo preposto. Per determinare le condizioni in cui si trovano le molecole si impostano l’insieme termodinamico (vengono fissate le variabili termodinamiche d’interesse) e il campo di forze (tiene conto delle interazioni intra- e intermolecolari nella proteina). Verrà illustrato brevemente il contesto biologico, mettendo in luce il ruolo degli amminoacidi e delle strutture secondarie. Essendo le conformazioni proteiche l’aspetto principale del lavoro si è illustrato il grafico di Ramachandran che costituisce una guida molto utilizzata nella biologia strutturale, tramite i parametri strutturali Z ed R. In particolare, il numero R, permette lo studio di proteine intrinsecamente disordinate ed ha portato alla scoperta di un'altra struttura secondaria chiamato filo-Σ. Successiva alla trattazione biologica si sono volute presentare le interazioni di non-legame che presentano un ruolo fondamentale nella stabilizzazione strutturale e conformazionale. Esse sono riconducibili alle interazioni elettrostatiche, (carica, dipolo, quadrupolo etc...), fondamentali alla stabilizzazione della conformazione. Il ripiegamento proteico è fortemente condizionato da queste interazioni a causa del contributo sia a corto che a lungo raggio dovuto ai residui amminoacidici positivamente e negativamente carichi in ragione del pH ambientale. Separatamente si è trattato il legame ad idrogeno (vista la sua importanza e l’alto numero di specie che possono crearlo) e le interazioni tra anelli aromatici. Queste ultime si è scoperto che hanno un ruolo fondamentale nell’ordine del core proteico idrofobico, e quindi nell’impaccamento, della proteina. Oltre che con sé stessi gli anelli aromatici interagiscono anche con atomi come l’ossigeno, l’azoto e lo zolfo (questo elemento assume un ruolo principale nelle interazioni in enzimi e citocromi). Nella tesi si è riportato un breve elenco di programmi e algoritmi che permettono lo studio conformazionale delle proteine. Si devono utilizzare, o si sviluppano, algoritmi per il calcolo efficiente delle interazioni elettrostatiche (Ewald summation, fast multipole, zero dipole) e la integrazione nel tempo delle equazioni del moto di Newton (algoritmo di Verlet e la sua implementazione “velocity Verlet”). Viene anche fatto un breve cenno ad AlphaFold, che sfrutta i motori di intelligenza artificiale di Google e che ha mostrato una spettacolare capacità predittiva della conformazione di migliaia di proteine mai raggiunta con le tecniche illustrate nella tesi.
Simulazioni Numeriche per lo Studio delle Conformazioni Proteiche
OGGIONI, LUCA
2020/2021
Abstract
In questo lavoro si analizzano i metodi numerici (illustrandone caratteristiche e limiti principali) più adatti per descrivere le conformazioni, e quindi il ripiegamento, delle proteine. La dinamica molecolare (MD) classica è la tecnica di calcolo più adatta allo scopo preposto. Per determinare le condizioni in cui si trovano le molecole si impostano l’insieme termodinamico (vengono fissate le variabili termodinamiche d’interesse) e il campo di forze (tiene conto delle interazioni intra- e intermolecolari nella proteina). Verrà illustrato brevemente il contesto biologico, mettendo in luce il ruolo degli amminoacidi e delle strutture secondarie. Essendo le conformazioni proteiche l’aspetto principale del lavoro si è illustrato il grafico di Ramachandran che costituisce una guida molto utilizzata nella biologia strutturale, tramite i parametri strutturali Z ed R. In particolare, il numero R, permette lo studio di proteine intrinsecamente disordinate ed ha portato alla scoperta di un'altra struttura secondaria chiamato filo-Σ. Successiva alla trattazione biologica si sono volute presentare le interazioni di non-legame che presentano un ruolo fondamentale nella stabilizzazione strutturale e conformazionale. Esse sono riconducibili alle interazioni elettrostatiche, (carica, dipolo, quadrupolo etc...), fondamentali alla stabilizzazione della conformazione. Il ripiegamento proteico è fortemente condizionato da queste interazioni a causa del contributo sia a corto che a lungo raggio dovuto ai residui amminoacidici positivamente e negativamente carichi in ragione del pH ambientale. Separatamente si è trattato il legame ad idrogeno (vista la sua importanza e l’alto numero di specie che possono crearlo) e le interazioni tra anelli aromatici. Queste ultime si è scoperto che hanno un ruolo fondamentale nell’ordine del core proteico idrofobico, e quindi nell’impaccamento, della proteina. Oltre che con sé stessi gli anelli aromatici interagiscono anche con atomi come l’ossigeno, l’azoto e lo zolfo (questo elemento assume un ruolo principale nelle interazioni in enzimi e citocromi). Nella tesi si è riportato un breve elenco di programmi e algoritmi che permettono lo studio conformazionale delle proteine. Si devono utilizzare, o si sviluppano, algoritmi per il calcolo efficiente delle interazioni elettrostatiche (Ewald summation, fast multipole, zero dipole) e la integrazione nel tempo delle equazioni del moto di Newton (algoritmo di Verlet e la sua implementazione “velocity Verlet”). Viene anche fatto un breve cenno ad AlphaFold, che sfrutta i motori di intelligenza artificiale di Google e che ha mostrato una spettacolare capacità predittiva della conformazione di migliaia di proteine mai raggiunta con le tecniche illustrate nella tesi.File | Dimensione | Formato | |
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